Ha avuto luogo a Roma il seminario “Politiche per le risorse idriche e gestione dell’irrigazione nell’area del Mediterraneo: il caso di Palestina, Giordania e Siria” organizzato dall’ Inea - Istituto nazionale di Economia agraria.
L’incontro ha offerto l’opportunità di riunire intorno allo stesso tema i rappresentanti del nostro paese e di quei paesi del medio oriente nei quali l’acqua ad uso irriguo rappresenta un elemento di tale importanza da innescare tensioni in tutta l’area del mediterraneo.
L’Italia, la Giordania , la Palestina e la Siria rappresentano diverse realtà, in un contesto climatico in parte simile, in cui possono essere condivisi obiettivi, metodi e soluzioni tecniche ed organizzative.
L’incontro ha consentito di conoscere, dalla viva voce dei protagonisti, gli elementi di base, le strategie e le politiche proposte ed attuate da ciascun paese, volte alla risoluzione del problema. Questi elementi permetteranno di attivare un fruttuoso dibattito su questioni nodali che nascono tecniche ma hanno, anche, importante valenza politica.
In queste, come nelle nostre realtà agricole, la razionale gestione dell’irrigazione, costituisce un elemento portante di sviluppo sociale e di crescita economica. Il nostro paese può fornire in tal senso un contributo di grande importanza.
L’Inea che da anni segue con attenzione la questione, anche attraverso la partecipazione a progetti internazionali sull’uso irriguo dell’acqua, si pone come interlocutore privilegiato per confronti e scambi di opinioni e offre una serie di interessanti soluzioni operative.
Tra di essi sono stati ricordati alcuni interessanti strumenti volti a delineare le metodologie di gestione della risorsa idrica quali: il Sigrian, sistema informativo con tecnologia Gis per la pianificazione e la programmazione in campo irriguo, il Megria, Modello economico territoriale per la gestione delle risorse idriche in agricoltura. Grande interesse ha suscitato il monitoraggio dell’andamento della stagione irrigua e modelli di calcolo dei fabbisogni irrigui. Tali strumenti hanno permesso, inoltre, la realizzazione di studi e analisi contenenti indicazioni sulla normativa, sull’agricoltura irrigua, su clima e territorio e la realizzazione di un atlante delle aree a rischio di desertificazione, a causa del cambiamento d’uso o di fenomeni di salinizzazione o di eccessivo sfruttamento.
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