Il nuovo regolamento armonizza i limiti massimi di residuo (Lmr) consentiti per gli agrofarmaci: in questo modo è garantita la sicurezza alimentare per i consumatori e, inoltre, si permette a importatori e commercianti un migliore commercio, in quando viene a cadere la confusione sorta dal gestire 27 liste diverse di Lmr nazionali (in precedenza, Lmr diversi erano applicati allo stesso agrofarmaco sulla la stessa coltura in Paesi diversi, una situazione che creava non pochi problemi a consumatori, coltivatori e commercianti).
I consumatori sono esposti agli agrofarmaci in quanto piccoli quantitativi rimangono nei raccolti come residui. La quantità di residui individuati nel cibo deve essere sicura per i consumatori ed essere il più bassa possibile, in quando la quantità di agrofarmaci usati sulle colture è quella minima per realizzare l'effetto desiderato. Il massimo Lmr è il livello di residuo più alto tollerato legalmente nel cibo e nel foraggio.
Il nuovo regolamento tiene in considerazione la sicurezza di tutti i gruppi di consumatori, includendo anche neonati, bambini e vegetariani. L'Efsa è responsabile per la valutazione del rischio, basata sulle proprietà dell'agrofarmaco, sui massimi livelli previsti nel cibo e sulle diverse diete dei consumatori europei.
Il precedente status dei Lmr era troppo complesso, in quando combinava le regole armonizzate dell'Unione europea e quelle nazionali. Questa situazione ha condotto a una certa confusione riguardo a quel Lmr bisogna applicare; in più, ha complicato la vita di commercianti e importatori e ha dato origine a diversi dubbi fra i consumatori, in particolare nel caso in cui il cibo con un Lmr considerato troppo alto in un certo Stato era invece commercializzato negli altri Stati membri.
Coltivatori, commercianti e importatori sono i responsabili per la sicurezza alimentare, incluso l'adeguamento alle norma che regolano i Lmr. Le autorità degli Stati membri sono invece responsabili per il controllo e l'imposizione dei Lmr. La Commissione realizza ispezioni presso gli Stati membri per accertare e verificare le loro attività di controllo.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Commissione europea