Binomio interessante tra New Holland e Caffini presentato all'edizione 2008 del Vinitaly a Verona. Un sinergia interessante tra le vendemmiatrici New Holland con un innovativo sistema di 'panieri', ed i sistemi Caffini Drift Stopper Shuttle che consentono di riciclare le sostanze utilizzate per i trattamenti che si fermano sulle foglie e sui tralci. In occasione della presentazione, nell'ambito del Vinitaly, Marco Vai e Andrea Segrè hanno analizzato in maniera approfondita la situazione e le prospettive del comparto meccanico nel vigneto.

New Holland, un colosso che compre il 50% circa del mercato mondiale, dall'Italia alla Francia, dall'Australia al Cile, dal Sudafrica alla California. Professionalità e ricerca ai massimi livelli, in particolare con l'innovativo sistema di 'panieri', che convogliano in maniera automatica l'uva dalle viti e la depositano in speciali contenitori. In questo modo i grappoli non subiscono più traumi o spostamenti fino allo stoccaggio nelle cantine, preservando struttura e qualità organolettiche. A frenare la meccanizzazione nella viticoltura italiana ci sono vari aspetti, tra cui l'orografia italiana e  forme d'allevamento, che in alcuni casi sono ormai antiquate, oltre a realtà di piccole dimensioni che innalzano notevolmente il costo d'ammortamento delle macchine. In alcune aree, comunque, a supplire a questi difetti strutturali ha pensato un sistema di contoterzismo avanzato. 

Caffini lancia i sistemi Drift Stopper Shuttle, montati sulle vendemmiatrici New Holland, applicazioni che rendono le macchine più 'ecocompatibili'. Si tratta di un sistema innovativo per la difesa delle malattie della vite, assolutamente nel rispetto dell'ambiente. Il sistema di distribuzione, infatti, consente, tramite un sistema di pannelli, di raccogliere e riciclare tutte le sostanze utilizzate per i trattamenti che si fermano sulle foglie o sui tralci con un doppio vantaggio: ecologico, dal momento che nulla viene più disperso nell'ambiente, ma viene raccolto e immesso nella botte del trattore, ed economico, in quanto con questo sistema è possibile recuperare dal 40 al 60 per cento dei fitofarmaci impiegati.