E’ quanto ha sperimentato il Centro SafeCrop in quattro anni di attività presso dell’Istituto agrario di San Michele e i cui risultati, in particolare per quanto riguarda la vite, sono stati presentati nell’ambito di un convegno dedicato alle ultime conoscenze su malattie ed insetti, che ha visto partecipare, presso l’Aula Magna, circa duecento persone tra tecnici e agricoltori.
Il Centro per la ricerca e lo sviluppo di sistemi per la protezione delle piante a basso impatto sull’ambiente e sulla salute del consumatore è stato attivato nel 2003 dalla Provincia autonoma di Trento e chiuderà i battenti il 31 dicembre 2007. Le attività del centro, che ha puntato sulla ricerca innovativa orientata allo sviluppo di tecnologie atte a ridurre gli input chimici in agricoltura e ad usare metodi per la protezione delle piante a basso impatto, confluiranno però all’interno del Centro Sperimentale, precisamente nel Dipartimento protezione piante.
Il Centro è nato grazie alla collaborazione di prestigiosi centri di ricerca internazionali: Swiss Federal Institute of Technology Zurich (Svizzera), Agricultural Research Organization, The Volcani Center (Israele), Inra - Institut national de recherche agronomique (Francia), Swedish University of Agricultural Sciences Slu (Svezia), Federal Biological Research Centre for Agriculture and Forestry Bba, Institute for biological Control (Germania).
L’incontro è stato aperto dal presidente Giovanni Gius, che ha ricordato come l’Istituto agrario abbia intrapreso un vero e proprio filone di ricerca volto a sviluppare un’agricoltura eco-compatibile, di cui SafeCrop è un tassello. Marta Da Vià, dirigente del Servizio vigilanza e promozione alle attività agricole della Provincia autonoma di Trento, portando il saluto ed il messaggio dell’assessore Tiziano Mellarini, ha spiegato che la gestione della difesa in Trentino è diventata un modello di riferimento e di confronto anche con altre realtà viticole italiane e internazionali di tutto rispetto. “L’esperienza di condurre scientificamente questo centro è stata molto positiva - ha evidenziato il responsabile scientifico di SafeCrop, Cesare Gessler - e ha dimostrato l’importanza di collegare la ricerca di base al mondo produttivo, proponendo ricerche innovative e nel contempo applicazioni pratiche orientate alle necessità dell’agricoltura trentina”.
Nel corso del convegno (sintesi relazioni a richiesta) sono stati presentati i più recenti prodotti naturali e tecniche sostenibili per la difesa dalle principali malattie della vite. E’ stata l’occasione per il Centro SafeCrop dell’Istituto agrario di presentare le ultime conoscenze acquisite nel campo della patologia e della entomologia, attraverso la ricerca di base e applicata, le attività di sperimentazione e la collaborazione con il Dipartimento di Protezione della piante del Centro sperimentale ed i tecnici del Centro assistenza tecnica di San Michele.
Per accrescere e sostenere la conoscenza e la consapevolezza verso l’utilizzo di tecniche a basso impatto, il Centro ha creato una collana di pubblicazioni, gratuite, sul tema della difesa delle colture. Ai partecipanti dell’incontro è stato consegnato il cofanetto con i sei libretti sulla difesa della vite (www.iasma.it o www.safecrop.org)
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