Meno sagra e più fiera. Meno “cianfrusaglie” e più agricoltura, ovviamente bio. Così si è presentata ai visitatori la 21esima edizione di Sana, la manifestazione bolognese dedicata al mondo del “naturale” che si è conclusa domenica 13 settembre. Un cambio di rotta che ha dato spazio a quanto di meglio offre il variegato mondo del biologico, spaziando dagli arredi per la casa alla cosmesi, ma lasciando ai prodotti dell'agricoltura, dell'orto e delle piante officinali il ruolo di protagonisti della manifestazione. Un percorso in linea con i buoni risultati che l'agricoltura biologica fa registrare in Italia, al sesto posto nel mondo e leader in Europa con il suo milione di ettari destinati alle colture “organiche”.

 

Il valore del biologico

Un settore che vale circa 3 miliardi di euro e dove gli acquisti sembrano non essere influenzati dalla crisi, tanto da crescere dell'8,5% in quantità (7,4% in valore) nel corso del 2008, una “corsa” che è continuata anche nei primi mesi di quest’ anno. Nei padiglioni del Sana l'agricoltura è stata presente sia con i prodotti, sia con le istituzioni che la rappresentano, dal ministero dell'Agricoltura alle varie associazioni che portano avanti le istanze di questo settore dell'agricoltura. Questa ritrovata attenzione per l'agricoltura, che pareva perso nelle ultime edizioni del Sana, la si è vista anche nei dibattiti che hanno animato i quattro giorni della manifestazione e che hanno dato la possibilità di soffermarsi su temi anche di forte spessore tecnico e scientifico.

 

Fitoterapia e zootecnia

Fra i molti ricordiamo il convegno su “importanza delle piante medicinali in zootecnia”, per la cui realizzazione hanno collaborato le più importanti istituzioni tecniche e scientifiche del settore (Cra, Sif, Siste, ZooBioDi, Olosmedica), e che ha visto la partecipazioni di numerose Università e associazioni del mondo veterinario. “Cuore” dell'argomento la necessità di un approccio alla materia, di per sé complessa e sovente affrontata con superficialità e pregiudizio, avendo alle spalle una solida preparazione scientifica e tecnica. Lo ha ribadito in premessa il presidente di ZooBioDi, Paolo Pignatteli, ricordando i punti di forza della fitoterapia che oggi può avvalersi di conoscenze e mezzi tecnici analoghi a quelli impiegati nella medicina convenzionale. Due strade per la lotta alle malattie, quella convenzionale e quella basata sulla fitoterapia, che non devono essere viste in contrapposizione, ma come strumenti a disposizione del medico veterinario per interventi mirati in funzione delle realtà nelle quali si trova ad operare. Per quanto riguarda i prodotti fitoterapici, è da segnalare il continuo aumento dei prodotti disponibili, segno della attenzione da parte delle industrie di produzione e degli utilizzatori. Una crescita che si motiva anche con l'aumento delle conoscenze su questo settore e con l'ampliarsi della gamma di interventi che la fitoterapia rende possibili.

 

I campi di impiego

Come evidenziato dalle numerose relazioni presentate al convegno, le possibili applicazioni spaziano dalla prevenzione alla terapia di numerose patologie di tutte le specie di interesse zootecnico. Il loro impiego si allarga poi alla additivazione nei mangimi, dove possono anche svolgere attività che migliorano le performance zootecniche. E non mancano indicazioni per la lotta ad insetti vettori di malattie, come i culicoides, responsabili della trasmissione della “Lingua Blu” o come la  zanzara tigre che si collega alla trasmissione della “Febbre de Nilo” che riguarda non solo i cavalli, ma anche l'uomo.

 

Piante officinali e agricoltura

Ce n'è abbastanza per prevedere una diffusione nell'impiego di prodotti fitoterapici, un aumento che  potrebbe avere interessanti ripercussioni in campo agricolo. La domanda di piante officinali potrebbe infatti aumentare e generare così un interessante business per l'agricoltura. Ma anche in questo caso non si può improvvisare, occorrono conoscenze tecniche e adeguata preparazione perché i moderni fitoterapici non possono prescindere da materie prime selezionate e sicure per qualità e contenuti di sostanze farmacologicamente attive.