Si tratta di una fiammata o, cosa assai più probabile, dell’affacciarsi di un nuovo player su scala mondiale nel segmento delle polveri?
E quali saranno i risvolti in termini di prezzo, tenuto conto che a livello europeo le produzioni di latte sono in crescita, con quasi 12 milioni di tonnellate consegnate lo scorso gennaio, il 4,6% in più su base tendenziale?
A sentire Clal, che il prossimo 30 maggio a Bardolino organizzerà per gli addetti ai lavori il 4° Dairy Forum, la situazione attuale, con l’Oceania in fase di virata verso minori produzioni per questioni stagionali e un’eccedenza di latte in Europa che viene destinata al latte in polvere, potrebbe verificarsi un allineamento dei prezzi.
In quale direzione a oggi è ancora difficile intuirlo, anche se saranno i volumi prodotti a determinare il verso della freccia sui listini. Un aumento delle produzioni lattiere nell’Ue-28, comunque, accentua un deficit strutturale europeo, cioè la carenza di polverizzatori, questione tanto più sentita in Italia rispetto all’area Centro-Nord europea.
Il Dairy Forum di Bardolino, in particolare, sarà l’occasione per comprendere meglio il nuovo ruolo dell’India, visto che fra i relatori di Clal ci sarà Rupinder Singh Sodhi, Ceo di Amul, cooperativa indiana che associa oltre 15 milioni di produttori di latte, con un fatturato 2012 di 3,2 miliardi di dollari.
L’ingresso del Continente indiano nel mercato delle polveri, in ogni caso, sembrerebbe essere destinato a produrre effetti duraturi.
La dinamicità asiatica è confermata anche dal colosso cinese, che per tutto il 2015 dovrebbe assorbire elevate quantità di latte e di polveri dall’Europa, dall’Oceania e dal Nord America.
I futures sul mercato caseario potrebbero rivelarsi una strategia utile per contenere la volatilità o quantomeno per ridurne i picchi e i ribassi più marcati. Uno strumento che il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, nelle scorse settimane ha confermato essere “una nuova opportunità per operare con maggiore stabilità di medio periodo, tenuto conto che oggi non si può più fare affidamento sugli ammassi”.
Al Forum di Clal di futures ne parlerà Charles Piszczor, director Commodity research and product development della Cme di Chicago.
Le opportunità per i formaggi pregiati made in Italy potrebbero trovare ulteriori spazi sui mercati internazionali, alla luce di un aumento diffuso dei consumi lattiero caseari. La strada della qualità e dell’export si rivela, ancora di più, la soluzione per sostenere un mercato assolutamente vivo a livello mondiale.