L'andamento climatico del 2008 non poteva essere banco di prova migliore per testare l'efficacia e la stabilità delle nuove molecole contro la peronospora: infezioni presenti in tutte le aree viticole nazionali con livelli di attacco che non si ricordavano da anni. Basti pensare che anche al Sud, in zone dove la Peronospora tradizionalmente provoca meno danni), quest'anno si sono verificati problemi anche sull'uva da tavola.

In queste condizioni le molecole destinate ad entrare a far parte delle soluzioni tecniche per i viticoltori hanno potuto esprimersi al meglio per dimostrare quanto sono in grado di contrastare un patogeno che, ancora oggi, rappresenta uno dei principali problemi per la viticoltura da reddito.

E' questo il caso della nuova molecola di Syngenta denominata Mandipropamid, un antiperonosporico appartenente alla nuova famiglia chimica delle mandelamidi che, burocrazia registrativa permettendo, sarà disponibile per i viticoltori già per la prossima campagna.

Questa nuova sostanza, efficace nei confronti di numerosi oomiceti fitopatogeni di vite e diverse colture orticole, è attiva nel prevenire la germinazione delle spore, la crescita del micelio e la sporulazione, grazie ad una doppia attività di copertura e translaminare. Interessante è la sua caratteristica di legarsi con le cere epicuticolari presenti nell'epidermide di foglie e acini d'uva: questo ne garantisce la massima affidabilità indipendentemente dalle condizioni atmosferiche (piogge anche persistenti dopo il trattamento), in particolare per la protezione del grappolo. Le prove in campo condotte (oltre 50 dal 2006 al 2008, in tutte le condizioni climatiche italiane) hanno evidenziato queste caratteristiche fornendo costantemente risultati pari o al di sopra dei migliori standard di protezione.

Abbiamo avuto modo di partecipare recentemente alla visita ad alcuni campi sperimentali gestiti dal Centro di saggio del Consorzio Agrario di Ravenna dove il prodotto è stato sottoposto a diversi test di efficacia a confronto con le principali tecniche di difesa in uso in Romagna. Pur operando in ambienti dove l'inoculo è stato ovviamente elevato (per la presenza delle tesi 'testimone' con danni superiori al 95%) il prodotto si è costantemente distinto per la sua efficacia, sia nelle tesi in cui è stato impiegato da solo, sia in quelle in cui è stato alternato al Ridomil (strategia che verrà consigliata da Syngenta per la prossima campagna). 

In particolare la sua capacità di legarsi alle cere ha permesso di avere ottimi risultati nella protezione del grappolo anche a fianco di testimoni completamente devastati.

Pergado® (questo è il marchio con cui verrà distribuito il prodotto dal 2009), sarà disponibile in tre formulazioni: Pergado® MZ  (con Mancozeb), Pergado®  F (con Folpet) e Pergado® R (con Rame).

Per prevenire l'insorgenza di eventuali resistenze il prodotto verrà consigliato in alternanza all'attuale linea di difesa Syngenta (in particolare Ridomil e Switch) nei momenti di maggiore criticità negli attacchi peronosporici.

 

Nella foto: livello di protezione assicurato dal Mandipropamid...

Vite - trattamento Mandipropamid

 

... a fianco delle piante testimone completamente infestate.

Vite - non trattato - peronospora