Secondo quanto riporta la newsletter Cereali di gennaio 2023 a cura dell'Ufficio studi di Bmti, Borsa Merci Telematica Italiana, le importazioni dall'estero verso l'Italia di grano duro negli ultimi tempi sarebbero in aumento nonostante una domanda che permane debole. Il tutto avviene nonostante le spedizioni di grano duro canadese verso l'estero continuano solo dai porti del Pacifico, in assenza di informazioni trasparenti sui valori di cessione Fob del cereale pastificabile.

 

Infatti in Canada i porti dei grandi laghi continuano ad essere chiusi a causa del ghiaccio ed i prezzi del grano duro Cwad al 13% di proteine all'esportazione permangono non rilevabili. Il 31 gennaio 2023 l'indice dei future sul Durum Wheat a Chicago diminuisce dello 0,56% sulla settimana precedente.

 

Intanto le borse merci italiane sono in una fase di caduta libera, a causa del calo repentino dei noli marittimi, che sta trascinando giù sia i prezzi del grano duro d'importazione che del frumento duro fino nazionale. E il calo dei noli rende probabilmente convenienti sbarchi di grano duro di provenienza canadese anche con partenza dai porti dell'Oceano Pacifico.

 

Ma questa fase è anche caratterizzata da un momento di debolezza dei prezzi canadesi all'origine ed all'ingrosso, che potrebbe avere un riflesso anche sui prezzi Fob. Il condizionale è d'obbligo, essendo ignoti gli export basis verso i porti del pacifico e i prezzi Fob.

 

E a fronte di tali condizioni di incertezza sul versante canadese, di sostanziale calo del mercato Usa, e dei costi di trasporto e di acquisto dei grani esteri, si registrano così nell'ultima settimana in Italia prezzi in sostanziale ribasso per il frumento duro fino anche nei mercati all'origine monitorati da Ismea.

 

Chicago, Future Durum Wheat Index: -0,56% in una settimana

Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 31 gennaio 2023 si porta a 903,97 punti base (quasi 9,04 dollari per bushel) diminuendo di altri 5,12 punti base (oltre 0,05 dollari per bushel) sulla settimana precedente (-0,56%). Il trend ribassista continua, anche se con una pendenza minore della curva nell'ultima settimana.

 

Resta il fatto che rispetto ai 974,38 punti base (oltre 9,74 dollari per bushel) raggiunti il 23 novembre scorso, la perdita è ora di 70,41 punti base: più di 0,70 dollari per bushel (-7,22%). Per avere un'idea solo del calo drastico intervenuto durante l'estate, basti ricordare che il 21 giugno scorso l'indice segnava ancora 1.307,73, pari a quasi 13,08 dollari per bushel. Per tenere presente quanto avvenuto da inizio 2022, vale sempre la pena ricordare il massimo dello scorso anno per questo indice, raggiunto il 6 gennaio 2022 con 1.561,59 punti base, oltre 15,61 dollari Usa per bushel.

 

Canada, prezzi all'origine in netto calo

Secondo il Rapporto del 30 gennaio 2023 stilato dalla Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine continua a permanere non rilevabile, poiché i porti della regione dei grandi laghi sono ancora bloccati dal ghiaccio.

 

Il 30 gennaio scorso sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è di 477,67 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di ben 25,72 dollari canadesi alla tonnellata sul 23 gennaio, data nella quale invece questo prezzo permaneva su 503,39 dollari canadesi alla tonnellata dal 9 gennaio. Restano senza valore noto gli export basis per i prezzi Fob dalla costa del Pacifico.

 

E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 30 gennaio è di 454,15 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di ben 17,27 dollari canadesi rispetto al 23 gennaio scorso. Questo prezzo dal 16 gennaio ha perso ben 39,5 dollari canadesi alla tonnellata.

