Sviluppare l'avicoltura in Africa: un'opportunità importante per la zootecnia italiana. Ed è per questo che FierAvicola avvierà dei progetti che avranno proprio tale obiettivo; se ne parlerà all'African forum, che si terrà il 5 aprile prossimo nell'ambito del salone internazionale per i professionisti dell’avicoltura, in programma a Forlì dal 5 al 7 aprile 2017.

L’avicoltura può giocare un ruolo determinante nello sviluppo della zootecnia africana - ricorda Gian Luca Bagnara, presidente della Fiera di Forlì - e l’Italia ha le carte in regola per essere uno dei partner principali di questo percorso di crescita sostenibile, incentrato sul coinvolgimento delle piccole comunità rurali. Ecco perché l’incontro di oggi (23 gennaio ndr) in Farnesina, promosso dalla direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali e presieduto dal ministro plenipotenziario Marco Claudio Vozzi, riveste per tutti noi una importanza particolare in vista dell’African Forum, che si terrà a Forlì il 5 aprile, durante la 50° edizione di Fieravicola, salone internazionale B2B destinato ai professionisti del settore avicunicolo”.

Solida esperienza italiana
Un moderno pollo da carne o una gallina ovaiola oggi hanno prestazioni produttive un tempo non immaginabili, grazie all'esperienza maturata negli ultimi cinquant'anni dagli allevatori italiani e dalle aziende produttrici di mezzi tecnici per l’avicoltura. L’Italia ha poi sviluppato un approccio di filiera che permette la massima efficienza a tutti gli operatori della mangimistica, dell'allevamento e della trasformazione, nel pieno rispetto della salute animale.

Sicurezza alimentare
In Africa l’approccio sarà più ampio, affiancando al modello intensivo anche quello estensivo. Uno schema che potrà essere sviluppato a livello di villaggio, coinvolgendo tutta la comunità locale e modulando l’intervento in modo da assicurare un adeguato livello di sicurezza alimentare, nel rispetto del territorio e delle sue risorse. Il direttore generale della Cooperazione allo sviluppo, Pietro Sebastiani, ha rimarcato che la food safety è un elemento essenziale su cui incentrare questi interventi in Africa. in pratica si  tratta di razionalizzare e rendere più efficiente ciò che da sempre accade in molti villaggi africani, dove polli e galline sono già una presenza abituale, in un'ottica di piena sostenibilità, per creare una filiera al 100% africana, che possa diventare un volano per combattere la malnutrizione e dare una spinta all’economia locale.

African Forum
Oggi - conclude Gian Luca Bagnara - è la prima tappa verso l’African Forum, il meeting che ospiteremo prossimamente a Forlì durante Fieravicola. Un appuntamento che dovrà gettare le basi per rendere operativo il nostro progetto di avicoltura sostenibile, condividendo con le comunità africane i concetti che sono alla base dello sviluppo degli agroparchi in Europa”.

All’incontro alla Farnesina erano presenti i seguenti Paesi africani: Algeria, Angola, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Guinea Equatoriale, Kenya, Lesotho, Libia, Liberia, Madagascar, Mali, Marocco, Mauritania, Mozambico, Niger, Somalia, Sudan, Uganda, Zambia e Zimbabwe.
Durante la giornata è stata anche presentata ufficialmente la candidatura di Paolo De Castro alla presidenza dell’ Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo.

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