L'uso sempre più consistente di risorse destinate alla produzione di biocarburanti o al riscaldamento preoccupa importanti settori industriali europei. E' soprattutto il caso dei prodotti chimici, dell'edilizia e dei prodotti da imballaggio che guardano con inquietudine ridursi sul mercato la disponibilità di materie prime rinnovabili per loro indispensabili. A farsi carico del problema sono un gruppo di paesi europei, Germania, Belgio, Francia, Lussemburgo, Finlandia. Questi ultimi hanno presentato lo scorso 17 dicembre ai ministri dell'agricoltura un memorandum in cui chiedono di adottare, a livello di Unione europea, un piano d'azione per favorire l'utilizzazione delle risorse rinnovabili nell'industria o come materia prima. Nel memorandum si indica la via da seguire per 'elaborare una strategia coerente a livello europeo a favore dell'uso complessivo delle risorse rinnovabili prodotte dall'agricoltura e dalle foreste'. Per raggiungere l'obiettivo sarà necessario fissare dei target per l'uso della biomassa a livello industriale e adottare le misure necessarie per raggiungerli, sostiene il memorandum. Il nuovo piano, secondo gli stati membri, è il necessario complemento alle esistenti comunicazioni della Commissione europea sul piano di azione per la biomassa e sulla strategia Ue in favore dei biocarburanti. Tra le misure specifiche proposte nel memorandum figurano interventi in campo fiscale e sulla legislazione degli aiuti di stato. Si parla, poi, di misure aggiuntive di sostegno e guida per gli agricoltori che producono raccolti non destinati ad uso alimentare, così come si suggerisce l'introduzione di nuovi standard e di eco-etichette. Guardando a quello che stanno facendo gli altri il memorandum ricorda la politica adottata dagli Stati Uniti. Washington ha deciso, con una legge del 18 dicembre scorso, che entro il 2020 il 10% delle materie prime rinnovabili dovrà essere utilizzato nella produzione industriale.