In breve

  • I giornali danno spazio alle idee di Teresa Bellanova, nuovo inquilino di via XX Settembre a Roma, dove ha sede il dicastero agricolo.
  • Al centro il tema della lotta alla Xylella, che vede l'Italia condannata da Bruxelles per non aver rispettato gli impegni sugli abbattimenti.
  • Altro capitolo dell'impegno del nuovo ministro è la lotta al caporalato, dove Bellanova vanta esperienze maturate nei suoi trascorsi di sindacalista.
  • L'Alternaria che devasta i pereti, la cimice che non allenta la presa sui campi del Veneto, il “brusone” che colpisce il riso, la cascola verde negli oliveti.
  • Qualche affanno per il mais, che resiste solo nelle zone vocate alla zootecnia. E l'ortofrutta cerca il suo futuro a Oriente.
  • Per la vendemmia si confermano calo e buona qualità. Ma in qualche caso si temono eccessi produttivi e ripercussioni negative sui mercati.
  • Nuova puntata della storia infinita delle quote latte. La Corte europea dà torto all'Italia e i conti sono da rifare.
  • Nascono “Vazapp” e “Contadinner”, mentre c'è chi si aspetta molto dalla blockchain applicata al mondo agroalimentare.
Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Idee chiare

Prima ingiustamente ignorata, poi ignobilmente dileggiata, infine giustamente protagonista.
Così Teresa Bellanova, neo ministro all'Agricoltura, si è ripresa lo spazio che merita sui media facendo valere le sue esperienze e la conoscenza del mondo agricolo vissuta in prima persona e dimostrando di avere le idee chiare su cosa e come intervenire.

Partendo dalla lotta al caporalato, argomento che da tempo la vede impegnata e subito ricordato nell'intervista rilasciata il 6 settembre alla “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Poi l'affondo sull'emergenza Xylella, spiegando dalle pagine del “Corriere del Mezzogiorno” del 7 settembre come intende procedere per dare una soluzione a questo problema che da troppo tempo affligge gli olivi pugliesi.
Si torna sullo stesso argomento il 9 settembre sulla “Gazzetta Del Mezzogiorno”, dove Teresa Bellanova spiega come il Salento possa diventare un laboratorio per mettere a punto varietà resistenti a questo patogeno.

Intanto si convoca un tavolo presso il dicastero agricolo per discutere come fare e ancora la Bellanova detta le regole, escludendo che al dibattito sia dato spazio a tesi prive di fondamento scientifico, come si legge l'11 settembre sul “Nuovo Quotidiano di Brindisi”.

Senza dimenticare argomenti di più ampio respiro, come l'export dei prodotti agroalimentari dove l'obiettivo, spiega dal “Corriere del Mezzogiorno” del 7 settembre, è quello di arrivare in breve a quota 50 miliardi di valore dell'export.

C'è spazio anche per qualche polemica. Accade per le posizioni sul Ceta, l'accordo commerciale fra Unione europea e Canada.
In una breve nota pubblicata il 12 settembre da "Avvenire", l'apertura di Bellanova al Ceta trova infatti qualche contrapposizione fra gli alleati nel Governo.
 

Xylella, Italia sotto scacco

Della Xylella si è parlato molto in questi giorni anche per la condanna di infrazione rivolta all'Italia per il mancato rispetto delle norme stabilite da Bruxelles per contenere l'espandersi della malattia.
E' questa una notizia rimbalzata sulle pagine dei principali quotidiani in edicola il 6 settembre, come “Il Sole 24 Ore”, “Il Corriere della Sera” o “Italia Oggi”, per ricordarne solo alcuni.

I danni di questa malattia, spiega “Il Sole 24 Ore” del 7 settembre, non si limitano a olivi e olio, ma mettono in discussione la credibilità dei nostri vivai, anche quelli fuori dalle aree dove è presente la Xylella.

Intanto arrivano segnali preoccupanti di un possibile ingresso della Xylella in Francia, dove si sarebbe presentata in alcuni ulivi coltivati in Costa Azzurra e ora, scrive “La Stampa” del 9 settembre, si punta il dito contro l'Italia, mentre su tutta la riviera vengono intensificati i controlli per individuare eventuali altri casi, come si apprende dal “Secolo XIX” dell'11 settembre.
 

Emergenze fitosanitarie

A complicare il quadro fitosanitario si aggiunge la presenza dell'Alternaria, responsabile della maculatura bruna e che sta provocando pesanti perdite alle coltivazioni di pere.
Si tratta di un fungo, come spiega la “Gazzetta di Modena” del 6 settembre che provoca la caduta dei frutti con danni che possono raggiungere l'80% della produzione.

Il problema dei frutti a terra coinvolge anche gli olivi, un problema causato dalla cascola verde che colpisce gli oliveti del bresciano e che sta mettendo a rischio il settore, come denuncia “Brescia Oggi” dell'8 settembre.

