USA - Biocarburanti

Il cocomero, da simbolo dell'estate a nuova fonte di bioetanolo

Con il suo sapore dolce e rinfrescante, il cocomero è uno dei frutti preferiti dell'estate. Ma ora si profilano altri usi oltre al rinfresco dei caldi pomeriggi estivi: studi dell'ARS (Agricultural Research Service) hanno dimostrato la possibilità di trasformarne il succo in bioetanolo.

Nel 2007, i coltivatori americani hanno raccolto 4 miliardi di libbre di cocomeri; altri 800 milioni di libbre, circa il 20% del totale, sono rimasti nei campi a causa di difetti esteriori. Ora questi cocomeri possono avere una "nuova vita" come etanolo. Normalmente, i biocarburanti vengono prodotto da colture come grano, sorgo o canna da zucchero, sollevando così la questione della concorrenza tra uso alimentare e uso energetico: l'utilizzo di "avanzi" di colture già sfruttate per l'alimentazione umana permetterebbe di aggirare questo problema.

Il collegamento tra bioetanolo e succo di cocomero è emerso come un interessante "effetto collaterale" dagli studi dell'ARS, dedicati principalmente all'estrazione di citrullina e licopene, sostanza nutraceutiche importanti per la salute cardiaca.

Gli studiosi dell'ARS, guidati dal dottor Wayne Fish, hanno compiuto un fondamentale passo avanti nella loro ricerca, dimostrando che l'etanolo può essere ottenuto facendo fermentare il glucosio, il fruttosio e il saccarosio presenti nel succo di cocomero dopo l'estrazione di licopene e citrullina. 

Gli studi del dottor Fish e del suo team continuano: nuovi esperimenti sono in corso per estrarre più zuccheri possibile tramite nuovi metodi per degradare al meglio non solo la polpa, ma anche la scorza del cocomero grazie a trattamenti chimici ed enzimatici. In più, si sta anche cercando di ottimizzare il sistema tramite lo studio di differenti varianti come tamperatura, ph e agenti lievitanti.

Fonte: ARS

 

Francia - Difesa e diserbo

Fusariosi: la Francia gioca d'anticipo

Per il terzo anno consecutivo, la stagione cerealicola francese inizia all'insegna del maltempo: il clima umido è uno dei principali fattori di rischio nell'apparizione delle fusariosi responsabili della moltiplicazione delle micotossine nel grano sia tenero che duro. 

Per individuare e prevenire i rischi di fusariosi, Arvalis - Institut du végétal ha messo a punto una griglia di rischio che comprende altri fattori oltre alle condizioni climatiche, come la sensibilità varietale, le condizioni del suolo e i precedenti attacchi di fusariosi.

La strategia da seguire varia a seconda dei livelli di rischio determinati dalla griglia, permettendo una reazione localizzata ed adeguata a seconda delle esigenze della coltura: in questo modo, se si renderà necessario ricorrere a una protezione fungicida vera e propria, si potrà ottimizzare l'uso del prodotto, ottenendo la massima efficacia con un minimo spreco delle risorse.

Fonte: La France Agricole

 

Francia - Agrotecnologie

Raccolta della canna da zucchero: ora ci pensa il satellite

Sull'isola di Réunion, dipartimento francese d'oltremare situato a circa 500 km a est del Madagascar, la principale risorsa è la canna da zucchero. Questa coltura occupa circa 25,4000 ettari e la raccolta può richiedere fino a 6 mesi; una volta che la canna è stata tagliata, deve essere processata entro 48 ore, in quanto un periodo di riposo maggiore ostacolerebbe, tra l'altro, il processo di cristallizzazione degli zuccheri.