 

Infine, il 30 gennaio 2023, nei quatto territori della provincia del Saskatchewan il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite - a marzo 2023 - risulta essere di 454,61 dollari canadesi alla tonnellata, un valore in diminuzione di ben 16,45 dollari canadesi rispetto al 23 gennaio scorso. Questo prezzo dal 16 gennaio ha perso ben 37,76 dollari canadesi alla tonnellata.

 

Canada, esportazioni in crescita

Il Rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan - datato 30 gennaio 2022 - sulle esportazioni di grano duro canadese afferma: "Le esportazioni di grano duro nella venticinquesima settimana sono state di 220mila tonnellate per un totale stagionale di 2,5 milioni di tonnellate e ora il ritmo è due volte superiore rispetto all'anno scorso".
Sempre secondo il Rapporto, le esportazioni canadesi di grano duro sono sulla buona strada per superare la soglia dei 5 milioni di tonnellate a fine campagna commerciale rispetto alla proiezione di 4,8 milioni di tonnellate del Ministero dell'Agricoltura canadese.


Tale aspetto - unito al calo dei noli e alla diminuzione dei prezzi all'origine canadesi - sta favorendo l'export canadese anche verso l'Europa e nonostante i porti rivolti all'Oceano Atlantico permangano ancora chiusi.

 

Il Ministero dell'Agricoltura del Canada, inoltre, ha rilasciato le stime per il raccolto di grano duro 2023-2024: è prevista una diminuzione del 6% nell'area del grano duro nel prossimo anno con una resa di 36 bushel per acro, che è di oltre un bushel inferiore alla media di 5 anni (escluso il 2021-2022).

 

Bmti, i volumi elevati dell'import deprimono il mercato

Sempre rispetto al Canada, Bmti a proposito del grano duro riferisce il pronostico di Statistics Canada: "le superfici seminate sono previste in calo del 5,6% rispetto al 2022 (da 2,4 a 2,3 milioni di tonnellate)". Intanto "In attesa delle prime proiezioni sul prossimo raccolto, la Commissione Europea ha rivisto al ribasso il dato sulla produzione italiana del 2022, portandola da 3,7 a 3,6 milioni di tonnellate - afferma ancora la news di Bmti. Sui prezzi in picchiata ormai da due settimane giunge una luce dal sondaggio mensile sulle aspettative degli operatori: "Mercato pesante, condizionato da domanda contenuta e offerta accresciuta dalle consistenti importazioni" avverte Bmti, che sottolinea come "Secondo gli operatori intervistati questo scenario dovrebbe imprimere ulteriore debolezza alle quotazioni, in attesa di maggiori informazioni sul prossimo raccolto".

 

Borsa Merci Foggia

Ieri, 1° febbraio 2023, l'Osservatorio Prezzi della Borsa Merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico minimo 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 12%, alle condizioni di franco partenza e Iva esclusa - ha fissato le quotazioni di 435 euro alla tonnellata sui minimi e 440 euro sui massimi, in calo di 25 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 25 gennaio scorso, quando aveva perso altri 20 euro sul 18 gennaio 2022. Borsa Merci Foggia perde complessivamente sul grano duro 50 euro alla tonnellata tra l'11 gennaio ed il 1° febbraio.

 

Sulle sedute del 3 e 24 agosto 2022 la differenza negativa sale così a 90 euro alla tonnellata. Le quotazioni di ieri inoltre portano le perdite sulle ultime quotazioni della mietitura 2021, risalenti al 1° giugno 2022, a 120 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Roma

In Borsa Merci di Roma ieri, 1° febbraio 2023, il grano duro fino nazionale alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12% è stato quotato a 405 euro alla tonnellata sui minimi e 410 euro sui massimi, in calo di 30 euro sulla precedente seduta del 25 gennaio scorso, quando si era registrato un ulteriore calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 18 gennaio.

