Le stime dei costi per l'Italia (1,14% del Pil) del pacchetto Ue su clima ed energia, che il governo attribuisce a uno studio della stessa Commissione europea (un'analisi con il modello 'PRIMES') non sono affatto corrette.
E' la ferma convinzione del commissario europeo all'Ambiente, Stavros Dimas. 'Non rappresentano', afferma in un'intervista ad Apcom, 'i costi da noi stimati per le proposte che abbiamo avanzato. La stima dei costi aggiuntivi, secondo la Commissione, è pari infatti al massimo allo 0,66% del Pil. E questo dato prende in conto tutti gli elementi del pacchetto su clima ed energia: non solo gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra e per lo sviluppo delle rinnovabili, ma anche i 'meccanismi flessibili' che si possono utilizzare per raggiungerli'.
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