Il ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali ha approvato con DM del 19 dicembre 2007 la delibera della Commissione tecnica centrale riguardante la conservazione dei suini neri presenti in tutto l'Appennino centro-meridionale. Questi suini presentano un ben definito morfotipo ed appartengono ad un unico tipo genetico che sulla base delle evidenze storico-geografiche è stato denominato Apulo-calabrese.
La presenza di una popolazione di suini neri nelle regioni centro-meridionali: Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria è documentata da Stanga (1920) e Mascheroni (1929). La diffusione di questi suini è stata favorita dalla pratica della transumanza delle greggi e dai collegamenti viari risalenti all’epoca pre-romana. Infatti, l'odierna Strada statale 17 segue gli antichi tracciati di epoca sabina e collega Antrodoco (RI) con Foggia, passando attraverso L’Aquila, Sulmona, Isernia e Lucera. Mentre la Puglia era collegata alla Calabria da strade di epoca pre-romana, il cui tracciato è seguito ancora oggi dalla statale n. 93 che da Barletta arriva a potenza, prosegue con la statale n. 92 fino a Corleto, poi con la statale n. 103 fino a Moliterno, quindi con una locale fino a Lagonegro ed infine con le statali n. 19 e 18. La strada attraversa Canosa di Puglia che, alla fine del III sec d.C. divenne capoluogo della 'Regio II Apuliae et Calabriae'. Ad ulteriore conferma dell'ipotesi della comune appartenenza il Mascheroni (1929) afferma che i suini neri calabresi derivano da quelli pugliesi.
Inoltre, con DM 25735 del 21.12.2007 il Mipaaf ha autorizzato sulla base del previsto parere del Comitato tecnico presso Anas, gli aggiornamenti degli schemi di ibridazione dei tipi genetici 'Stambo20 e Dalland40' del Registro HBI srl, e 'Femmina Nella' del Registro Peschiera ss.
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