(Fonte foto: Regione Sardegna- Laore)
Le larve che fuoriescono dalle uova iniziano immediatamente a scavare gallerie all'interno delle foglie, caratteristica che rende difficile ad esempio il controllo con insetticidi di contatto. Lo scavo della mina (da qui il nome di fillominatrice del pomodoro) riduce la capacità fotosintetica della pianta debilitando l'intero organismo.
Il danno è ancora maggiore visto che le uova vengono deposte singolarmente oppure a piccoli gruppi di tre-quattro, il che aumenta l'estensione del problema. Ad interessare gli agricoltori è soprattutto il danno sui frutti. Se è raro che le larvette appena fuoriuscite dalle uova attacchino i pomodori (avviene solo per quelle provenienti da uova deposte sul calice), è invece frequente che le larve più mature vadano sui frutti in un secondo momento, attaccando qualsiasi punto della bacca, mentre sono alla ricerca di nuovo tessuto di cui cibarsi (larve erranti).
I frutti possono essere attaccati a qualunque stadio di crescita. Se piccoli si bloccano o crescono in maniera stentata o con gravi deformazioni. Se il frutto viene colpito ad invaiatura avanzata, rimane giallastro. Inoltre, le lesioni diventano facile preda di microrganismi opportunisti, come funghi e batteri, che causano marciumi.
Raggiunta la maturità, la maggior parte delle larve esce dalle mine e si lascia cadere al suolo per imbozzolarsi (stadio di crisalide) tra i detriti e le particelle terrose. Solo una piccola parte di esse si imbozzola sulla pianta, tra le foglie accartocciate o nella zona del calice dei frutti.
Danni da Tuta absoluta su frutti maturi e non
(Fonte foto: Regione Sardegna- Laore)
Se all'arrivo di Tuta absoluta in Italia i danni sono stati ingenti ed estesi, a causa della mancanza di conoscenze sulla biologia di questo lepidottero (chiamato anche tignola del pomodoro), di prodotti insetticidi registrati e di fattori di contenimento naturale (predatori e parassitoidi), oggi una difesa efficace è possibile. Basta seguire questi semplici dieci passi.
La difesa da Tuta absoluta in dieci passi
"Tuta absoluta rappresenta una minaccia soprattutto per le coltivazioni sotto serra, dove a causa della ridotta presenza di predatori naturali e grazie alle temperature favorevoli, l'insetto si moltiplica velocemente, diventando in alcune regioni meridionali (Sicilia e Campania, in particolare) insetto chiave della coltivazione del pomodoro", spiega ad AgroNotizie Alfonso Pentangelo, collaboratore tecnico del Centro di ricerca orticoltura e florovivaismo del Crea, sede di Pontecagnano."Meno frequenti e di intensità decisamente più contenute sono le infestazioni in pieno campo, soprattutto nel Nord Italia, dove le condizioni climatiche e la presenza di antagonisti naturali riduce la pressione del lepidottero sulla coltura. In questi contesti la difesa passa essenzialmente attraverso un attento monitoraggio della comparsa dell'insetto o per l'individuazione delle prime mine e dal tempestivo impiego di idonei insetticidi".
Se T. absoluta rappresenta una minaccia per le colture in serra, è anche vero che in ambiente protetto gli strumenti di difesa sono maggiori. Vediamo dunque quali sono le dieci cose da fare per difendere il pomodoro in serra.
Reti anti-insetto. Un metodo che si è dimostrato molto efficace nel contenere le infestazioni di Tuta absoluta è l'utilizzo, lungo i laterali delle serre, di reti anti-insetto a maglia molto stretta, poiché in grado di tenere lontani dalle piante gli adulti di tignola come anche altri parassiti del pomodoro.
Bisogna prestare però attenzione a non lasciare aperte le reti nelle ore crepuscolari e notturne, quando la mobilità dell'insetto è massima. È importante inoltre proteggere gli ingressi alle serre (utili in questo senso sono le doppie porte).
Piantine sane. È bene approvvigionarsi di piantine da vivaisti specializzati perché occorre avere la certezza di mettere a dimora piante sane, esenti dal fitofago. Portare in serra piante con già presenti uova o larve della fillominatrice pregiudica dal principio la riuscita dell'impianto.
Trappole. È buona norma posizionare all'interno della serra, subito dopo il trapianto, delle trappole per monitorare la presenza dell'insetto e l'andamento dei voli degli adulti, in modo da valutare la convenienza di interventi con prodotti insetticidi. E' inoltre utile l'impiego di trappole per la cattura massale, volte quindi a tenere bassa la popolazione. Esistono in commercio decine di modelli ma le trappole più diffuse sono quelle a feromoni che attirano e catturano gli esemplari maschi di Tuta absoluta. Negli ultimi anni si stanno diffondendo con successo anche le trappole cromotropiche di colore nero (che poste nella parte bassa delle coltivazioni danno una buona efficacia di cattura massale).
Le trappole ad elettroluminescenza hanno il vantaggio di catturare gli esemplari adulti di entrambi i sessi ma il difetto di attirare indistintamente tutti gli insetti, anche quelli utili.
