Il sistema di sicurezza alimentare messo a punto nell’Unione Euopea è uno dei più efficienti nel mondo. Il merito di questo risultato poggia in misura significativa sull’operato dei 200mila veterinari che lavorano nei Paesi della Ue. Molti di questi “professionisti della salute animale” sono direttamente impegnati nel garantire la sicurezza alimentare dalla stalla alla tavola, contribuendo così a tutelare la salute del mezzo miliardo cittadini europei. E’ questo il messaggio scaturito dalla quarta edizione della “Settimana Europea della Veterinaria” che si è svolta dal 17 al 20 maggio a Bruxelles. La gestione delle crisi alimentari è stato il tema centrale dei dibattiti che hanno preso le mosse dalle esperienze maturate con alcune grandi crisi, come quella della Bse (vacca pazza), da contaminazioni da diossina e poi le emergenze sanitarie in campo zootecnico, come l’afta epizootica e l’influenza aviare.

 

Rispondere alle emergenze

Nel suo intervento il Commissario alla Salute, John Dalli, ha ricordato che “è impossibile affermare che non ci saranno crisi alimentari in futuro, ma quello che deve esser potenziato a livello europeo è la capacità di rispondere alle emergenze. Abbiamo imparato dalle lezioni del passato - ha continuato Dalli - ed oggi siamo pronti ad affrontare i rischi che possono entrare nella catena alimentare.” Paola Testori Coggi, direttore generale della DG Sanco, nell'aprire la conferenza ha sottolineato il ruolo chiave della professione veterinaria che va sostenuta e incoraggiata per i riflessi che ha nei confronti della salute umana. Importante inoltre il ruolo degli allevatori, ha tenuto a precisare il segretario generale del Copa Cogeca, Pekka Pesonen, che si trovano ad operare in prima linea nel controllo degli animali e nella gestione delle aziende zootecniche.

 

Veterinari e allevatori

Non sono mancati approfondimenti sui temi di carattere veterinario come l’afta epizootica nel Regno Unito a distanza di dieci anni dalla comparsa dei focolai della malattia in questo paese e sulle strategie di prevenzione basate sulla vaccinazione. I dibattiti della settimana europea veterinaria hanno inoltre messo in evidenza l’importanza del ruolo degli allevatori nella gestione delle crisi.

Non meno importante è la collaborazione tra la Ue e i Paesi Terzi per rafforzare la sicurezza alimentare. Una conferma che la globalizzazione non riguarda solo il mercati ma anche le emergenze sanitarie. Un motivo in più per “esportare” il modello europeo e sostenere il ruolo del medico veterinario dentro e fuori i confini della Ue.