Nella sessione plenaria del 9 e 10 luglio 2008 il Cese (Comitato economico e sociale europeo) ha adottato una prima serie di pareri in merito al pacchetto su cambiamento climatico ed energia, varato dalla Commissione il 23 gennaio. I tre pareri vertono rispettivamente sul futuro sistema comunitario di scambio di emissioni, sullo sforzo condiviso per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e sulla cattura e lo stoccaggio del carbonio
In tutti e tre i pareri il Comitato riconosce e sostiene il ruolo trainante svolto dall'Ue nei negoziati internazionali sugli impegni in materia di ambiente e di protezione del clima. Il Comitato ritiene essenziale che venga siglato nel 2009 un accordo volto a contenere l'aumento delle temperature globali a 2 gradi centigradi al di sopra dei livelli preindustriali. L'Ue deve assumere la guida di questo sforzo attraverso i propri impegni; essa deve incoraggiare gli altri paesi ad adottare misure analoghe. Il Comitato sottolinea anche l'importanza delle campagne volte a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul cambiamento climatico
Nel parere relativo allo sviluppo del sistema comunitario di scambio di emissioni dopo il 2012, il relatore Adams (Regno Unito, gruppo Attività diverse) si compiace dell'orientamento consistente nel vendere all'asta una quantità maggiore di diritti di emissione, orientamento che promuove l'attuazione del principio 'chi inquina paga' e favorisce l'innovazione in campo ecologico.
Il Comitato chiede di utilizzare almeno il 50% dei proventi delle aste di diritti di emissione per sostenere misure volte a limitare il cambiamento climatico e a promuovere l'adeguamento a tale cambiamento. Il Cese sottolinea l'importanza di adottare misure volte a proteggere specifici settori ad elevata intensità energetica, vulnerabili alla concorrenza internazionale. Il sistema comunitario di scambio di emissioni non deve avere un impatto negativo sulla competitività dell'industria comunitaria. Nel parere si afferma inoltre che per evitare di appesantire eccessivamente il sistema la Commissione dovrebbe considerare un innalzamento della soglia di esclusione per i piccoli impianti da 10 mila a 25 mila tonnellate all'anno. Nel parere in merito allo sforzo condiviso per ridurre le emissioni entro il 2020 il Comitato sostiene il principio di una ripartizione tra gli Stati membri dell'impegno per la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio. Il Comitato afferma tuttavia che occorre anche informare il pubblico in merito ai principi su cui si basa la ripartizione dello sforzo tra Stati membri. Il relatore Morkis (Lituania, gruppo Datori di lavoro) invita a predisporre un regime di sorveglianza degli obblighi per il caso in cui singoli Stati membri non rispettassero i limiti stabiliti. Il Comitato constata che la cattura e lo stoccaggio del biossido di carbonio possono dare un contributo essenziale alla lotta contro il cambiamento climatico; il relatore Wolf (Germania, gruppo Attività diverse) chiede che tale tecnica venga sviluppata e attivata rapidamente. Per consentire una rapida applicazione di progetti pilota occorrerebbero una quadro normativo adeguato e incentivi finanziari, affinché le autorità nazionali competenti e i potenziali investitori possano operare in un contesto chiaro. Nella prossima sessione plenaria, il 17 e 18 settembre, il Comitato concluderà i lavori in merito al pacchetto su cambiamento climatico ed energia, adottando i pareri relativi alla proposta di direttiva sulle energie rinnovabili e alle comunicazioni della Commissione in merito rispettivamente ai piani nazionali per l'efficienza energetica e alla produzione sostenibile di energia dai combustibili fossili. Il Comitato adotterà inoltre un parere di iniziativa in merito ai negoziati internazionali sul cambiamento climatico.