Al vertice - organizzato alla Fao a Roma - sono arrivati capi di Stato e di governo, scienziati, attivisti, e produttori. E introduce alla prossima assemblea generale dell'Onu a New York dove sul tavolo ci sarà, oltre all'emergenza fame, anche quella dei cambiamenti climatici e la lotta al Covid-19. "Produciamo cibo a sufficienza per tutti, ma molti restano senza il pane quotidiano - è la riflessione di Papa Francesco - questo costituisce un vero scandalo, un crimine che viola i diritti umani fondamentali".
La crisi ha aumentato i rischi per la sicurezza alimentare: in base ai dati della Fao - ha detto Draghi - "la pandemia farà crescere il numero delle persone che soffrono di malnutrizione di 130 milioni, portando il totale a oltre 800 milioni. La piaga della malnutrizione si sta diffondendo ed è diventata la causa principale di malattie e di morte". E su questo si aggira anche l'ombra della speculazione, tanto che l'indice dei prezzi delle materie prime agricole, rispetto al gennaio del 2020, è cresciuto del 30%. Gli effetti più devastanti, come per gli impatti dei cambiamenti climatici, li pagano i Paesi più poveri. La sicurezza alimentare globale è infatti minacciata sempre più dal clima: "La produttività dell'agricoltura è inferiore del 21% a quella che sarebbe senza cambiamenti climatici - ha spiegato il premier - in autunno a Glasgow, alla Cop26, vogliamo raggiungere un accordo sul clima ambizioso, che coinvolga sia le economie ricche che quelle emergenti".
Poi l'invito di Draghi rivolto alla comunità internazionale, facendo presente che il tema sarà anche sul tavolo di una riunione ad hoc a ottobre, organizzato all'interno della presidenza del G20: "Abbiamo bisogno di maggiori finanziamenti da parte dei governi e delle banche di sviluppo, per ridurre i rischi per gli investitori nel settore agricolo e migliorare l'accesso al credito". Abbattere i livelli di malnutrizione è l'obiettivo, ma per il segretario delle Nazioni Unite António Guterres la strada è in salita: "Rispetto all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile siamo seriamente fuori strada. La pandemia ha accentuato le diseguaglianze".
"Potremmo chiamarlo vertice del popolo. Siamo ancora lontani dalla fame zero ma il G20 ha messo questo obiettivo al centro della propria agenda - ha osservato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli - è un evento che può essere letto come un vertice del popolo dal quale ci viene chiesto di riflettere sui sistemi agroalimentari verso modelli sostenibili e più equi. Ed è quindi bene partire da tante opinioni diverse. La diversità delle opinioni è un valore per affrontare questa discussione per trovare le soluzioni più adeguate. Se avessimo tutti le stesse opinioni, le soluzioni non sarebbero quelle giuste".
Il ministro Patuanelli ha anche indicato quattro obiettivi da mettere in fila: eradicare la povertà, promuovere un'agricoltura sostenibile, maggiore consapevolezza dei consumi, e tutela dei modelli legati al territorio. "Nel cammino verso la trasformazione dei sistemi agroalimentari la lotta agli sprechi è di fondamentale importanza - ha concluso - un fenomeno che riguarda tutti i passaggi che portano gli alimenti alla tavola e colpisce indistintamente tutti i Paesi".