Ordinata e professionale, sempre più vicina ai temi del benessere e della salute declinati secondo i dogmi del vivere naturale. E i prodotti biologici e l’agricoltura che li produce sono finiti in fondo alla lista, timide e rare comparse della grande vetrina di Sana, la manifestazione bolognese che dal 9 al 12 settembre ha messo in scena la sua 22esima edizione. All’insegna dello slogan “espressione naturale”, il Sana si è sviluppato lungo i nuovi e grandi padiglioni espositivi del quartiere fieristico, le cui rilevanti dimensioni hanno forse contribuito a far sembrare meno affollata rispetto al consueto questa kermesse del naturale. In compenso è cresciuta la quota di espositori e di visitatori realmente interessati al “bio” nelle sue più diverse accezioni, dall’arredamento alla nutraceutica, la scienza che studia i rapporti fra salute e alimentazione. A questo proposito sono particolarmente interessanti le proprietà curative di alcuni principi attivi estratti dalle piante, anche per l’impiego in campo animale oltre che nell’uomo. Su questo argomento Sana ha ospitato la quarta edizione del convegno “rimedi vegetali in zootecnia”, al quale hanno partecipato ricercatori italiani e stranieri.

 

Piante e salute animale

L’impiego delle piante nel controllo delle malattie non è cosa nuova, tanto che le stesse industrie farmaceutiche ne utilizzano i componenti attivi sia sotto forma di estratti che nella versione di sintesi chimica. L’innovazione sottolineata dai numerosi interventi al convegno hanno semmai messo in luce le nuove evidenze scientifiche nell’uso di taluni fitopreparati. Interessante a questo proposito le ricerche sull'azione antivirale di alcuni estratti idroenzimatici di vegetali assai noti come la noce o il mirtillo. Antivirali contro l’ectima contagioso delle pecore (per il quale non esistono farmaci convenzionali autorizzati) possono essere ricavati dall’albero del Neem. Dai prodotti fitoterapici ci si possono poi attendere risultati positivi nella lotta ad alcune parassitosi, come le miasi, che arrecano gravi danni agli animali ad ogni latitudine. Alcune piante individuate in Sud Africa e in Zimbabwe, note per le loro proprietà nella cura delle ferite, si sono dimostrate efficaci nella lotta contro le miasi, risolvendo il problema della difficile reperibilità dei tradizionali prodotti antiparassitari nel paesi in via di sviluppo e offrendo una soluzione al problema dei residui e dell’inquinamento ambientale nelle situazioni di zootecnia intensiva.

 

Fitopreparati in avicoltura

Un capitolo a parte è quello dell’impiego dei fitopreparati nell’allevamento avicolo, argomento affrontato da Paolo Pignattelli, presidente di ZooBioDi (associazione di zootecnia biologica e biodinamica). In questo campo si è evidenziato che l’impiego di fitopreparati a base di erbe officinali in polli riproduttori di razza Valdarno, razza rustica e allevata al pascolo, consente di superare condizioni di stress degli animali derivanti dall’inadeguato utilizzo del pascolo stesso. Sempre in tema di allevamenti avicoli all’aperto sono state presentati i buoni risultati ottenuti da alcuni prodotti fitoterapici nel controllo delle coccidiosi.
Ma i fitopreparati promettono risultati positivi in molti altri campi, come ad esempio nel controllo di alcune parassitosi che si verificano negli impianti di acquacoltura dove si allevano spigole e orate in regime di allevamento biologico. Per arrivare infine agli oli essenziali nel controllo della peste americana delle api, certamente la più grave e diffusa patologia infettiva che può colpire gli alveari.