Sulla base delle anticipazioni dei dati "Bio in cifre 2025", a cura di Ismea per il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, si conferma un leggero, ma costante incremento sia delle superfici coltivate a biologico, sia del numero di operatori certificati.
Le superfici agricole coltivate con metodo biologico in Italia hanno infatti superato i 2,5 milioni di ettari, con un incremento del 2,4% rispetto all'anno precedente. Questo ha portato il bio a oltre il 20% della Sau nazionale: una quota tra le più alte in Europa, che avvicina il nostro Paese all'obiettivo di raggiungere il 25% entro il 2027 previsto dal Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune.
Segno positivo anche per gli operatori biologici, che raggiungono quota 97.170 (+2,9% rispetto al 2023), di cui oltre 87mila sono rappresentati da aziende agricole bio (+3,4%).
Per quanto riguarda la domanda di prodotti bio, nel 2024 si è attestato a 3,96 miliardi di euro il valore degli acquisti domestici nel canale della Grande Distribuzione Organizzata, con un ulteriore rafforzamento della dinamica positiva nel primo semestre 2025 (+10,6% sul 2024), che segna una crescita più marcata rispetto al settore agroalimentare (+5%).
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I numeri dunque sono positivi, ma al tempo stesso sono numerose le sfide che si trovano di fronte le cooperative e le aziende agricole che operano nel biologico. Tra le principali si trovano i cambiamenti normativi e di mercato, la sostenibilità finanziaria e la costante innovazione che è strettamente collegata alla competitività. Tutti aspetti che richiedono un'informazione tempestiva, una formazione continua e una capacità di fare rete.
Per rispondere a queste sfide è nato Sportello Cooperabio, un servizio di informazione e progettazione dedicato alle imprese del comparto biologico che fornisce strumenti su misura pratici e connessione tra esperienze e competenze, accompagnando le cooperative in un percorso di crescita.
Lo Sportello Cooperabio si presenta
Attivo dalla scorsa estate, lo Sportello Cooperabio non è solo un ufficio fisico a Roma presso il Palazzo della Cooperazione, ma è uno strumento accessibile anche online tramite il sistema web ticket presente in questo sito e tramite la comunicazione via email.
"È stato ideato da Agri Rete Service, società di servizi di FedagriPesca, ed è stato finanziato attraverso il fondo mutualistico di Confcooperative, Fondosviluppo Spa, con il fine di offrire alle cooperative uno spazio specializzato per affrontare esigenze e cogliere opportunità legate all'agricoltura biologica", ci spiega Francesco Torriani, presidente Settore Biologico di FedagriPesca Confcooperative.
L'obiettivo principale è quello di supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese biologiche all'interno del sistema cooperativo e per farlo lo Sportello Cooperabio fornisce orientamento su normative, contributi e finanziamenti, innovazioni tecniche e progettualità condivise, diventando un punto di collegamento tra cooperative, consulenti, centri di ricerca e stakeholder del comparto.
Il servizio spazia dal monitoraggio dei bandi di finanza agevolata (monitoraggio e assistenza su bandi, contributi, finanziamenti e crediti d'imposta) alla consulenza normativa su certificazioni, etichettatura e politiche europee, fino alla diffusione di tecniche agronomiche e modelli organizzativi innovativi. "Il valore aggiunto - afferma Francesco Torriani - è il coinvolgimento di un team multidisciplinare con consulenti esperti e centri di ricerca che garantiscono contenuti sempre aggiornati e di alto livello. Infine, è possibile affiancare le cooperative nella progettazione di iniziative comuni: promozione e organizzazione di eventi e fiere".
Lo Sportello Cooperabio è gestito dalla struttura di dipendenti interna ad Agri Rete Service, in collaborazione con una rete di consulenti e professionisti qualificati nei diversi ambiti delle imprese biologiche.
Sportello Cooperabio: come funziona e a chi si rivolge
Come ci spiega Francesco Torriani, l'accesso al servizio è semplice e immediato. Lo strumento prioritario e essenziale è il web ticket, pensato per rendere il servizio rapido e efficace. Occorre compilare un modulo online, dopodiché la richiesta viene automaticamente indirizzata ai referenti più competenti, che provvederanno a rispondere in tempi brevi o, se necessario, ad avviare approfondimenti personalizzati. Oltre al web ticket sono disponibili anche i canali tradizionali, ovvero email (info.agrireteservice@confcooperative.it) e telefono (06 68 00 03 29).
Il servizio si può sviluppare in diverse fasi in funzione della complessità della richiesta dell'utente. "La prima fase di analisi e inquadramento della questione è totalmente gratuita, pertanto se il fabbisogno dell'utente può essere soddisfatto agevolmente, nessun costo viene imputato a questo ultimo. Qualora invece - ci racconta il presidente Settore Biologico di FedagriPesca Confcooperative - la richiesta effettuata necessiti di particolari approfondimenti, fermo restando la gratuità della prima fase, verranno condivisi con l'utente i costi complessivi che potrà richiedere la consulenza".
Lo Sportello Cooperabio si rivolge a cooperative che operano nel settore del biologico, sia nella produzione che nella trasformazione e commercializzazione. Ma nell'ottica di sviluppo del sistema cooperativo, lo strumento è a disposizione anche dei soci delle stesse cooperative che ne fanno richiesta. Possono accedervi tutte le realtà interessate a rafforzare la propria competitività anche in ottica di filiera, beneficiando del supporto di un sistema cooperativo strutturato. Lo strumento è pensato inoltre per soggetti imprenditoriali che hanno intenzione di strutturarsi e/o aggregarsi in un sistema cooperativo.
I vantaggi sono presto detti. Chi utilizza lo Sportello Cooperabio "beneficia di un risparmio immediato grazie alla gratuità del servizio informativo. Ha inoltre l'accesso a competenze altamente qualificate, la possibilità di avere informazioni puntuali su bandi e normative e di avere un supporto concreto nella predisposizione di progetti e richieste di contributo", conclude Francesco Torriani.






























