Così Nicola, fondatore di Lumaca Irpina, un'azienda di Forino in provincia di Avellino, descrive i molluschi che alleva, aggiungendo subito che la scelta è ricaduta su questa specie perché è ottima sia in gastronomia che nella cosmesi.
Chiocciole e IoT: binomio vincente
Se molto spesso al concetto di agricoltura non si associa quello di innovazione, Lumaca Irpina è un perfetto esempio per ricredersi. E' un'azienda innovativa che è riuscita ad unire allevamento e tecnologie all'avanguardia come l'Internet of Things (IoT) che consente una gestione a distanza dell'impianto di irrigazione con un sistema di controllo del consumo delle acque da remoto, attivabile da qualsiasi parte del mondo.Ma perché questa scelta? Nicola Urciuolo racconta che nel 2014, dopo aver avuto la possibilità di lavorare in una fabbrica dove c'erano dei robot che lavoravano in maniera automatica, ha iniziato ad informarsi su due differenti tecnologie: Arduino e Raspberry Pi. Dopodiché insieme all'amico di sempre Saverio Fruncillo ha preso la decisione di utilizzare la Raspberry Pi "perché ha anche l'interfaccia grafica con la possibilità di creare l'app personalizzata. Raspberry Pi - spiega - funziona a 5 volt e per non bruciare i componenti vengono utilizzati i relè e i contattori. Il lavoro più difficile è stato quello di Saverio Fruncillo: istallazione dei componenti e programmazione".
La tecnologia in aiuto dell'elicicoltura
(Fonte foto: Lumaca Irpina)
Passo successivo è stato quello di installare le telecamere per motivi di monitoraggio, ovvero per controllare a distanza e in ogni momento del giorno i molluschi, per controllare la vegetazione perché periodicamente nell'allevamento vengono eseguiti gli sfalci: quando la vegetazione cresce in maniera eccessiva si procede al taglio per "dare vita alle nuove foglie che alimenteranno le chiocciole". Infine, ma non meno importante, le telecamere permettono di controllare anche l'irrigatore, verificando quando ci sono eventuali problemi che richiedono le dovute riparazioni.
Al momento è solo una la telecamera installata, ma essendo posta al centro dell'allevamento permette di controllare tutta la superficie che è di quasi 5mila metri quadrati. Purtroppo però nel comune di Forino "ancora non abbiamo una connessione a banda larga, per cui ho innumerevoli lag, la risoluzione è di bassa qualità e a volte non si collega".
Non solo telecamere però: le chiocciole sono monitorate anche da alcuni rilevatori di umidità che attivano le pompe dell'acqua autonomamente in base al fabbisogno dei terreni, determinando anche dei risparmi energetici. "Il rilevatore di umidità del terreno - afferma il giovane fondatore dell'azienda campana - mi permette di calcolare quando è necessario irrigare il campo, mantenendo costante l'habitat ideale per le mie chiocciole. Insieme ad altri sensori (temperatura e pressione atmosferica) genera dati importanti per la gestione dell'allevamento. Dati che vengono inviati ad un database sul cloud attraverso una tecnologia wireless a basso consumo e lungo raggio chiamata LoRa (Long Range)".
E per il futuro "stiamo sviluppando una app che mi permetterà di consultare in tempo reale i dati acquisiti dai sensori e stiamo pensando di utilizzare il machine learning per rendere l'irrigatore autonomo". "Su una base di 5mila metri quadrati, l'allevamento a pieno regime, utilizziamo 120 quintali di acqua", ma con l'aiuto dei sensori che indicano effettivamente di quanta acqua c'è bisogno, i consumi dell'oro blu sono nettamente inferiori a quelli che si avrebbero altrimenti.
Ma c'è ancora di più perché Nicola Urciuolo parla anche alle sue Helix aspersa Muller con dei semplici messaggi vocali. O meglio, con dei messaggi vocali è in grado di attivare tutta la tecnologia IoT che ha a disposizione. "Insieme alla Raspberry Pi - spiega - abbiamo integrato anche Google assistant. Se hai le mani impegnate o stai guidando, con un semplice comando vocale puoi per esempio avviare gli irrigatori".
