L'agricoltura potrebbe soffrire in modo abbastanza pesante gli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo uno studio del prof. Cline del Center for Global Development, verso il 2080 la produzione agricola mondiale potrebbe diminuire tra il 3% e il 16%. La forbice di incertezza tra questi due valori è dovuta al fatto che non è possibile prevedere con esattezza l'incidenza della cosiddetta fertilizzazione da carbonio (carbon fertilization, CF): una maggiore concentrazione di CO2 in atmosfera dovrebbe favorire la crescita vegetale. In laboratorio il grano ha mostrato aumenti di resa del 31% se esposto ad una concetrazione di 550 ppm di CO2; tuttavia in esperimenti fatti sui campi, l'aumento è stato solo del 13%.
La mappa qui a lato mostra le perdite di resa agricola nelle varie parti del mondo. Quali regioni saranno più colpite? America Latina, Africa e Asia Meridionale. I paesi poveri potrebbero perdere tra il 10% e il 20% del loro potenziale agricolo. Diversa è la situazione per i paesi ricchi che perderebbero il 6% se non ci fosse CF, ma guadagnerebbero ben l'8% con la CF. Sarà particolarmente drammatica la situazione dell'India, che nel corso del secolo dovrebbe diventare il paese più popoloso del pianeta, dove le perdite agricole oscillerebbero tra -29% e -39% . Lo studio di Cline tiene conto delle modifiche climatiche, legate alle variazioni di temperatura e priovosità, ma non tiene conto dei fenomeni climatici estremi (siccità, inondazioni, innalzamenti dei mari).