Ottimi risultati si sono ottenuti con l'impiego della tecnica della confusione sessuale che consiste nell'applicazione di diffusori, posizionati al momento del trapianto su tutta la superficie della serra e in particolare in prossimità delle aperture, che rilasciano in maniera controllata il feromone sessuale della femmina di T. absoluta in misura tale da impedire al maschio di localizzarla e di fecondarla, con conseguente abbassamento della popolazione.
Un esempio di trappola a feromoni fatta in casa
(Fonte foto: Regione Sardegna- Laore)
Insetticidi. Oggi ci sono diversi prodotti registrati su pomodoro contro T. absoluta. Molto importanti sono quelli di origine naturale, ammessi anche in biologico, con un profilo ambientale molto favorevole. Parliamo dello spinosad, dell'azadiractina e soprattutto del Bacillus thuringiensis (sottospecie kurstaki e aizawai), un batterio sporigeno estremamente selettivo in grado di uccidere le larve di lepidottero quando ingerito e con residualità praticamente nulla. Oramai esistono in commercio numerosi ceppi caratterizzati da buona efficacia, utili nelle fasi di bassa pressione dell'insetto, oppure quando le raccolte (in genere scalari e ravvicinate) non permettono l'utilizzo di prodotti chimici.
Tra i prodotti di sintesi esistono diverse molecole a comprovata efficacia nei confronti della tignola del pomodoro come ad esempio il clorantraniliprole, l'emamectina benzoato, l'abamectina, l'indoxacarb, il metaflumizone e lo spinetoram. Altri prodotti quali il tebufenozide (regolatore di crescita), i sali potassici di acidi grassi e alcuni piretroidi, specifici per il controllo di altri insetti (nottue in particolare) presentano anche un'attività secondaria nei confronti della T. absoluta.
Allo scopo di evitare l'insorgenza di fenomeni di resistenza negli interventi, mirati fondamentalmente agli stadi larvali, è necessario alternare gli insetticidi con differente modalità di azione (MoA) in modo da evitare che due generazioni successive di T. absoluta possano ricevere prodotti con la stessa MoA.
Efficacia dei trattamenti. I trattamenti vanno eseguiti possibilmente nelle ore crepuscolari, quando le temperature non sono troppo elevate e sono minimi gli effetti degradativi dei raggi solari. In queste ore è anche massima l'attività della T. absoluta, sia il volo degli adulti sia il movimento extra fogliare delle larve.
È necessario, inoltre, aumentare i volumi di acqua normalmente utilizzati e l'impiego di specifici coadiuvanti in modo da consentire una maggiore e completa bagnatura fogliare e migliorare l'aderenza dell'insetticida alla vegetazione.
Antagonisti naturali. La riduzione delle molecole chimiche di sintesi e il miglioramento dell'impatto ambientale può favorire lo sviluppo degli antagonisti naturali della T. absoluta. Ridotte infestazioni di tignola (fase iniziale del ciclo) possono essere contenute con l'impiego di miridi dei generi Macrolophus e Nesidiocoris, attivi predatori di aleurodidi ma anche di uova e larve appena schiuse di T. absoluta.
Recenti attività sperimentali hanno accertato l'efficacia nel contenimento della tignola del pomodoro anche con l'impiego dell'imenottero parassitoide Trichogramma brassicae, antagonista naturale utilizzato nella lotta biologica della piralide del mais, che parassitizza anche le uova di T. absoluta e di lepidotteri in genere.
Nesidiocoris tenuis
(Fonte foto: Fitogest)
Distruzione dei residui. Per controllare il proliferare di questo lepidottero è buona norma allontanare dalla serra e distruggere i residui della coltura a fine ciclo.
Controllo delle infestanti. È poi buona norma controllare che nelle vicinanze della serra non ci siano piante spontanee appartenenti alla famiglia delle solanacee, come Solanum nigrum (erba morella), su cui la tignoletta del pomodoro si può moltiplicare.
Rotazione delle colture. Se l'indirizzo aziendale lo consente è buona norma praticare una ampia rotazione in modo da evitare l'avvicendamento colturale di pomodoro o di altre solanacee (melanzana e peperone, soprattutto) negli stessi appezzamenti.
Lavorazioni, pacciamatura e solarizzazione del terreno. Le lavorazioni del suolo sono utili per distruggere le crisalidi tra i detriti. Laddove è possibile, nelle serre che hanno ospitato pomodoro il ricorso alla solarizzazione del suolo durante il periodo estivo permette di eliminare le crisalidi nel terreno. Infine l'utilizzo di teli pacciamanti, oltre a permettere di gestire al meglio le infestanti e l'acqua irrigua, contribuisce significativamente ad ostacolare la fase di incrisalidamento nel terreno della Tuta absoluta.
"Tuta absoluta rappresenta una minaccia seria per le produzioni di pomodoro, specialmente in serra", sottolinea Pentangelo. "Rispetto agli anni della sua introduzione oggi gli strumenti efficaci di difesa esistono. Occorre tuttavia porre attenzione al monitoraggio e all'adozione di specifiche strategie di difesa integrata. I soli mezzi chimici, comunque fondamentali, non sono sufficienti a controllare le infestazioni di T. absoluta ma è necessario adottare tutti gli altri mezzi disponibili (fisici, agronomici, biologici) miranti al contenimento della diffusione dell'insetto, a favorire lo sviluppo degli antagonisti naturali e ad aumentare l'efficacia dei trattamenti".
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