Come tutte le piante, le viti svolgono un importante ruolo nel ciclo del carbonio: assorbono anidride carbonica durante la fotosintesi e la utilizzano per crescere e svilupparsi. I vigneti possono quindi essere organizzati e gestiti in modo tale da promuovere la conservazione e l'accumulo di carbonio nel suolo e nella vegetazione, sottraendolo dall'atmosfera.

 

L'adozione di queste pratiche aiuta l'ambiente riducendo l'impatto climatico e migliora la qualità del suolo e la sostenibilità a lungo termine del comparto vitivinicolo.

 

È su queste basi che si poggia LIFE VitiCaSe (Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration), il progetto dedicato alla valorizzazione del carbon farming in viticoltura con tre precisi obiettivi strettamente connessi tra loro: aumentare gli stock di carbonio organico nel suolo; ridurre le emissioni di gas serra attraverso un approccio integrato che unisce innovazione digitale, gestione agronomica sostenibile e strumenti di mercato; contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

 

Cofinanziato dall'Unione Europea attraverso il programma LIFE, è un progetto di open innovation in cui realtà imprenditoriali - Image Line®, capofila, EZ Lab France, Carbon Credits Consulting, insieme alle cantine Castello di Albola, San Felice Wine Estates e Tenute Ruffino Srl Società Agricola - collaborano con centri di ricerca (Crea Agricoltura e Ambiente e Crea Politiche e Bioeconomia) avvalendosi del supporto diretto di produttori rappresentati dall'Unione Provinciale Agricoltori di Siena (Confagricoltura).

AgroNotizie®, affiliate entity di Image Line®, contribuisce alla comunicazione delle iniziative progettuali e alla divulgazione dei risultati del progetto. Euris Srl svolge invece il ruolo di consulente.

 

Rispetto alle altre esperienze in ambito carbon farming, LIFE VitiCaSe si distingue per l'approccio "integrato" che prende in considerazione tutte le fasi del processo, dallo studio delle varie pratiche di gestione sostenibile del suolo, alla misurazione degli impatti con il supporto di strumenti digitali, fino alla generazione e vendita dei crediti di carbonio certificati secondo i più autorevoli standard internazionali. Oltre a dimostrare l'efficacia di queste pratiche agronomiche nel contrasto ai cambiamenti climatici, il progetto vuole rendere più agevole per le aziende agricole, singole o associate, il processo di certificazione dei quantitativi di carbonio sequestrato, creando così un nuovo modello di business legato al carbon farming.

 

Dopo due anni di lavoro e l'avvio del terzo anno di attività, è tempo di bilanci. Ecco dunque cosa è stato fatto in campo (e non solo) e quali sono i prossimi passi da compiere.

 

Il progetto ha ricevuto finanziamenti dal Programma LIFE dell'Unione Europea Project 101113620 — LIFE22-CCA-IT-LIFE VitiCaSe - 'Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration'

Il progetto ha ricevuto finanziamenti dal Programma LIFE dell'Unione Europea Project 101113620 — LIFE22-CCA-IT-LIFE VitiCaSe - "Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration"

(Fonte foto: Matteo Munaro - Image Line®)

 

LIFE VitiCaSe: monitoraggi in campo, Carbon Farming Tool e certificazione dei crediti di carbonio

Con l'avvio del terzo anno di attività, LIFE VitiCaSe conferma il suo ruolo di riferimento nella sperimentazione di pratiche agricole orientate alla mitigazione del cambiamento climatico e allo sviluppo di un modello di business per la certificazione dei crediti di carbonio.

 

"Dopo due anni di lavoro abbiamo compreso come l'obiettivo iniziale di improntare il progetto come un possibile percorso di transizione verso l'agricoltura rigenerativa si stia effettivamente concretizzando" considera Cristiano Spadoni, Communication manager del progetto e Project development leader di Image Line®.

 

"Vari sono i pilastri di LIFE VitiCaSe - continua Spadoni - che contribuiscono a porre basi solide e validate per proseguire con il nostro cammino: la digitalizzazione dei processi e la pubblicazione di un apposito tool disponibile per tutti al fine di calcolare il sequestro di carbonio nei suoli delle imprese vitivinicole; l'adozione e il monitoraggio delle pratiche svolte in campo; il confronto costante fra tutti i partner negli appositi organi strutturati, dallo steering committee allo scientific committee, fino al communication board e all'advisory board da poco costituito; non ultime, le proficue occasioni di confronto con tutti i portatori di interesse che incontriamo nel corso di eventi, simposi scientifici e demo in campo".