 

Complessivamente, la piazza capitolina dall'11 gennaio ha perso ben 50 euro alla tonnellata tra l'11 gennaio e la seduta di ieri. In Borsa Merci Roma il cereale pastificabile è così in perdita di 78 euro sulle quotazioni del 24 agosto 2022 e di 107 euro rispetto alle ultime quotazioni del raccolto 2021, risalenti al 25 maggio scorso.

 

Borsa Merci Bari

ln Borsa Merci Bari martedì 31 gennaio 2023 il grano duro fino, di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 12,50%, peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, viene fissato a 448 euro alla tonnellata sui minimi e 453 euro sui massimi, in calo di 17 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 24 gennaio 2023, quando si era invece registrata una diminuzione di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 17 gennaio. Sulla piazza di Bari il grano duro fino nazionale dal 10 gennaio scorso ha così perso 38 euro alla tonnellata. E sulle ultime quotazioni note della mietitura 2021 del 31 maggio la diminuzione si porta a 105 euro a tonnellata.
 
Il frumento Canadese 1 al 15% di proteine il 31 gennaio scorso è rimasto invariato rispetto alla precedente seduta del 24 gennaio, attestandosi nuovamente a 439 euro alla tonnellata sui minimi ed a 445 euro sui massimi, mentre nella scorsa seduta era calato di altri 15 euro alla tonnellata. Questo frumento dal 10 gennaio scorso ha perso complessivamente 35 euro alla tonnellata, mentre sulle quotazioni del 26 luglio 2022 resta in perdita di 107 euro.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

L'Associazione Granaria Meridionale il 31 gennaio 2023 alla Borsa Merci di Napoli ha quotato il grano duro fino nazionale alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime comprese tra 12 e 13% e con peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri. Il cereale pastificabile è stato fissato a 455 euro alla tonnellata sui minimi e 465 euro sui massimi, valori in calo di 25 euro sui minimi e di 20 euro sui massimi rispetto alle quotazioni registrate nella seduta del 24 gennaio scorso, quando invece le quotazioni erano calate di 15 euro sia sui minimi che sui massimi rispetto alle quotazioni registrate nella ancor precedente seduta del 17 gennaio scorso.

 

Dal 10 gennaio 2023, il grano duro fino in Borsa Merci Napoli ha perso complessivamente 45 euro alla tonnellata sia sui minimi che sui massimi. Rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2021 fissata il 24 maggio scorso, il cereale pastificabile su questa piazza perde 110 euro alla tonnellata sui minimi e 100 euro sui massimi.

 

Associazione Granaria di Milano

L'Associazione Granaria di Milano il 31 gennaio scorso ha riportato le quotazioni del grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, secondo le seguenti provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri, proteine 13,5%, 450 euro alla tonnellata sui minimi e 455 euro sui massimi, in calo di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 24 gennaio e in perdita di 30 euro sul 10 gennaio 2023. Il calo sul 23 agosto sale così a 65 euro, mentre appare in ribasso di 99 euro sui minimi e 98 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2021 del 7 giugno scorso.
  • Centro Italia, peso specifico 77-78 chilogrammi per 100 litri, proteine non determinate, 467 euro alla tonnellata sui minimi e 472 euro sui massimi, in calo di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 24 gennaio, e in perdita di 33 euro sul 10 gennaio 2023. La diminuzione è di 63 euro su quella del 23 agosto 2022 e il ribasso rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2021 del 7 giugno scorso sale così a 102 euro alla tonnellata.


Il 31 gennaio scorso quotati a Milano anche i frumenti duri esteri comunitari: sono stati fissati a 455 euro alla tonnellata sui minimi e 460 euro sui massimi, in calo di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 24 gennaio 2023. Si raggiungono così, solo sui minimi, valori inferiori di 45 euro al 28 settembre 2021, mentre manca il termine di raffronto sui valori massimi.
 
