L'Unione Europea e i consumatori chiedono agli agricoltori con sempre maggiore insistenza di produrre cibo in maniera più sostenibile. E tra i fattori di sostenibilità l'elemento ricorrente è la riduzione dell'impiego di agrofarmaci per la difesa delle colture. Un esempio è l'obiettivo della Strategia From Farm To Fork che chiede di diminuire del 50% l'impiego di agrofarmaci entro il 2030.

 

Per mettere gli agricoltori nelle condizioni di continuare a produrre cibo in maniera sostenibile (anche economicamente) e ridurre al contempo il ricorso agli agrofarmaci di sintesi, il mondo della ricerca sta guardando all'impiego di composti di origine naturale per contrastare in maniera diretta o indiretta i microrganismi patogeni. Devitalizzandoli, appunto, oppure potenziando le difese proprie delle piante.

 

Le acque di vegetazione come fonte di molecole bioattive

Le acque di vegetazione dei frantoi oleari, un tempo considerate uno scarto della lavorazione e avviate allo smaltimento con costi anche ingenti, sono oggi una potenziale fonte di molecole di interesse agricolo, potendo ad esempio migliorare le caratteristiche chimico fisiche biologiche del suolo agrario. Ma contengono anche sostanze attive in grado di contrastare i microrganismi patogeni.

 

La loro composizione è molto variabile e dipende dalla varietà delle olive, dal grado di maturazione delle stesse e chiaramente dal processo di estrazione.

La composizione tipica in funzione del peso è:

  • 83-94% acqua;
  • 4-16% composti organici;
  • 0,4-2,5% sali minerali

 

"La frazione organica contiene dal 2 al 15% di composti fenolici divisi in basso peso molecolare (tirosolo, idrossitirosolo, acido cumarico, eccetera) e alto peso molecolare (tannini, antociani, eccetera). È caratterizzata da un colore scuro causato dalla polimerizzazione della lignina con composti fenolici, basso pH (circa 5) e un'alta conducibilità elettrica", spiega Thomas Vatrano, agronomo e consulente per molte aziende olivicole, nonché esperto della materia.

 

"I polifenoli contenuti nelle acque di vegetazione agiscono come induttori di resistenza, che fungono da potenziatori delle normali difese delle piante. Inoltre possono avere un effetto diretto su insetti e microrganismi di interesse agrario".

 

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Le acque di vegetazione contro i batteri patogeni

Nei tessuti infetti (da diverse tipologie di patogeni) aumenta infatti l'accumulo di composti fenolici, chinoni e altri costituenti, prodotti dall'organismo vegetale proprio come risposta all'infezione. Da questo principio sono partiti diversi gruppi di ricercatori che hanno provato ad indagare la reale efficacia dei polifenoli estratti dalle acque di vegetazione nel devitalizzare insetti e microrganismi dannosi.

 

"Utilizzando le acque di vegetazione ad una concentrazione apri a 0,5% è stata registrata una completa inibizione della crescita di Agrobacterium tumefaciens, un batterio in grado di infettare un gran numero di colture differenti", sottolinea Vatrano.

 

"L'idrossitirosolo, un altro noto fenolo presente anche nell'olio d'oliva, ha invece mostrato una potente attività antimicrobica contro Pseudomonas syringae pv. tomato e su Xanthomonas campestris con rispettive concentrazioni minime di 7,18 e 14,4 milligrammi/litro".

 

Ma studi sono stati condotti anche contro il colpo di fuoco batterico, causato da Erwinia amylovora, oppure contro Verticillium dahliae, un fungo che attacca differenti specie, dal pomodoro all'olivo. E ancora, le acque di vegetazione sono state usate per inibire la sporulazione di Botrytis cinerea e Penicillium spp., nonché sono state in grado di bloccare lo sviluppo di Fusarium oxysporum.

 

Dalle acque di vegetazioni possibili insetticidi

Oltre che nei confronti dei batteri, le acque di vegetazione hanno un ruolo anche nell'inibire lo sviluppo di alcune tipologie di insetti. Ad esempio contro la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) la frazione fenolica ha mostrato un effetto ovicida (in termini di tasso di schiusura), mentre a livello larvale l'efficacia è stata nulla. "Sullo stadio adulto è stato indotto un blocco completo della fecondità delle femmine probabilmente dovuto alla distruzione indotta dell'oogenesi", sottolinea Vatrano.

 

Di recente uno studio israeliano ha dimostrato l'effetto bioinsetticida di estratti di acque di vegetazione sulle zanzare (Culex laticinctus) da cui è emerso in primis il 100% di mortalità su larve di seconda età. Non solo. "Dai risultati è emerso che gli estratti sono tossici per i primi stadi larvali di C. laticinctus".

 

Prove dell'efficacia delle acque di vegetazione come elemento insetticida sono state raccolte anche sul cotonello dell'olivo (Euphyllura olivina) e sull'afide verde degli agrumi (Aphis citricola), avversità contro le quali una miscela diluita di acque di vegetazione è stata somministrata direttamente tramite atomizzatore.

 

Inoltre diversi studi hanno evidenziato come le acque di vegetazione possono avere un ruolo devitalizzante per molte sementi, che esposte a questo sottoprodotto dell'industria molitoria non sono in grado di germinare. Questo fattore è di grande interesse al fine di ridurre la banca del seme presente nei campi, soprattutto in quelli dove sono state registrate popolazioni di malerbe resistenti agli erbicidi normalmente utilizzati in campo.