L'Unione Europea importa ogni anno miliardi di euro di prodotti alimentari. Prodotti che, tuttavia, talvolta vengono bloccati alle dogane in quanto non in linea con le normative europee, ad esempio per quanto riguarda la presenza di contaminanti, come agrofarmaci oppure micotossine.

 

Si tratta di alimenti, provenienti un po' da tutto il mondo, che di fatto possono essere pericolosi per la salute dei consumatori e quindi non possono essere messi sul mercato. Spulciando i dati dell'ultimo Rapporto dell'Rasff, il Sistema di Allerta Rapido Ue per Alimenti e Mangimi, si nota come nel 2021 oltre 4mila "allerte" siano state elevate per contaminazioni di cibo, e 236 per i mangimi.

 

Alimenti contaminati, la top dieci dei Paesi incriminati

Guardando alle tabelle dei Paesi che hanno ricevuto il maggior numero di notifiche, in testa alla classifica troviamo la Turchia, con ben 613 alert. Seguono poi l'India con 383 e la Cina con 331. Più giù troviamo il Brasile con 188, l'Egitto con 124, gli Usa con 122, il Marocco con 72, l'Iran con 65, l'Argentina con 47 e l'Ucraina con 46.

 

Le notifiche ai Paesi possono essere di vario genere: presenza di residui di agrofarmaci non ammessi nell'Ue o sopra i limiti di legge, presenza di microrganismi patogeni per l'uomo, presenza di micotossine, allergeni non notificati (come i solfiti) e altri ancora.

 

Tabella: Alimenti contaminati

Alimenti contaminati

(Fonte foto: Rasff, Sistema di Allerta Rapido Ue per Alimenti e Mangimi)

 

Agrofarmaci non autorizzati o sopra i Limiti Massimi di Residui (Lmr)

Nel 2021 l'Rasff riporta ben 1.231 notifiche per il blocco di alimenti alle frontiere che contenevano residui di agrofarmaci non autorizzati nell'Unione, oppure residui sopra i limiti massimi (Lmr). Si tratta di un incremento del 61% rispetto al 2020 e del 400% rispetto al 2019.

 

Sul fronte degli agrofarmaci la Turchia ha collezionato in totale ben 359 notifiche che riguardano soprattutto il settore degli agrumi. Sul banco degli imputati ci sono i residui di clorpirifos, un insetticida che dal 2020 non è più utilizzabile all'interno dell'Ue. Secondo l'Efsa infatti questa sostanza può avere effetti genotossici e neurotossici sull'uomo e quindi il suo uso è vietato.

 

Tabella: Richiami per sostanza attiva

Richiami per sostanza attiva

(Fonte foto: Rasff, Sistema di Allerta Rapido Ue per Alimenti e Mangimi)

 

Subito dopo troviamo l'acetamiprid, un altro insetticida, e più sotto ancora il fungicida prochloraz. A dominare la classifica c'è invece l'ossido di etilene, un gas tossico per l'uomo che è stato trovato in alcuni ingredienti, come ad esempio la farina di semi di carrube.

 

Non solo agrofarmaci, anche salmonella e micotossine

Se la presenza di residui di agrofarmaci fuori norma rappresenta il primo motivo di richiamo di prodotti importati, la salmonella nella carne o in altri prodotti è al secondo posto, con poco meno di novecento casi accertati. Il Paese a ricevere più notifiche è la Polonia (263) per la presenza del pericoloso batterio nella carne di pollo. Segue poi il Brasile, per quanto concerne i prodotti vegetali.

 

Altro motivo di richiamo di prodotti agricoli e derrate alimentari è la presenza di micotossine (soprattutto aflatossine), sostanze tossiche prodotte da funghi patogeni. In questo caso la classifica vede sul podio la Turchia per quanto riguarda frutta e verdura, seguita da Iran, Egitto, Usa e ancora Turchia per quanto riguarda la frutta secca.

 

Le aflatossine sono la molecola più trovata (399 casi), in particolare nella frutta secca (273 casi). La notifica più ricorrente riguarda il blocco di fichi secchi dalla Turchia (57 casi).