In Italia aumentano gli alveari ma calano le aziende apistiche, e le due cose, per quanto possa sembrare paradossale, sono collegate.
A dirlo è l'Osservatorio Nazionale del Miele, nel primo numero del 2024 della sua rivista online, sulla base dei dati ufficiali dell'Anagrafe apistica nazionale.
Negli ultimi anni il numero degli alveari in Italia è sempre stato in continuo aumento, così come il numero degli apicoltori con partita Iva.
Ma dall'ultimo rilevamento le cose sono cambiate, con gli alveari che continuano ad aumentare e gli apicoltori professionali a diminuire.
Dal 2021 a al 2022 infatti il numero degli alveari italiani è passato da 1.477.846 a 1.595.589, con un aumento quindi di 121.743 colonie.
Ma nello stesso periodo il numero degli apicoltori professionali, cioè con partita Iva, è calato per la prima volta, passando da 21.335 a 18.915.
Quindi 2420 apicoltori hanno cessato l'attività. Se lo guardiamo in percentuale oltre l'11% degli apicoltori professionali tra il 2021 e il 2022 ha chiuso.
In questo numero ci stanno tutte le possibili realtà lavorative: da chi fa apicoltura come prima o unica attività professionale, a chi la fa come secondo lavoro o come attività agricola secondaria, ma in ogni caso tiene le api per ricavarne un reddito.
E come dicevamo l'aumento del numero degli alveari e la diminuzione degli apicoltori professionali non sono cose scollegate, quasi in contraddizione, sono due facce della stessa medaglia: quella della crisi del settore.
Come riporta sempre il report dell'Osservatorio Nazionale del Miele, la produttività media ad alveare sta calando, quindi le aziende che resistono cercano di aumentare il numero degli alveari condotti per cercare compensare le perdite di produzione.
Uno sforzo, che comporta anche un aumento dei costi di gestione aziendali, per cercare di far quadrare i conti.
Ma c'è anche un altro dato che viene fuori dal report. Se andiamo a vedere il numero degli apicoltori che fanno apicoltura per autoconsumo, i così detti hobbisti, quelli sono in aumento costante.
Anche dal 2021 al 2022 sono aumentati di ben 3.820 persone.
Un segno che l'apicoltura continua ad affascinare, ma che farci impresa è sempre più difficile.
Una situazione di cui associazioni apistiche e politica devono iniziare a tener conto.