Risultano in calo di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano, che il 31 gennaio 2023 scendono a 475 euro alla tonnellata sui minimi ed a 490 euro sui massimi. Questi frumenti si presentano in perdita di 115 euro alla tonnellata sui minimi e di 110 euro sui massimi rispetto al valore registrato nella seduta del 28 settembre 2021.

 

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

L'ultimo listino compilato dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura è del 27 gennaio 2023. Quando per il frumento duro fino di produzione nazionale alle condizioni di Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura, qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 78 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati valori di 454 euro alla tonnellata sui minimi e 457 euro sui massimi, in calo di 20 euro alla tonnellata sui valori del 20 gennaio 2023, quando si era verificato un ulteriore calo di 13 euro alla tonnellata sul 13 gennaio 2023.

 

I valori registrati il 27 gennaio scorso - calati complessivamente di 33 euro alla tonnellata sul 23 dicembre 2022, si pongono a 114 euro sui minimi ed a 116 euro sui massimi al di sotto delle valutazioni di mercato fissate il 3 giugno 2022 sulla mietitura 2021.
 
Nella seduta del 27 gennaio 2023 il grano duro Canadese di 1° qualità ha registrato stabilità sul 20 gennaio 2023, confermandosi a 443 euro alla tonnellata sui minimi e 445 euro sui massimi, dopo che nella seduta precedente erano rimasti sul tappeto 22 euro alla tonnellata rispetto al 13 gennaio, quando erano andati in fumo altri 10 euro di valore rispetto al 23 dicembre 2022. Questo cereale ha comunque già perso 104 euro dal 29 luglio 2022.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 25 gennaio 2023, fissando in 435 euro alla tonnellata sui minimi e 440 euro sui massimi il grano duro fino nazionale - provenienza Nord, qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Tali valori risultano in calo di 22 euro alla tonnellata rispetto alla precedente seduta del 19 gennaio, quando i prezzi avevano iniziato a calare di altri 10 euro alla tonnellata sul 12 gennaio 2023, ultima seduta improntata a stabilità.

 

Il cereale pastificabile a Bologna ha così perso 32 euro alla tonnellata tra il 12 ed il 25 gennaio 2023. Il frumento duro fino nazionale sulla piazza di Bologna presenta ora un valore inferiore di 105 euro rispetto all'ultima quotazione del raccolto 2021, risalente al 9 giugno scorso.

 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 1° febbraio 2023

I prezzi medi all'origine del grano duro fino, rilevati tra il 23 ed il 30 gennaio 2023 da Ismea e online fino a ieri, 1° febbraio 2023, individuano una netta prevalenza di piazze in perdita, ben 9, su 13 rilevate, mentre solo 4 risultano stabili sulla settimana precedente.
 
Tra le piazze che risultano stabili figurano quelle umbro marchigiane: Ancona, Macerata e Perugia, tutte però rilevate il 23 gennaio scorso, già segnalate da AgroNotizie® in quella data nell'articolo del 26 gennaio, e con prezzi già finiti al tappeto da tempo. In un caso, quello di Ancona, addirittura indicati ad un valore medio di 305 euro alla tonnellata. Un'altra piazza soltanto resiste all'ondata di ribassi e con prezzi più elevati ed è Matera, rilevata il 30 gennaio scorso a 480 euro alla tonnellata. Per il resto sono tutti segni meno e con perdite molto consistenti, come mostra chiaramente la tabella.

 

Scarica la tabella dei prezzi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea
Rilevazione AgroNotizie® del 1° febbraio 2023
(Fonte: Ismea)

 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della regione Marche, le ultime quotazioni del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna sono state pubblicate ieri, 1° febbraio 2023, quando sono stati fissati i valori per il frumento duro fino con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino venditore in 420 euro alla tonnellata sui minimi e 425 euro sui massimi, prezzi in calo di 18 euro alla tonnellata sul 25 gennaio scorso, ma con una perdita sull'ultima rilevazione pubblicata da AgroNotizie® e risalente al 18 gennaio di 28 euro alla tonnellata.

 

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