“Esprimiamo il nostro più totale apprezzamento per la scelta del ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro e del sottosegretario alla Salute, Gian Paolo Patta, di proseguire nella strada a favore di un'etichettatura di origine obbligatoria per le carni avicole, nonostante l’Ue ci inviti a rivedere il provvedimento italiano”. Il presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni, commenta così la decisione dei due ministeri di rispondere al parere motivato di Bruxelles contro l’etichettatura obbligatoria per le carni avicole. Se anche gli Usa approvano un provvedimento a favore dell’etichettatura - prosegue Bruni - non vedo perché l’Ue si debba trincerare dietro alla falsa idea che l’origine rappresenti un limite alla circolazione delle merci. Noi pensiamo, al contrario, che l’informazione sull’origine sia un sacrosanto diritto di un consumatore giustamente sempre più esigente ed attento a quel che mangia”. “Siamo convinti - prosegue De Lauretis, presidente della Consulta avicola di Fedagri-Confcooperative - che l’ordinanza sull’etichettatura abbia fornito risposte adeguate a quanto richiesto dalla filiera e dai consumatori, ma crediamo che anche nel futuro, lontani i tempi di quella che oramai tutti definiscono “pandemia mediatica”, possa dare valore aggiunto alla carne avicola nazionale”.