 

Ma andiamo con ordine. Nel corso dell'estate 2025, nell'ambito delle attività di monitoraggio previste dal progetto, sono stati svolti dei sopralluoghi tecnici dedicati alla valutazione ambientale e economica dell'implementazione delle pratiche di carbon farming attuate nelle aziende pilota. Queste visite hanno permesso di monitorare direttamente in campo l'applicazione delle tecniche agronomiche sperimentali e di raccogliere dati utili per la successiva analisi degli impatti.

 

In ogni azienda sono stati ispezionati i campi sperimentali, dove si è avviato un confronto approfondito tra lo staff di progetto (Crea e Image Line®) e i tecnici aziendali in merito alla gestione agronomica. Questo ha consentito di verificare l'implementazione effettiva delle pratiche di gestione sostenibile del suolo previste dal progetto, misurarne gli effetti preliminari e discutere eventuali adattamenti in funzione delle condizioni ambientali e operative.

 

Le visite hanno inoltre messo in luce le sfide affrontate dalle aziende come per esempio la variabilità meteo-climatica, la disponibilità di mezzi tecnici adeguati, i costi elevati di approvvigionamento del letame e la necessità di adattare le tempistiche degli interventi alle dinamiche aziendali. "Tali difficoltà - spiega Matteo Munaro, Smart Farming Specialist di Image Line® - hanno reso ancora più evidente il valore del monitoraggio continuo, che consente di registrare scelte, risultati e criticità in modo puntuale, alimentando una conoscenza condivisa a supporto della futura replicabilità".

 

"Questi sopralluoghi - precisa Munaro - rappresentano un momento chiave per validare, attraverso l'osservazione diretta, la sostenibilità e l'efficacia delle pratiche in sperimentazione. Sono anche l'occasione per raccogliere feedback utili alla calibrazione del modello di business e delle valutazioni di impatto, con lo scopo di costruire un percorso realistico di transizione agroecologica per le aziende vitivinicole".

 

Durante l'estate 2025 si è svolto un ciclo di sopralluoghi tecnici in campo

Durante l'estate 2025 si è svolto un ciclo di sopralluoghi tecnici in campo

(Fonte foto: Matteo Munaro - Image Line®)

 

Contestualmente a questa fase di raccolta dati e sperimentazione nelle aziende pilota, che ha quindi permesso di caratterizzare i siti viticoli e definire le condizioni di partenza per la validazione dei risultati, il progetto ha sviluppato anche uno strumento digitale per il calcolo del carbonio stoccato nel suolo, accompagnato dal relativo manuale d'uso.

 

Image Line® ha infatti avviato lo sviluppato di un Carbon Farming Tool, ovvero uno strumento digitale che consente di calcolare e stimare il contenuto di carbonio organico nei suoli viticoli. "Lo strumento - racconta Gabriele Mongardi, Technical Project manager di LIFE VitiCaSe e Education e CSR specialist di Image Line® - si basa sul modello RothC, riconosciuto a livello internazionale, e utilizza dati climatici, agronomici e fisici del suolo per simulare l'evoluzione delle frazioni di carbonio organico in base a diversi scenari di gestione. Al momento ne è stata rilasciata una versione beta, che è possibile testare tramite questa pagina".

 

Il fine è quello di creare uno strumento che, attraverso una procedura guidata, consenta all'utente di inserire i propri dati aziendali o importarli automaticamente dalle piattaforme di gestione aziendale come QdC® - Quaderno di Campagna®, il software di Image Line® già ampiamente diffuso tra le aziende agricole italiane e attualmente utilizzato dalle aziende pilota per registrare i dati di campo relativi alle pratiche di gestione del vigneto.

 

Il sistema elaborerà quindi una stima del bilancio del carbonio, utile per valutare l'efficacia delle pratiche di agricoltura rigenerativa adottate o che si vogliono adottare, anche ai fini della certificazione.

Ed è proprio la certificazione dei crediti di carbonio l'altro elemento centrale di LIFE VitiCaSe.

 

In parallelo alle altre attività, il partner Carbon Credits Consulting ha infatti avviato le procedure per la certificazione dei crediti generati dal sequestro di carbonio nei vigneti pilota.

 

Durante la prima fase del progetto sono state esaminate varie realtà internazionali che si occupano proprio di questo per individuare gli standard più autorevoli e che meglio si adattano al contesto produttivo italiano. La scelta del partenariato è ricaduta sull'International Carbon Registry (Icr), un'azienda con sede in Islanda, attiva dal 2020 e accreditata presso l'International Carbon Reduction and Offset Alliance (Icroa).

