Nell'ambito del Macfrut 2024 conclusosi la scorsa settimana, si sono tenuti gli Stati Generali della Frutta in Guscio, dove Ismea si è resa protagonista con la presentazione dell'Osservatorio statistico economico del comparto, e uno slogan dal titolo "Frutta in guscio, dentro c'è l'Italia", titolo della campagna di comunicazione del Ministero per la promozione dei consumi della frutta in guscio, fatta in collaborazione proprio insieme a Ismea.

 

"Il nuovo Osservatorio - ha sottolineato nella conferenza di presentazione Claudio Federici, responsabile della rilevazione prezzi di Ismea - è una sottosezione di Ismea Mercati e tutti gli operatori del settore possono accedere gratuitamente alla piattaforma per essere costantemente aggiornati sui trend del settore. Si possono studiare e monitorare gli indici di prezzo e gli andamenti produttivi, oltre agli scambi con l'estero e i consumi. La banca dati è aggiornata mensilmente e per certi indici anche con frequenza settimanale".

 

"L'idea di mettere in piedi questo nuovo Osservatorio viene da una esplicita richiesta del Ministero -  ha continuato Federici - il settore è una nicchia di mercato importante e la banca dati va proprio nella direzione del supporto ai professionisti che operano nel comparto".

 

Sempre nell'ambito degli Stati Generali della Frutta in Guscio sono stati presentati i principali dati macroeconomici del comparto, con il report di Mario Schiano, analista di mercato di Ismea.

 

Nel 2023 la produzione italiana di nocciole, mandorle, noci, castagne e pistacchi è ammontata a 270mila tonnellate, ponendo l'Italia nella top ten dei produttori mondiale, anche se l'offerta interna è risultata in calo del 7% nell'ultimo decennio, a causa di eventi climatici eccezionali e nonostante l'aumento delle superfici investite.

 

La produzione made in Italy non soddisfa la domanda interna, infatti sempre nel 2023 l'import di frutta in guscio si è attestato sulle 460mila tonnellate, quasi il doppio rispetto alla produzione italiana, per un controvalore di 1,4 miliardi di euro, rendendo il nostro Paese il sesto importatore mondiale, in particolare per il forte fabbisogno dell'industria dolciaria.

 

D'altronde, i consumi stanno fortemente crescendo, tanto che gli acquisti di frutta in guscio in Italia, sommando la domanda intermedia e quella finale, si sono attestati nel 2023 a circa 638mila tonnellate, in crescita del 25% rispetto a dieci anni fa. Oltre 1,1 miliardi la spesa delle famiglie italiane per i consumi legati alla frutta in guscio, per volumi complessivi superiori a 115mila tonnellate.

 

Sempre durante la presentazione degli Stati Generali, è stata poi presentata una ricerca condotta dal Dipartimento Coris dell'Università La Sapienza di Roma, con la presentazione della professoressa Fabiola Sfodera sui consumi di frutta in guscio e sulle preferenze dei consumatori.

 

La passione per questi prodotti è intergenerazionale; in cima alla preferenze ci sono noci e mandorle, viste le loro proprietà nutritive, seguite poi da nocciole, pistacchi e arachidi, e poi a chiudere le castagne, per le quali i consumi sono fortemente stagionali. Tra le motivazioni legate all'acquisto prevale la dimensione funzionale di questi alimenti, come la ricchezza di nutrienti, i benefici per la salute, il potere saziante, senza dimenticare la componente ludica e conviviale.

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