E' stata segnalata per la prima volta la presenza dell'aleurodide spinoso in Toscana. A darne notizia è stato il Servizio fitosanitario regionale con un comunicato stampa pubblicato a fine febbraio, dopo il ritrovamento dell'insetto nel centro urbano di Prato.

Il ritrovamento risale in realtà all'estate del 2020, ma recentemente, con decreto dirigenziale 690 del 21 gennaio 2021, il Servizio fitosanitario ha delimitato la zona infestata e disposto le misure fitosanitarie previste per il contenimento e il monitoraggio.

L'insetto infatti, per la sua pericolosità come parassita vegetale, è stato inserito dall'Eppo, l'Organizzazione europea per la protezione delle piante, nella lista degli organismi da quarantena.
 

Chi è

L'aleurodide spinoso, nome scientifico Aleurocanthus spiniferus è un parassita di origine tropicale, che si nutre attaccandosi alla pagina inferiore delle piante producendo anche abbondante melata e causando la formazione di fumaggine che va a ricoprire una importante superficie della pianta infestata.

Le condizioni ottimali per lo sviluppo sono quelle con temperature medio alte, tra 20°C e 34°C e una umidità relativa tra il 70% e l'80%, mentre teme temperature sotto lo zero o sopra i 40°C.
 

Piante attaccate e danni

Le piante attaccate sono principalmente agrumi, ma l'insetto è molto versatile e in varie parti d'Italia dove è presente è stato trovato anche su peri, meli, susini, kaki, melograni e viti e piante ornamentali e selvatiche come le rose, la piracanta e il lauroceraso, l'edera e l'ailanto e il corbezzolo.

I danni sono dovuti alla sottrazione di linfa e all'abbondante produzione di melata e al conseguente sviluppo di fumaggine che può coprire foglie, germogli e frutti, limitare o impedire la fotosintesi, causando anche dei disseccamenti e deprezzando i frutti o l'intera pianta nel caso di colture ornamentali.
 

Come si riconosce

Gli adulti dell'auleurodide spinoso sono molto piccoli, circa 1,7 millimetri, di colore grigio bluastro e non grandi volatori. Questi depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie, dove avviene di fatto tutto il ciclo biologico dell'insetto, che può durare da due a quattro mesi e può portare al susseguirsi di tre-sei generazioni in un anno. In alcune fasi del suo sviluppo ha una forma che ricorda una piccola cocciniglia nera, con un contorno di cera bianca. E infatti può essere scambiato per una cocciniglia.
 

Difesa

La lotta all'aleurodide spinoso è obbligatoria. In contesti urbani e per attacchi di piccole entità è obbligatorio rimuovere e distruggere le parti colpite. In caso di attacchi più diffusi è necessario effettuare trattamenti insetticidi.

Fondamentale è anche prevenire la diffusione del parassita, che essendo uno scarso volatore si avvantaggia del trasporto e delle movimentazioni delle piante, cosa a cui devono essere particolarmente attenti i vivaisti e gli operatori professionali.

Per quanto riguarda gli insetticidi ammessi, ci sono prodotti di sintesi come un neonicotinoide (acetamiprid) un piretroide (deltametrina), due inibitori della crescita (buprofezin, pyriproxyfen).

Per i principi attivi ammessi nel biologico ci sono invece il fungo Beauveria bassiana, l'azadiractina, i sali di potassio, l'olio essenziale di arancio e la maltodestrina.

E' conosciuto anche un predatore, la coccinella Delphastus catalinae, non originaria dell'Europa, ma ritrovata in alcune zone in Italia associata proprio alla presenza dell'aleurodide spinoso, come riportato in un articolo del 2008 pubblicato sulla rivista scientifica Insects.
 

Diffusione

L'insetto è arrivato per la prima vola in Europa nel 2008, per la precisione in Italia, in Puglia, e da lì si è gradualmente diffuso. In Italia altre segnalazioni sono avvenute a Salerno, a Roma, in Basilicata, e nelle province di Bologna e di Modena, mentre per quanto riguarda altri paesi europei è stato segnalato in Croazia, in Grecia, in Montenegro e in Bulgaria.

Attualmente in Toscana l'aleurodide spinoso è segnalato solo a Prato, nel centro urbano, su agrumi e altre piante ornamentali, e per il momento non è stato trovato su colture agrarie.

Scarica la brochure informativa pubblicata dal Servizio fitosanitario regionale