'L'attività di ricerca e sviluppo svolta da Syngenta nel mondo raggiunge investimenti di circa 2 milioni di dollari al giorno nel settore della difesa delle colture e della selezione di nuove sementi; questo ha permesso alla multinazionale di registrare oltre 300 brevetti e nuove invenzioni nel 2007.'

Lo ha affermato Martin Bolsinger, responsabile del centro ricerche di Stein di Syngenta, in occasione della presentazione della nuova molecola antiperonosporica Mandipropamid.

In Syngenta si lavora per 'sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita' e a questa attività sono impegnate oltre 21.000 persone di Syngenta in tutto il mondo, ricercatori e sperimentatori che collaborano con oltre 400 istituti di ricerca nel mondo, alcuni dei quali italiani, mercato per il quale Syngenta nutre molto interesse.

A Stein, presso il Biology Building (nella foto), si trova il centro di ricerca per il settore agrochimico (in particolare fungicidi, insetticidi e diserbanti) e la struttura integra sia la ricerca chimica (con la creazione di centinaia di migliaia di nuove molecole ogni anno), sia quella biologica volta a verificare l'efficacia delle nuove molecole ed il loro rispetto per l'ambiente.

Si tratta di un'attività molto impegnativa e dispendiosa: di 100.000 nuove molecole scoperte, solo 5.000 vengono profilate chimicamente; di queste solo 30 arrivano alla fase di valutazione in campo e solo una verrà supportata e lanciata nel mercato mondiale. Il processo richiede da 8 a 10 anni, con spese approssimative di 200 milioni di euro per ogni nuova molecola.

Gli obiettivi della ricerca Syngenta nel settore della protezione delle colture tendono a:

- individuare nuove modalità di azione;

- garantire una perfetta selettività;

- avere molecole con spettro d'azione mirato;

- aumentare la sicurezza ambientale;

- impiegare minori quantità di sostanza attiva per ettaro.

 

(A cura di Ivano Valmori, in collegamento diretto da Stein, Svizzera)