Lo scorso anno, nei Paesi dell'Ocse-Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la percentuale di reddito agricolo derivante da programmi di sostegno statale è leggermente aumentata, invertendo una tendenza al declino che si era instaurata sin dal 2004. 

Lo rileva un nuovo rapporto dell'Ocse, secondo il quale nel 2009 la cosiddetta Pse-Stima del sostegno ai produttori è salita a circa 252,5 miliardi di dollari, una cifra pari al 22% delle entrate agricole totali. 

Nel 2008, la percentuale era stata del 21% e nel 2007 del 22%. secondo il rapporto, l'aumento è stato dovuto alla contrazione dei prezzi delle commodity, dopo i livelli record raggiunti nel 2008. 

"Ciò - rileva l'Ocse - ha fatto scattare i programmi statali di sostegno al reddito degli agricoltori. Gli aumenti più rilevanti al sostegno per i produttori (in relazione alle entrate totali) si sono registrati in Canada, dove la percentuale è passata dal 13 al 20%, in Corea (dal 46 al 52%), Norvegia (dal 60 al 66%) e Svizzera (dal 57 al 63%). In tutti questi Paesi, la causa principale è stata l'aumento del sostegno ai prodotti lattieri. 

Negli usa la percentuale è passata dall'8 al 10%, mentre nell'Ue è cresciuta dal 22 al 24%. Secondo gli esperti dell'Ocse, però, compensare gli agricoltori per i prezzi bassi o isolare i consumatori dalle fluttuazioni dei prezzi attraverso controlli sull'export non fa altro che contribuire alla maggiore volatilità dei prezzi. Le politiche agricole dovrebbero perciò essere meglio orientato, concentrandosi sulla gestioni dei rischi o sulle esigenze di protezione ambientale.