In Puglia si scaldano gli animi sull’ormai prossima scadenza del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, il prossimo 31 dicembre. Il rischio disimpegno automatico del programma pugliese è al 31 ottobre (ultimo dato Agea disponibile) a quota 148,4 milioni del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, a fronte di una spesa pubblica necessaria ad evitare di perderli pari a 245,3 milioni, da liquidare ai beneficiari del Psr Puglia in meno di 60 giorni lavorativi, compresi tra il 1° novembre ed il 31 dicembre 2019.

Coldiretti Puglia con una lunga nota attacca regione Puglia, che però risponde, inanellando i progressi fatti in questi ultimi tempi sul fronte degli impegni e dei bandi, lasciando capire - senza mai affermarlo in chiaro - che l'obiettivo di spesa necessario ad evitare il disimpegno è ancora raggiungibile.
 

L'attacco di Coldiretti: 149 milioni a rischio

“L’impegno di responsabili di misura e istruttori va sostenuto, dopo gli errori regionali di programmazione e gestione e le conclamate carenze di organico dell’assessorato, l’eventuale avanzamento nei pagamenti sarà merito loro. Non basterà però a scongiurare che sullo sviluppo rurale la regione perda 149milioni di euro di fondi comunitari, che avrebbero generato circa 246 milioni di euro di investimenti" afferma in una nota il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

“Al momento l’unica certezza sono le misure a superficie dove, grazie alla disponibilità di Agea, si arriverà a pagamenti reali entro la fine dell’anno. Rispetto alle misure strutturali, la spesa sarà risibile se rapportata a quanto la regione Puglia avrebbe dovuto spendere negli ultimi 5 anni" sottolinea il presidente di Coldiretti Puglia, che parla di fallimento per non aver voluto rifare le graduatorie solo dopo aver completato le istruttorie in maniera puntuale, anzi peggiorando la situazione con modifiche ai criteri di accesso a bandi pubblicati nel 2016, con un effetto boomerang che ha aperto la strada ad ulteriori ricorsi alla giustizia amministrativa”.
 

Regione Puglia: in meno di due mesi forte accelerazione

Non ci sta regione Puglia, che dal Dipartimento agricoltura risponde con una nota congiunta del direttore generale Gianluca Nardone e dell’autorità di gestione del Psr, Rosa Fiore. "Il Psr Puglia in meno di due mesi, anche grazie all'intervento diretto del presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha avuto una forte accelerazione. Si consideri che ad oggi la quasi totalità delle risorse, oltre 1500 milioni circa di euro su un totale previsto da programma di 1600 milioni di euro, è stata messa a bando. Resta, quindi, da bandire un importo di 50 milioni di euro" affermano Nardone e la Fiore.

“Le intense attività istruttorie di quest’ultimo periodo ci hanno consentito di effettuare, rispetto agli stanziamenti, circa 1000 milioni di euro di concessioni alle aziende beneficiarie, le quali nell’arco dei prossimi 18 mesi ed entro il 2021 potranno realizzare e concludere gli investimenti previsti" dichiarano ancora Nardone e la Fiore. 

“Considerato il consistente balzo in avanti nelle concessioni dei contributi di questi mesi - proseguono Nardone e Fiore - siamo certi che nei primi mesi del prossimo anno si riuscirà a dare un ulteriore impulso portando a termine gli esiti istruttori delle istanze riferite agli investimenti nell'industria alimentare e al cosiddetto ‘pacchetto giovani'"
 
“L’avanzamento procedurale - concludono -, che si può facilmente desumere dalle determinazioni di concessione pubblicate sul sito del Psr Puglia, è coerente con il programma illustrato al partenariato nella riunione dello scorso 9 novembre. Considerando i problemi che anche altre regioni stanno avendo in sede di tribunali amministrativi, l'atteggiamento di prudenza esercitato in questi anni per far fronte ad un avvio di programma di certo non felice si ritiene sia stata assolutamente corretto”.

Il riferimento alla riunione di partenariato del 9 novembre, quando furono presentate le strategie di spesa - indica la possibilità di raggiungere comunque l'obiettivo di spesa al 31 dicembre 2019. Elementi che erano già noti qualche giorno prima, come riportava AgroNotizie.