Si chiamano auxinici, antibiotici utilizzati a dosi di molto inferiori a quelle terapeutiche, la cui finalità è quella di migliorare le prestazioni degli animali in produzione zootecnica. Se ne è discusso per lungo tempo in Europa, decidendo prima di limitarne l'impiego alle sole molecole non utilizzate per la cura di uomini e animali, per giungere nel 2006 ad abolirne del tutto l'impiego. Troppo alto il timore che il loro uso potesse in qualche modo favorire la formazione di ceppi patogeni antibiotico-resistenti. Per lo stesso motivo la Commissione europea ha formulato appena il mese scorso, come anticipato da AgroNotizie, nuove linee guida per un impiego mirato degli antibiotici.
Gli Usa e gli antibiotici
Una situazione ben differente si incontra negli Usa, dove gli antibiotici ad azione auxinica ancora oggi sono ampiamente utilizzati in zootecnia, sia da carne sia da latte. Motivo che ha indotto gruppi di opinione a contestare vivacemente in questi giorni gli accordi Ttip, acronimo di Transatlantic Trade and Investment Partnership, un'intesa per il libero scambio fra Europa e Stati Uniti. In 250mila hanno “invaso” Berlino per contestare questi accordi, adducendo varie motivazioni di carattere sociale ed economico. Fra queste anche il rischio di trovare sulle tavole europee prodotti di origine animale ottenuti con il ricorso agli antibiotici e non solo quelli ad uso auxinico, ma anche quelli per impiego terapeutico. Colpa, sostengono i manifestanti, della estrema facilità con la quale negli States è possibile procurarsi ed utilizzare antibiotici senza un adeguato controllo veterinario.
Stop, ma fra due anni
Forse per favorire la conclusione degli accordi sul Ttip, forse per una presa di coscienza del reale problema dell'accrescersi dell'antibiotico-resistenza, arriva ora la notizia dalla California di una nuova legge che vieta l'impiego degli auxinici. Giro di vite anche sugli antibiotici ad uso terapeutico, il cui impiego sarà limitato alle patologie confermate da una diagnosi emessa da un veterinario. La svolta californiana non è passata sotto silenzio da parte degli allevatori che hanno manifestato il loro dissenso a queste restrizioni, alle quali sono invece avvezzi da lungo tempo i loro colleghi europei. Con il risultato di far slittare in avanti di due anni l'applicazione delle nuove norme, che entreranno così in vigore solo nel 2018. Per la conclusione degli accordi Ttip è sperabile si possa fare più in fretta.
14 ottobre 2015 Zootecnia