Sicurezza alimentare e qualità dei fertilizzanti. Questo il tema individuato da Assofertilizzanti - Associazione nazionale produttori di fertilizzanti, parte di Federchimica - per ribadire il proprio impegno a favore della sostenibilità e della sicurezza alimentare in occasione della prima edizione del Salone della ricerca, innovazione e sicurezza alimentare svoltosi nelle giornate di martedì 16 e mercoledì 17 a Milano.

Nell’ambito della tavola rotonda 'sicurezza alimentare: il controllo su frodi e qualità dei fertilizzanti', svoltasi in corrispondenza della Giornata mondiale dell’alimentazione, Massimo Galbiati del Dipartimento di Bioscenze dell'Università di Milano, ha ricordato come i problemi di sicurezza alimentare non riguardino i soli paesi in via di sviluppo, mostrando che sia l'Italia che il nord europa, per esempio, sono classificate come paesi con un indice di rischio medio.


I fertilizzanti domani

lo scenario futuro, caratterizzato da incremento demografico, scarsità di terre libere e cambiamenti climatici, non potrà che essere peggiorativo per la qualità alimentare; "in un contesto di questo tipo - ha dichiarato Francesco Caterini presidente di Assofertilizzanti -, solo l’innovazione ed una consapevole applicazione delle corrette tecniche agricole potranno fare la differenza, anche in termini di sostenibilità. I fertilizzanti  - ha proseguito - rappresentano l’unico modo per garantire un terreno fertile nel lungo periodo, definendosi come strumenti indispensabili per porre le nuove radici per la crescita”.

Considerando che il potenziale produttivo degli ibridi in uso, nello specifico si è parlato di mais, è difficilmente incrementabile, Galbiati ha proposto come possibile via verso l'aumento della produttività l'azione fertilizzante a patto che sia supportata da un impiego consapevole e da una qualità cerificata

Accordo verso la qualità

Un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato pensato in modo mirato per contrastare le frodi nel campo dei fertilizzanti, è l’accordo sottoscritto il 14 luglio 2011 tra Assofertilizzanti e l’Icqrf lspettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari - organismo ministeriale di pertinenza del Mipaaf .
La collaborazione con l’Icqrf, di carattere volontario e addizionale a quanto già previsto dalla normativa in materia, prevede iniziative congiunte di formazione e studio tra l’associazione e il ministero, con l’obiettivo di rafforzare la lotta alla frode in questo ambito.

"L’accordo stipulato con Assofertilizzanti è un punto a favore della difesa dell’agroalimentare italiano, – ha dichiarato Emilio Gatto, direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari del ministero delle politiche agricole. L’obiettivo delle nostre attività è anche quello di innalzare gli standard qualitativi attraverso la lotta alla contraffazione dei fertilizzanti e in generale alle frodi nel settore agroalimentare.
Nel comparto fertilizzanti - ha proseguito Gatto -, controlliamo tutta la filiera e possiamo dire che in linea generale, gli illeciti più frequenti riguardano l'immissione sul mercato di prodotti a composizione quali-quantitativa non rispondente a quanto dichiarato in etichetta o con titoli inferiori al valore minimo di legge; ciò accade in particolare nel caso di micro e macro elementi soprattutto se costosi". 

Il contesto

Per ben comprendere i dati riferiti è bene inquadrare il settore. L'offerta di fertilizzanti, stabile negli ultimi anni, è caratterizzata da una buona percentuale di importazione; il consumo annuo totale si attesta sulle 5,5 tonnellate che comprendono 1,1 tonnellate di ammendanti per un fatturato che nel 2011 è stato pari a 900 milioni di euro.
Il progetto Qualità promosso da Assofertilizzanti, nel quale rientra anche la lotta alle frodi, si prefigge attraverso un programma di controlli, di migliorare i processi produttivi, organizzativi e la gestione degli aspetti legati alla sicurezza e all'ambiente delle imprese del comparto.

I quattro punti chiave del progetto sono riassumibili nella riduzione della produzione di gas effetto serra da parte della filiera produttiva, innovazione, corretto uso dei fertilizzanti e loro qualità. Ne scaturirà, entro il 2013, un marchio di qualità  legato al processo produttivo, regolato da un disciplinare e controllato da un ente terzo.