In Veneto si è ancora alle prese con l'invasione delle cimici asiatiche, tanto che dalle pagine de “Il Gazzettino” del 10 settembre, si invoca la dichiarazione dello stato di calamità naturale per l'area del padovano.
Il problema si è fatto talmente pesante da indurre gli agricoltori a indire una protesta di piazza a Padova e Verona per richiamare l'attenzione sui danni causati dalla cimice asiatica. Ne dà anticipazione "Il Mattino di Padova" del 12 settembre.

Per il riso ferrarese le difficoltà arrivano dalla presenza di un fungo, il “brusone” descritto dalla “Nuova Ferrara” del 6 settembre, che insieme all'andamento anomalo del clima e ai danni provocati dalle nutrie, ha ridotto fortemente le rese e la rendita delle colture.


Mercati e tendenze

Per l'olio dei Colli Euganei si preannuncia una stagione difficile, le cui cause, spiega il “Mattino di Padova” del 6 settembre, vanno ricercate nell'andamento climatico, con il freddo di maggio e il successivo prepotente arrivo del caldo.

Campagna in tono minore per il mais, anche in questo caso con cali produttivi dovuti all'andamento del clima, cui si aggiunge, stando alle analisi del “Giornale di Brescia” dell'8 settembre, qualche incertezza sull'andamento dei prezzi.

E' un esame su tutta la campagna cerealicola quello proposto dal quotidiano cremonese “La Provincia”, dove qualche difficoltà si è registrata per il grano duro, mentre sono andati meglio altri cereali, fra questi il mais anche grazie alla vocazione zootecnica dell'area cremonese.

In Toscana la situazione descritta da "La Nazione" del 12 settembre a proposito della produzione di grano duro è sconfortante.
In meno di dieci anni la superficie dedicata a questo cereale è scesa da oltre 23mila ettari a poco più di 13mila.

E' uno sguardo sul settore ortofrutticolo quello proposto da “QN” del 9 settembre, per commentare la necessità di aprire ai nuovi mercati dell'Oriente e contrastare la concorrenza.

Intanto il mondo del latte fa i conti con una nuova "puntata" dell'infinita storia delle quote latte.
Ora, spiega "Italia Oggi" del 12 settembre, sembra necessario un ricalcolo su parte delle multe, come conseguenza di una recente sentenza della Corte europea, che giudica non corrette alcune procedure seguite dall'Italia.
 

Vendemmia, non solo cali

Si occupa dell'andamento della vendemmia “Avvenire” dell'8 settembre, ricordando che l'Italia vanta ancora una posizione di primato sullo scenario vitivinicolo internazionale.

E' una fotografia della vendemmia in Liguria e in particolare nella provincia di Savona, quella presa in esame da “La Stampa” del 6 settembre, per mettere in evidenza la buona qualità in contrapposizione al calo produttivo, situazione che si ripropone in molti altri distretti viticoli.

Si occupa del LambruscoIl Resto del Carlino” del 7 settembre, per il quale si registra qualche sofferenza per la vendemmia tardiva, ma anche in questo caso la qualità è su buoni livelli.

In altri casi i timori sono legati a eccessi produttivi, dai quali possono derivare disastrose cadute dei prezzi.
Ne parla “Repubblica” del 9 settembre descrivendo la situazione del piemontese Barolo, dove l'obiettivo che ci si pone non è quello di aumentare le produzioni, ma di presentarsi meglio sul mercato per spuntare prezzi più alti.

Stesso obiettivo quello che si vuole ottenere in Veneto, dove la Regione è decisa a contingentare la nascita di nuovi vigneti per evitare pesanti ripercussioni sui mercati. Per questo motivo, scrive la “Tribuna di Treviso” del 9 settembre, si è deciso di dare uno stop anche ai vigneti destinati alla produzione di Pinot.


Curiosando

Non mancano infine alcune notizie curiose, come quella riportata dal “Corriere della Sera” che racconta l'idea di alcuni giovani imprenditori che hanno legato alla loro masseria, in Puglia, un modello di aggregazione che sotto la sigla “contadinner” (ovvero la cena del contadino...) promuove incontri fra imprenditori agricoli. E poi con il marchio “Vazapp” (contrazione di vai a zappare...) promuove un modo innovativo per la commercializzazione dei prodotti dei campi.

C'è poi “La Stampa” del 9 settembre che fa sapere come il numero dei somari sia quadruplicato negli ultimi anni e oggi se ne contino oltre 60mila.

Chi ha curiosità su come “funziona” la blockchain, tecnologia utilizzata per le criptovalute, e quali siano le opportunità che essa riserva al mondo agroalimentare, può sfogliare l'articolo pubblicato su “Forbes Italia” del 9 settembre.

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