“Stanno tornando alla legalità 2.287 terreni agricoli, con fabbricati rurali ed edificabili, sequestrati alla mafia che rappresentano quasi un quarto dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata”.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati contenuti nella relazione 2009 del commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, Antonio Maruccia, secondo la quale allo scorso 30 giugno erano 10.118 i beni, tra immobili e aziende, confiscati alla criminalità organizzata a partire dal 1996 per i quali tra il 2008 e il 2009 l'incremento medio annuo delle destinazioni rispetto al 2007 è stato del 42%.

“L'agriturismo realizzato dal sequestro di una delle case di campagna Totò Riina –spiega la confederazione - è solo un esempio dei tanti beni agricoli restituiti alla legalità per effetto degli accertamenti patrimoniali sulla mafia”. Con la crisi finanziaria, sottolinea la Coldiretti, aumentano i rischi di investimenti malavitosi nei terreni agricoli che per la tendenza anticiclica rispetto all'andamento dell'economia potrebbero essere più appetibili rispetto agli investimenti tradizionali.