Il gruppo di fitobatteriologia del Dafne dell’Università della Tuscia di Viterbo ha avviato e sviluppato una vasta indagine relativa a Psa in tutte le aree del Portogallo dove viene coltivata l’actinidia.

Questo progetto segue una prima segnalazione di Psa nel 2010 (Balestra et al., 2010. First report on bacterial canker of Actinidia deliciosa caused by Pseudomonas syringae pv. actinidiae in Portugal. New Disease Reports 22, 10) e alcuni sintomi sospetti registrati ad inizio 2011.

Nella foto a sinistra è possibile vedere alcuni sintomi naturali causati da Pseudomonas syringae pv. actinidiae rinvenuti in Portogallo su fiori di Actinidia chinensis cv. ‘Soreli’ (a) e foglie della cv. ‘Belen’ (b), e di Actinidia deliciosa sulla cv. ‘Hayward’ (c), come su boccioli della cv. ‘Bo Erica’ (d) e giovani germogli della cv. ‘Summer’ (e).

Lo studio, in parte supportato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Lazio, e svolto con la collaborazione dell’Associação portuguesa de kiwicultores e dei dottir V. Araujo e M. Bovo, ha avuto lo scopo di verificare la reale diffusione ed incidenza della batteriosi come di studiare le caratterisitche genetiche della popolazione di Psa rinvenuta in Portogallo.
Numerosi sopralluoghi, campionamenti e successive analisi fitobatteriologiche sono state effettuate durante l’intera stagione 2011. Come riportato nella mappa qui sotto, il virus è stato isolato a 1) Valença (2010, 2011); 2) Lago Braga, 3) Quinta dos Bocas, 4) Felgueiras, 5) Vila boa de Quires, and 6) Santa Maria Da Feira (2011).

Mappa delle aree del Portogallo coltivate ad Actinidia spp. incluse nello studio

I risultati hanno confermato la diffusa presenza del patogeno nelle principali zone di produzione del Portogallo, su differenti specie/cv di Actinidia, con un’incidenza variabile dal 30% all’85% e oltre.
Le analisi genetiche hanno evidenziato che tutti gli isolati di Psa rilevati appartengono al genotipo europeo, confermando quanto recentemente pubblicato (Mazzaglia et al., 2012).



Analisi genetico-molecolare, mediante analisi Mlst (sinistra) e fingerprint (destra), comparativa di 20 isolati di Psa del Portogallo rispetto ad isolati di Psa noti


L'omogeneità genetica dei ceppi europei, nonostante la molteplice natura delle aree geografiche dove Psa è stato isolato, suggerisce che la malattia, almeno per quanto riguarda l’epidemia dal 2008 in poi in Europa, ha un’origine comune.
I risultati conseguiti sembrano confermare il fatto che il Portogallo è semplicemente una delle ultime frontiere raggiunte dalla drammatica epidemia di Psa che, in pochi anni, è stata rinvenuta in quasi tutte le principali aree dell’Unione europea dove la coltivazione dell’actinidia e la produzione del kiwi rivestono rilevanza economica.
Risulta inoltre chiaro che, la rapidità della diffusione (associata all’uniformità dei ceppi batterici di Psa), è probabilmente dovuta alla diffusione di materiale vegetale infetto, alla scarsa conoscenza della sintomatoligia determinata da Psa, come alla carenza di opportune strategie preventive sia agronomico-colturali, sia fitosanitarie.
Pertanto, i risultati ottenuti durante le suddette indagini, sembrano suggerire la necessità di avvalersi solo di materiale di propagazione adeguatamente certificato come esente da Psa.


Lo studio è stato pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica internazionale Phytopathologia Mediterranea (Autori: Renzi M., Mazzaglia A. and Balestra G.M.; titolo: Widespread distribution of kiwifruit bacterial canker caused by the European Pseudomonas syringae pv. actinidiae genotype in the main production areas of Portugal. Phytopathologia Mediterranea 51, 2, 402−409).