Si è dunque reso necessario un metodo di analisi che agisse in tempo reale e automaticamente, per coadiuvare gli esperti nelle decisioni da prendere relative alla gestione del taglio e della raccolta della canna da zucchero: con questi requisiti in mente, tecnici, studiosi e scienziati dell'università francese di Montpellier hanno creato Sucrette (da "sucre", zucchero). Sistemi computerizzati per guidare le attività agricole sul campo non sono certo una novità, ma Sucrette ha dalla sua la grande flessibilità che permette di adattarsi a qualsiasi situazione climatica o strategica: basandosi su sensori a distanza, elaborazione di immagini satellitari e un software chiamato FisPro in grado di costruire sistemi basati sulla logica fuzzy e perciò più agili e flessibili, il programma rappresenta un vero e proprio "consigliere" in grado di simulare la conoscenza umana. In più, se l'analisi standard di immagini satellitari richiede diversi giorni di lavoro da parte di un esperto, questo nuovo strumento necessita solo di poche ore per analizzare la situazione di tutti i campi di canna da zucchero sull'isola di Réunion.

Un'altra novità è rappresentata da modelli di crescita della coltura che comprendono parametri biofisici, climatici e agronomici: è quindi possibile stimare la crescita della canna da zucchero anche se mancano i dati provenienti da certi satelliti (nel caso, per esempio, che ampie porzioni di terreno siano coperti da estesi ammassi nuvolosi).

Anche se tutt'oggi manca ancora di un'interfaccia grafica per facilitarne l'uso anche da parte dei non esperti, Sucrette rappresenta uno dalla potenzialità molto promettenti, soprattutto per la possibilità di applicarlo anche in altri settori di grande interesse, come per esempio la selvicoltura e la viticoltura.

Fonte: Science Daily

 

Romania - Attualità

Siccità in Romania: colpiti un milione di ettari

Un milione di ettari di colture cerealicole sono stati coinvolti nell'ondata di siccità che ha colpito la Romania negli ultimi giorni: un dato preoccupante, se si considera che la Romania dedica a queste colture circa 7 milioni di ettari in totale.

Secondo i dati  provenienti dal ministero, su circa un milione di ettari la proporzione delle colture colpite per certo è stimabile nel  50%, ha reso noto il ministro dell'agricoltura rumeno, Ilie Sarbu, nel corso di un dibattito sul clima che si è tenuto il 20 maggio.

Il ministro ha anche precisato che una parte di queste perdite sarà tuttavia compensata dalla messa in opera di un sistema di irrigazione che al momento compre circa 500.000 ettari contro i 60.000 dell'anno scorso.

Mentre le temperature globali sono in lenta ma costante crescita e tutta l'Europa è stata travagliata da un'ondata di caldo negli ultimi giorni, secondo l'Istituto di Meteorologia la Romania soffrirà di un'estate particolarmente secca, con temperature che sfioreranno i 40° a luglio e agosto.

Un primo allarme era già stato lanciato dal Ministro per l'Ambiente, Nicolae Nemirschi, che in febbraio aveva indicato 10 dipartimenti del sud del Paese come a rischio desertificazione nei prossimi 20 anni: una catastrofe che ridurrebbe della metà la produzione cerealicola rumena e avrebbe ricadute importanti, tra l'altro, anche sugli equilibri di import/export verso gli altri Paesi europei.

Fonte: La France Agricole

 

Europa - Olivicoltura

Olivicoltura, la soluzione della Commissione Europea alla crisi dei consumi

La stagione 2008/2009 ha visto un crollo dei prezzi dell'olio d'oliva: negli ultimi 12 mesi i prezzi pagati a produttori di Jaen e Chania, nel cuore della regione olivicola della Spagna, sono diminuti del 29%, assestandosi rispettivamente a €1,82 e €1,80 (dati dell'International Olive Council).

La causa di questo crollo sembra da ricercarsi nella cattiva congiuntura economica mondiale: in tempi di crisi, infatti, i consumatori tendono a orientarsi su prodotti che costano meno, e tra gli oli vegetali quello di oliva si situa solitamente nelle fasce di prezzo più elevate. In più, il raccolto è stato particolarmente abbondante in Spagna, principale produttore di olio, tanto da portare a una sovra-produzione

La Commissione Europea ha dunque lanciato la proposta di appoggiare i produttori di olio di oliva con misure di stoccaggio privato, fino a un massimo di 110.000 tonnellate per 180 giorni.

"Date le attuali condizioni del mercato, una quantità massima di 110.000 tonnellate sembra adeguata a riequilibrare il mercato dell'olio d'oliva" ha spiegato un rappresentante della Commissione.

Fonte: Food Navigator