Non si fermano, a dispetto delle crescenti difficoltà, i successi dei bovini di razza Bruna con ulteriori risultati nel miglioramento genetico e nella diffusione in Italia e all'estero di questa eccellenza della zootecnica italiana. Lo si è rimarcato in occasione della recente assemblea dell'associazione di razza (Anarb), che è stata occasione per il rinnovo delle cariche direttive.
L'assemblea ha consentito peraltro di confermare la condivisione dei progetti di riorganizzazione dell'associazione alla luce delle drastiche riduzioni di risorse economiche da parte della amministrazione pubblica. Riorganizzazione, ha tenuto a precisare il presidente Pietro Laterza, che danno priorità al mantenimento degli standard di qualità che hanno contraddistinto i risultati raggiunti dalla associazione. Parole confermate dal direttore Enrico Santus, che ha presentato il delicato e complesso piano di riorganizzazione interna e del personale che si completerà nell'arco dei prossimi due anni e che si pone l'obiettivo di non intaccare i servizi offerti, ma anzi di investire in ricerca e attività tecniche.
I risultati
Ma torniamo ai risultati conseguiti nel 2014 dove è continuata l'applicazione della valutazione genomica con la creazione di un sistema, in avanzata fase di sviluppo, che consente di utilizzare pienamente i genotipi delle femmine. Un approccio, definito dagli addetti ai lavori “ a singolo passo”, che accorcia sensibilmente i tempi di sfruttamento dei nuovi fenotipi eventualmente rilevati su gruppi di animali. Un passo importante, è stato detto, “per la genomica che verrà”. Passando ai “numeri” della Bruna, nel 2014 risultano iscritti alle sezioni del registro genealogico anagrafico oltre 21mila soggetti. I dati sulla produzione degli animali controllati confermano i risultati già conseguiti in passato, con una media di 71 quintali di latte prodotto per capo, con il 4,01% di grasso e il 3,56% di proteine.
Proteine per il formaggio
A proposito di proteine, la Bruna può vantare la presenza di specifiche varianti proteiche come le k-caseine particolarmente adatte alla caseificazione. Per di più alcuni studi in attesa di conferma dimostrerebbero la presenza di una particolare k-caseina dalle importanti prerogative per la salute dell'uomo. Prosegue così l'attività di promozione e sviluppo delle produzioni casearie “disolabruna”, marchio registrato che contraddistingue le produzioni ottenute dal latte di Bruna nel rispetto del disciplinare del consorzio. I soci “disolabruna” sono saliti a 22 con l'ingresso nel 2014 di un nuovo caseificio in provincia di Parma e nel complesso il latte utilizzato per le produzioni “disolabruna” ha superato i 101mila quintali.
Il centro tori
Nonostante l'azzeramento delle risorse pubbliche, che ha costretto ad aumentare i costi a carico degli allevatori e a una profonda riorganizzazione, dal centro tori della Bruna sono usciti lo scorso anno 35 torelli idonei a proseguire la loro carriera nei centri di fecondazione artificiale per la produzione di seme da utilizzare nelle progenie. I buoni risultati sul fronte del miglioramento genetico si sono riflessi sull'andamento delle esportazioni di seme di Bruna che hanno sfiorato le 162mila dosi. Il rapporto fra esportazioni e importazioni, è stato evidenziato nel corso dell'assemblea, si attesta su 5 a 1, consolidando così il trend degli anni passati. L'interesse per la nostra selezione è confermato dalla preferenza accordata da alcuni Paesi stranieri, in particolare dalla Turchia, per le giovenche italiane.
Attenti al Web
Le attività della associazione di razza continuano poi in molti settori, dalla organizzazione di mostre e incontri tecnici sino alla divulgazione, con un occhio attento alle risorse offerte dal Web. Oltre al sito Web e alla news-letter curata dall'associazione, le attività si sono allargate già da qualche anno ai social network. Le analisi sugli accessi indicano un elevato indice di gradimento con 5600 utenti per post pubblicato. Sono giovani, compresi fra i 18 e i 34 anni, gli utenti prevalenti di queste tipologie di informazione anche se non mancano lettori più “avanti” negli anni.
Il nuovo consiglio direttivo
L'assemblea si è conclusa con il rinnovo delle cariche direttive che ha visto eletti (in ordine alfabetico): Barella Corrado (Parma), Bonomi Ennio (Brescia), Covi Vittorino (Trento), D’Onghia Francesco (Taranto), Ferramosca Palmino (Potenza), Hellrigl Alois (Bolzano), Laterza Pietro (Bari), Maccarrone Maurizio (Enna), Marchi Bruno Ivo (Firenze), Martini Barzolai Marcello (Belluno), Molinu Giovanni (Sassari), Pedranzini Fausto (Sondrio), Pennati Daniele (Verbania), Peron Giancarlo (Pordenone), Zischg Peter (Bolzano).
04 maggio 2015 Zootecnia