Un bell'aiuto che arriva quindi dalla tecnologia che permette di risparmiare tempo e risorse, tant'è che alla domanda se è possibile svolgere un'allevamento di questo tipo senza le tecnologie, Nicola ha le idee piuttosto chiare. "Sì, ma solo in parte" afferma. "La tecnologia IoT è una comodità in più che fa risparmiare tempo prezioso, con l'obiettivo finale di rendere l'allevamento totalmente autonomo. Tutto questo grazie ai sensori e alle varie tecnologie circostanti, standardizzando i processi. Così si ha più tempo disponibile per le proprie attività, per far crescere l'azienda e godersi un viaggio con la consapevolezza che procede tutto per il meglio".
Mediante l'irrigazione si mantiene costante l'habitat ideale per le chiocciole
(Fonte foto: Lumaca Irpina)
Da un momento di difficoltà ad una grande opportunità
Oggi Lumaca Irpina è un'azienda avviata, ma all'inizio le difficoltà non sono mancate. Innanzitutto Urciuolo ci tiene a precisare che la scelta di fondare l'azienda è nata da un momento di difficoltà. "Nel 2012 - racconta - ho perso il lavoro come operaio edile a causa della crisi. Era un periodo in cui mi sentivo piuttosto demoralizzato, ma una sera un po' distrattamente seguivo Terra, la trasmissione condotta da Toni Capuozzo, e in un servizio si parlava della crisi greca e delle aziende che erano riuscite a superarla e tra queste ce n'era una che allevava questi molluschi". "E' stata un'illuminazione - continua - e così ho cominciato a studiare le esperienze di chi ha investito in questo campo, ad approfondire tutti i temi legati alla creazione di un'impresa, ad analizzare il mercato, a cercare i risvolti positivi e a valutare i rischi. Più passava il tempo e più pensavo che un progetto di agro-artigianato per me sarebbe stato perfetto".Scoperto il mondo delle chiocciole è stato amore a prima vista e così Nicola si è rimboccato le maniche arrivando ai risultati odierni con un investimento iniziale "di 60-70mila euro: la spesa più onerosa è stata quella delle chiocciole fattrici". Senza prima risolvere qualche inconveniente come quello della siccità e delle cosiddette gazze ladre.
Le chiocciole allevate prediligono le zone umide e si cibano di bietola a coste larghe e di cardo campestre. "La decisione di inserire il cardo campestre non è stata mia ma della natura perché è una pianta infestante che qui a Forino cresce spontanea. Caratterizza molto l'allevamento - spiega - in piena estate si vedono tanti piccoli fiori viola".
Le chiocciole allevate prediligono le zone umide e si cibano di bietola a coste larghe e di cardo campestre
(Fonte foto: Lumaca Irpina)
Internet of Things, l'amico della cosmesi
Sono due le destinazioni delle chiocciole allevate, quella cosmetica e quella gastronomica. Ma se per quanto riguarda quest'ultima gli sbocchi sono perlopiù locali, "anche se per fine anno abbiamo intenzione di avviare anche la linea per la gastronomia con sughi già pronti", per quanto riguarda la parte cosmetica Lumaca Irpina vanta già una ricca serie di prodotti.L'azienda infatti si fa portatrice di una "estetica slow", ovvero un'estetica lenta che concepisce la bellezza come cura del benessere e vede nella calma e nella consapevolezza di se stessi gli elementi per raggiungere una serenità interiore che si manifesta in una bellezza esteriore. "Attualmente sono disponibili cinque prodotti: due creme viso, una per pelli normali e secche e l'altra per pelli grasse e miste, un siero viso, un contorno occhi e uno shampoo" ricorda Nicola. Tutti ovviamente a base di bava delle chiocciole. E per realizzarli il giovane allevatore si affida a laboratori farmaceutici a conto terzi. "Su 10 chilogrammi - spiega - si estraggono 1,5 chilogrammi di bava: procedimento di cui si occupa il laboratorio certificato".
Soddisfazione per il presente, ma sguardo rivolto al futuro
Secondo Nicola, dal punto di vista costi/redditività, l'elicicoltura si posiziona piuttosto bene. I frutti iniziano a vedersi dopo diciotto mesi, ma "basta un minimo di errore per portare al fallimento l'allevamento". In più una cosa che non può assolutamente mancare è la passione."Sono soddisfatto del mio lavoro" afferma orgoglioso. "Posso dire che Lumaca Irpina oggi ancora non è una azienda di successo, da operaio ad imprenditore c'è di mezzo un mare enorme e il viaggio che ho intrapreso è molto difficile, ma mi sto godendo il cammino, sono molto contento dei miei risultati". Ma allo stesso tempo vuole andare oltre e far crescere ancora di più l'azienda, anche con ulteriori innovazioni tecnologiche.
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