Caye Drapcho, ingegnere di sistemi biologici presso l'Università di Clemson, sta conducendo degli studi su un batterio che produce idrogeno. Il microbo è denominato 'Thermotoga neapolitana' e sembra gradire in particolare le pesche, specialmente quelle di scarto. 'Lavorando con il Consiglio peschicolo del South Carolina' , ha dichiarato l'ingegnere, 'abbiamo trovato che la produzione non idonea al consumo fresco può essere convertita in biocarburante grazie all'azione di questo batterio, che è in grado di sopravvivere a condizioni ambientali che sarebbero distruttive per ogni altro organismo'.
Il batterio prospera infatti a temperature non lontane dal punto di ebollizione dell'acqua e se ne riscontra la presenza anche in aree vulcaniche sottomarine. Esso è in grado di produrre sottoprodotti gassosi che possono contenere idrogeno fino all'80%, anche se di norma il contenuto medio in idrogeno è pari al 25-30%: 'Cosa comunque estremamente impressionante', sottolinea il ricercatore.
La produzione peschicola in South Carolina ammonta annualmente a 90 mila tonnellate; il South carolina è il secondo Paese produttore di pesche negli States, dopo la California, e gli scarti rappresentano circa un 10%: una massa di rifiuti ad elevato contenuto di zuccheri che potrebbero essere riconvertiti in idrogeno dall'azione batterica e quindi in biocarburante.