Tra i Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 delle regioni in ritardo di sviluppo uno rischia più di altri di andare in disimpegno automatico del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ed è quello della regione Puglia, dove non ci sono solo i numeri dell’avanzamento della spesa a congiurare contro la buona riuscita del programma. Ma anche una situazione di enorme tensione generatasi a catena sui ricorsi a Tar e Consiglio di Stato prima sui criteri di selezione delle imprese nelle misure strutturali e poi sulle stesse riformulazioni delle graduatorie in autotutela fornite dal Dipartimento agricoltura.

Una tensione spasmodica tale che il 5 novembre si era sparsa la voce – trapelata sugli organi di informazione e poi smentita da regione Puglia – di un blocco dei pagamenti sulla misura 4.1A per gli investimenti delle aziende agricole ad opera di un’ultima sentenza del Tar Puglia. Intanto il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, nomina nella sua veste di assessore alla Politiche agricole la nuova autorità di gestione del Psr Puglia, la dirigente regionale Rosa Fiore, e rilancia: “Stiamo lavorando per centrare l’obiettivo di spesa, le sentenze non sono ostacoli”.

I numeri sul tappeto però sono noti: se regione Puglia vuole evitare il disimpegno automatico sul Feasr di quasi 148,8 milioni di euro, dovrà rendicontare a Bruxelles una spesa pubblica totale nel periodo intercorrente tra il 16 ottobre scorso ed il prossimo 31 dicembre per oltre 245,9 milioni di euro. Si tratta di una cifra importante per regione Puglia, che rischia ora di perdere qualcosa come il 15,21% dell’intera quota di cofinanziamento europeo al programma pugliese per gli investimenti in agricoltura.

Su tanto si è svolta il 6 novembre sera in presidenza della regione Puglia, una riunione tra il governatore Michele Emiliano, il direttore del dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, ed il partenariato - costituito da organizzazioni e tecnici agricoli - per fare il punto sullo stato di avanzamento e le prospettive del Psr Puglia.

“Il confronto con le organizzazioni ci ha consentito non solo di condividere con i rappresentanti delle associazioni agricole e dei tecnici regionali il grande lavoro che si sta facendo nell’obiettivo comune di non perdere risorse – hanno dichiarato Emiliano e Nardone, a margine della riunione - ma anche di tranquillizzare tutti sul fatto che i recenti allarmismi che hanno avuto eco sui mezzi di informazione non costituiscono un ostacolo all’azione messa in campo dalla regione. Dalle reazioni della platea abbiamo potuto constatare che è stato accolto positivamente il richiamo ad operare unitamente per il bene del nostro comparto agricolo e della nostra economia e nell’auspicio di poter raggiungere tutti gli obiettivi prefissati”.

Per quanto riguarda la situazione dei ricorsi al Consiglio di Stato e al Tar, durante la riunione è stato ribadito che, a differenza di quanto riportato nei giorni scorsi, non c’è alcun blocco delle graduatorie, le concessioni degli aiuti vanno avanti, come ordinato dai tribunali amministrativi. La regione ha messo da parte una somma che permetterà il ristoro di chi, eventualmente, dovesse veder riconoscere le ragioni delle proprie rivendicazioni.
 
“Il direttore Nardone
– spiega Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari - ha presentato un programma di spese, logico e percorribile, che potrebbe permettere di raggiungere l’obiettivo da noi auspicato. Certo è necessario che tutti si remi nella stessa direzione, che si evitino perdite di tempo o polemiche oziosamente sterili”.

Emiliano ha ribadito la necessità di costruire, unitamente al partenariato, un percorso propositivo per il nuovo Psr 2021-2027 che permetta ai territori di operare delle scelte programmatiche per la crescita del settore.

“Emiliano – prosegue il presidente Lacenere – ha fatto riferimento ai fondi aggiuntivi che saranno destinati alla gelata 2018, i famosi 30 milioni, e Xylella ed ha esortato le organizzazioni agricole ad un lavoro di squadra con il coinvolgimento pieno dei territori".