"L'agroalimentare Made in Italy rappresenta circa il 15% del prodotto interno lordo (Pil), secondo solo al comparto manifatturiero, ma esprime livelli qualitativi da primato con la conquista nel 2009 della leadership nei prodotti tipici in Europa, il maggior numero di imprese biologiche e il primo posto nella sanità e nella sicurezza alimentare, con un record del 99% di campioni con residui chimici al di sotto dei limiti di legge".

E' quanto afferma in un comunicato stampa la Coldiretti apprezzando le dichiarazioni del Ministro dell'economia Giulio Tremonti ad un convegno dell'Aspen. "Si tratta - ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini - di un patrimonio da difendere e salvaguardare cogliendo l'occasione dell'auspicabile ripresa per cambiare le regole del gioco a cominciare dalle due grandi ingiustizie di cui e' vittima il settore agricolo".

"Da una parte – ha precisato Marini - il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio come cibo italiano proveniente da chissà quale parte del mondo: un inganno enorme ai danni del consumatore e un modo scientifico per uccidere la nostra sana e onesta agricoltura di qualità. Dall'altra parte, il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli a causa di uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare".