È stato approvato con il decreto ministeriale Mipaaf n. 490962 del 30 settembre 2021 il "primo elenco di progetti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue ammissibili a finanziamento con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". Lo ha annunciato venerdì scorso in serata una nota del Ministero delle Politiche Agricole.

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Risultano ammissibili a finanziamento 149 progetti, di livello esecutivo, presentati da consorzi di bonifica ed enti irrigui, per un importo complessivo di investimenti pari a 1,6 miliardi di euro, contro gli 880 milioni inizialmente stanziati. Sempre con lo stesso provvedimento, sono stati considerati ammissibili dieci ulteriori progetti, di livello definitivo, per un importo di circa 89 milioni di euro, che saranno finanziabili ove si liberino nuove risorse disponibili.

Il provvedimento adottato il 30 settembre scorso si inquadra nella missione 2 componente 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), e riguarda la misura denominata "Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche"

Da notare che su 149 progetti approvati solo 33 provengono da consorzi delle regioni in ritardo di sviluppo - Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Puglia - e per un valore complessivo di poco più di 460,7 milioni di euro, pari al 28,43% della cifra complessiva dei progetti ammessi, ed è apparsa sin da subito non rispettata la riserva per il Sud del 40% degli investimenti territorializzabili del Pnrr, di cui la missione 2 e la lotta alla dispersione delle risorse idriche è parte ed ha un obiettivo assegnato di almeno il 34,3%.
Anche se - come scritto nella nota del Mipaaf - si tratta solo di un primo elenco di opere finanziate. E sono in arrivo altri 440 milioni di euro sulla legge di stabilità, che dovrebbero sanare il vulnus creatosi con questo primo bando di selezione, sempre da spendere secondo i criteri del Pnrr.

"Si tratta di un piano di investimenti di grande portata, con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle diverse emergenze in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell'economia del paese, in un'ottica di miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi - è scritto nella nota dove si sottolinea come -. L'innovazione delle infrastrutture irrigue è infatti la chiave di volta per coniugare tutela ambientale e competitività del settore agroalimentare su di un mercato sempre più globalizzato".

I progetti selezionati saranno ora sottoposti a controllo da parte del Mipaaf per la verifica delle condizioni di finanziabilità ai termini di legge.
Di fatto è apparsa subito disattesa la norma per il riequilibrio degli investimenti nel Mezzogiorno, la famosa quota 40% che ha colpito soprattutto la Sicilia, regione che, a fronte di 31 progetti presentati per 422,7 milioni di euro, li vede tutti bocciati, cosa che ha scatenato un vespaio di polemiche sull'isola.

In serata di ieri, 4 ottobre 2021, è uscita nota di precisazione del Mipaaf a riguardo: "Nessuno dei 31 progetti di investimento presentati dai consorzi ed enti siciliani ha intercettato tutti i criteri previsti per la selezione dei progetti irrigui sul Pnrr. I criteri di ammissibilità - continua la nota - per ottenere il finanziamento con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono 23 e riguardano tra gli altri punti il livello di esecutività dell'opera, l'entità del risparmio idrico, la superficie oggetto di intervento, le tecnologie utilizzate e i benefici ambientali prodotti. Per essere ammessi, i progetti dovevano soddisfare tutti i 23 criteri previsti; di conseguenza, se anche un solo criterio non è stato soddisfatto, il progetto non può essere ammesso".

"Alla definizione della lista dei progetti ammissibili si è giunti attraverso un processo selettivo portato a termine grazie ad un'apposita piattaforma informatica denominata 'Dania' gestita dal Mipaaf attraverso il Crea e che ha coinvolto gli enti proponenti, le autorità di distretto, le regioni e province autonome" continua la nota, che conferma come a fronte di 61 progetti presenti sulla piattaforma "Dania" 31 erano candidati al Recovery Plan.

"I soggetti proponenti (consorzi di bonifica ed enti irrigui) infatti, come previsto dalla procedura di selezione, hanno inserito i progetti di investimento nella piattaforma informatica e tutte le regioni, compresa la Sicilia, hanno avuto la facoltà di esprimere una propria valutazione in funzione delle priorità di investimento. Tutti passaggi su cui i consorzi, gli enti irrigui e la Regione Siciliana erano perfettamente a conoscenza" aggiunge il comunicato del Mipaaf.

"In aggiunta al Pnrr, il ministero ha già concordato con le regioni un ulteriore processo selettivo che si concluderà nel mese di novembre 2021, grazie ai fondi nazionali messi a disposizione dalla legge di Stabilità, ammontanti a 440 milioni di euro - si sottolinea ancora. E infine "In tale contesto, potranno trovare spazio ulteriori progettualità, a condizione vengano risolte le criticità che ne hanno impedito il finanziamento con il Pnrr".