Pietro Querzola, di Sipcam Italia, ha presentato le caratteristiche di Ercole di cui sono stati anche forniti alcuni risultati sperimentali. Numerose infatti le esperienze raccolte in campo nel corso delle sperimentazioni effettuate in collaborazione fra Sipcam, università, centri di saggio e tecnici qualificati.
Ercole, a base di lambda cialotrina, è un geodisinfestante non classificato. Formulato come microgranulare, è attivo sui fitofagi terricoli. Già a 10-15 kg/ha, per esempio, controlla gli elateridi rispettivamente all’87,5 e 100%. Sebbene la Diabrotica rappresenti ormai il fulcro dei temi tecnici sugli insetti terricoli del mais, non si deve infatti dimenticare la presenza di elateridi. Il corretto trattamento con Ercole può in tal caso generare un incremento delle rese di circa il 12%.
Da prove francesi (in Francia gli elateridi sono prevalenti), con un testimone al 43% di danno, Ercole si è mostrato in grado di contenere l’insetto mostrando danni di appena il 5,4%.
Prove di Ercole su Elateridi. Il controllo a 15 chilogrammi per ettaro risulta perfetto
Al di là però della specificità d’azione della sostanza attiva, importante risulta però essere anche il formulato. La tecnologia formulativa “G.Plus” messa a punto da Sipcam permette di ottenere una granulometria molto uniforme, con granuli non igroscopici che garantiscono sia velocità d’azione, sia durata nel tempo. Ciò è fondamentale contro Diabrotica per reggere efficacemente il periodo, molto lungo, in cui le larve sono presenti in prossimità delle radici: nelle prove di campo la persistenza della sostanza attiva e del granulo è rimasta ottimale in una finestra temporale di oltre 60 giorni. Unico nel suo genere, Ercole offre la possibilità di utilizzarlo anche durante la sarchiatura.
Il danno economico durante i rilievi di campo è stato codificato come Scala Iowa: ovvero 0,00-0,7 (nessun danno), 0,7-1,5 (soglia di attenzione), >1,5 c’è la soglia di danno economico. A 3 si arriva alla radice praticamente nuda.
In differenti prove di campo effettuate nel 2014 è emerso come la protezione totale si raggiunga solo applicando Ercole sia alla semina, sia alla rincalzatura. Anche i semi conciati con thiacloprid, beneficiano comunque di un’applicazione di Ercole alla sarchiatura, ma il risultato finale si è mostrato praticamente in linea con quello del trattamento con solo Ercole alla semina, grazie alla buona persistenza del granulare di Sipcam. I risultati possono cambiare leggermente se la semina è più precoce, dato che la finestra temporale in cui reggere gli attacchi alle radici si allarga, quindi l’efficacia dei trattamenti solo alla semina (concia o granulare), cala rispetto al trattamento alla sarchiatura oppure al doppio trattamento. In tal caso si possono ottenere mostrare incrementi produttivi fino a quasi 17 quintali ettaro.
Media di diverse prove effettuate su Diabrotica. L'incremento delle rese dovute alle applicazioni di Ercole sono evidenti
Meccanizzazione e chimica insieme
Andrea Pezzuolo, dell’Università di Padova, ha invece approfondito i temi legati alle tecnologie per la distribuzione dei geodisinfestanti microgranulari. Chimica e meccanizzazione sono infatti strettamente legati quando si tratti di applicazioni al terreno e ciò rende fondamentale la corretta impostazione sia dei prodotti insetticidi, sia delle macchine da utilizzare.
La sarchiatura, già di per sé, apporta benefici alla coltura, sia per la sanità della coltura, sia per gli aspetti produttivi, controllando anche le infestanti. Ora, con l’aggiunta della possibilità di abbinarla a trattamenti fitosanitari, la pratica della sarchiatura acquisisce ulteriore importanza. I sistemi di agricoltura di precisione hanno permesso inoltre di innalzare la qualità del trattamento stesso. Novità assoluta, i sensori e le telecamere capaci di distinguere fra superfici nude e superfici fogliari. Il sensore è infatti in grado di anticipare il disallineamento direzionale rendendo più sicuro ed efficace il passaggio della macchina. Un progetto attualmente in corso vorrebbe utilizzare le nuove tecnologie a guida semi automatica per sfruttare ugelli dal getto incrociato atto a permettere l’irrorazione con diserbanti solo in una fascia ristretta.
Tornando ai granulari, appare fondamentale tarare correttamente le macchine. Cosa da fare in azienda e non in campo all’ultimo minuto. L’uniformità di distribuzione, laterale e longitudinale, deve essere infatti massimizzata per ottenere risultati soddisfacenti. Tutti gli elementi devono cioè distribuire il medesimo quantitativo. Anche la profondità di deposizione è importante, altrimenti le radici restano scoperte troppo presto. Diversi i tipi di microgranulatori a dispozione: meccanici, idraulici, elettrici, come pure diversi sono i kit con cui si possono allestire le diverse sarchiatrici, come ricorda Marco Romanini, di Sipcam, il quale ha illustrato le diverse tipologie si macchinari utilizzabili per distribuire Ercole in fase di sarchiatura.
Durante la sarchiatura è possibile depositare Ercole vicino alle radici da entrambi i lati della fila
Provare per credere
C'è purtroppo chi sottovaluta i problemi fitosanitari legati a piralide, ferretti e diabrotica. A favore però di chi nei campi di mais ci bazzica con la volontà di difendere le produzioni, giunge la testimonianza di Marco Bombonati. Questi, oltre a essere lui stesso agricoltore, cura circa 300 ettari di mais da avviare a impianti di biogas. Bombonati ha potuto condividere con la platea gli ottimi risultati delle applicazioni di Ercole, applicato su diversi ettari durante il 2014.
L’Azienda agricola Bombonati ha sede a Sustinente (MN) e conta 90 ha, in cui prevale il mais da trinciato da consegnare a biogas. La rotazione viene fatta su circa 40 ettari con frumento e soia. Il geodisinfestante, specialmente nella monocoltura bioenergetica, viene sempre applicato alla semina.
La macchina utilizzata è la Sarchiatrice HS a marchio Maschio-Gaspardo della quale è piaciuto il sistema a tramoggia unica. La deposizione di Ercole avviene sui due lati, grazie a calate legate alla prima ancora, appositamente scelta di minori dimensioni rispetto alle altre per poter avvicinare di più il granulare alle radici. Nessuna controindicazione è stata riscontrata, né per la profondità di distribuzione, né per gli odori dovuti al sistemi pneumatici della macchina. Questi non sono infatti basati su pressioni elevate, dato che il soffio d’aria è tarata al minimo per consentire al granulare di superare i tratti rettilinei delle tubazioni. Il prodotto cade poi nel solco senza provocare né vapori né polveri.
Ercole è stato utilizzato sulla maggior part edi terreni, anche perché il biogas richiede monosuccessione. In successione a frumento non è stato invece applicato vista la bassa presenza del fitofago.
In ultimo giunge un consiglio da agricoltore ad altri agricoltori: secondo Bombonati bisogna pensare di utilizzare Ercole con l’approccio usato per la piralide. Cioè, il trattamento va mirato, perché anche un minimo ritardo può permettere all’insetto di progredire limitando l’efficacia del prodotto.
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