 

Carbon Credits Consulting ha quindi lavorato a stretto contatto con Image Line® e Crea per preparare la documentazione richiesta dallo standard e necessaria a garantire trasparenza e affidabilità alla certificazione. "Un lavoro lungo e meticoloso - precisa Mongardi - che ha coinvolto anche le aziende pilota nella raccolta di dati e informazioni dai registri aziendali, relativi al contesto produttivo, alle pratiche colturali e agli impegni assunti".

 

Si sta ora aprendo la prima fase del percorso che porterà al rilascio dei crediti, e cioè la validazione del progetto: un ente terzo e indipendente si occuperà di analizzare la documentazione raccolta e accertare che risponda a quanto previsto dalla metodologia richiesta dallo standard. Il successivo passaggio, ovvero quello della verifica, porterà a verificare, appunto, quanto realmente svolto in campo e quali risultati concreti ha portato. Solo dopo questi passaggi avverrà l'emissione dei crediti di carbonio, che potranno essere scambiati sul mercato volontario.

 

"Un interessante spunto di riflessione relativo a questo processo è tuttavia già emerso" sostiene Gabriele Mongardi. "La complessità degli standard e della documentazione richiesta rappresenta, in particolare per le aziende agricole italiane che per la maggior parte sono di piccole dimensioni, una barriera di accesso al mercato dei crediti di carbonio. Anche queste osservazioni sono un importante risultato del progetto, che verrà portato all'attenzione dei decisori politici che stanno delineando il contesto normativo europeo del carbon farming".

 

Da non dimenticare poi, tra quanto fatto finora, il white paper dedicato alle pratiche sostenibili in vigneto a cura del Crea, dal titolo "Handbook of best practices Database on 'Sustainable Soil Management (Ssm)'", che approfondisce diversi aspetti della viticoltura rigenerativa e che è stato presentato nel corso di un convegno al Vinitaly 2024.

Ma anche il primo Demo Day di LIFE VitiCaSe per avere un momento di confronto aperto e di approfondimento con i partner.

 

Il progetto ha sviluppato anche uno strumento digitale per il calcolo del carbonio stoccato nel suolo

Il progetto ha sviluppato anche uno strumento digitale per il calcolo del carbonio stoccato nel suolo

(Fonte foto: Matteo Munaro - Image Line®)

 

Carbon farming: opportunità economica per la viticoltura europea

Tutte le componenti di LIFE VitiCaSe concorrono all'obiettivo finale di testare e sperimentare in campo un vero e proprio modello di business per le aziende vitivinicole, nel quale gli impegni ambientali possano essere ricompensati tramite la certificazione dei crediti di carbonio.

 

Ad oggi il progetto si sta rivelando sia flessibile che rigoroso. Flessibile perché permette di adattare le acquisizioni scientifiche e di personalizzare le strategie agronomiche in funzione delle specifiche esigenze delle aziende vitivinicole e delle caratteristiche dei vigneti; rigoroso in quanto adotta elementi imprescindibili per certificare il processo e ottenere in futuro i crediti di carbonio secondo il framework adottato.

 

"Il prossimo passo - anticipa la Project coordinator di LIFE VitiCaSe Simona Palermo - sarà il miglioramento e la validazione del nostro strumento digitale per il calcolo del sequestro carbonio, integrato con i sistemi gestionali aziendali. A seguire, la certificazione dei crediti e la loro immissione su piattaforme di scambio, oltre alla replica del modello in altre aziende in Italia e in Francia".

 

La strada da percorrere è quindi verso un modello replicabile e accessibile, perché "vogliamo dimostrare che il carbon farming può diventare un'opportunità economica concreta per la viticoltura europea", conclude Simona Palermo.

 

Per saperne di più su LIFE VitiCaSe è possibile consultare questa pagina, mentre per ricevere gratuitamente tutti gli aggiornamenti sul progetto è possibile compilare il form in questa pagina.

 

AgroNotizie® e QdC® - Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line® Srl Unipersonale


 

LIFEVitiCase

Il progetto LIFE VitiCaSe ha ricevuto finanziamenti dal Programma Life dell'Unione Europea
Project 101113620 — LIFE22-CCA-IT-LIFE VitiCaSe - "Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration".

LIFE VitiCaSe è un'iniziativa dalle caratteristiche uniche in Europa e all'avanguardia a livello mondiale dedicata al carbon farming in viticoltura; è caratterizzata da una serie di pratiche agricole e di gestione del suolo volte ad aumentare la capacità dell'ecosistema vitivinicolo di catturare e trattenere il carbonio atmosferico

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