"Humane AI" è un progetto cofinanziato dall'Ue che mira a incentivare in modo controllato lo sviluppo dell'Intelligenza artificiale (Ia).
In agricoltura sono numerosi i possibili impieghi dell'Ia che mirano ad una maggiore produzione e a colture più sane, al rispetto del terreno e dell'ambiente e alla coesistenza con la manodopera umana.

Droni e robot sono già una realtà e mentre si moltiplicano gli esperimenti nel settore, gli esperti prevedono un'aumento esponenziale dell'agricoltura 2.0.
 

L'Unione europea scommette sull'Intelligenza artificiale

Humane AI è un progetto finanziato dall'Unione europea nell'ambito del programma di ricerca e sviluppo Horizon 2020 che dovrebbe portare ad un investimento di 20 miliardi di euro da parte dell'Ue entro il 2020. Riunisce 35 partner provenienti da 17 diversi paesi, tra cui le italiane Consiglio nazionale di ricerca, la Fondazione Bruno Kessler e l'Università di Pisa.

L'obiettivo è permettere all'Europa di plasmare la rivoluzione in atto nel campo dell'Intelligenza artificiale tramite un network di ricercatori e specialisti.  


Dall'agricoltura all'assistenza sanitaria, ecco tutte le frontiere AI

L'applicabilità dell'AI comprende l'assistenza sanitaria, il consumo energetico, la sicurezza delle automobili, l'agricoltura, i cambiamenti climatici, la gestione dei rischi finanziari, fino a più piccoli impieghi quotidiani.

Esempi generici di Intelligenza artificiale sono, per esempio, il riconoscimento facciale presente su telefoni e computer, o software in grado di prevedere le abitudini di viaggio degli utenti, migliorare mappe e creare algoritmi per veicoli a guida autonoma.


La rivoluzione agricola 2.0 riparte dalle tecnologie IA

Anche l'agricoltura si sta poco a poco modernizzando rivolgendosi alle tecnologie IA per produrre raccolti più copiosi sani, contrastare i parassiti, monitorare il suolo e le condizioni di coltivazione, e migliorare tutta la catena di approvvigionamento alimentare.

Ecco ad esempio gli "ChatBot" per l'agricoltura, robot progettati per assistere nella raccolta e nell'imballaggio delle colture, aumentare la forza lavoro umana ed aumentare tanto il ritmo di lavoro con costi minori quanto la capacità di proteggere le colture da erbe infestanti dannose che possono essere resistenti agli erbicidi chimici.
 

Sensori, droni e tecnologia di imaging

Secondo i ricercatori, grazie a un costruttivo utilizzo dell'Ia, gli agricoltori potranno a breve analizzare in tempo reale una vasta varietà di dati, come le condizioni meteorologiche, la temperatura, l'uso dell'acqua o le condizioni del suolo, per prendere decisioni sull'utilizzo delle risorse ed ottimizzare la pianificazione delle colture.

L'agricoltura di precisione può utilizzare la tecnologia Ia per ricavare indicazioni sulla gestione dell'acqua e dei nutrienti, sui tempi giusti per la rotazione delle colture e anche a rilevare malattie, parassiti e la cattiva nutrizione delle piante.
 

Precisione e produttività

L'utilizzo di droni in agricoltura può permettere di catturare immagini delle colture per elaborare dati di alta qualità attraverso la computer vision ed algoritmi di apprendimento, identificando aree problematiche e potenziali miglioramenti. Questa tecnologia di imaging permetterebbe non solo di fotografare lo stato attuale delle colture, ma anche di fornire stime in tempo sul bisogno di acqua, fertilizzanti, terreno o altro.
 

Uno sviluppo etico e sicuro dell'Intelligenza artificiale

La Commissione europea, lo scorso aprile, ha adottato sette importanti linee guida per uno sviluppo sicuro ed etico dell'Intelligenza artificiale: azione e sorveglianza umana (un sistema AI non dovrà mai ridurre o limitare l'autonomia umana), sicurezza, riservatezza dei dati personali, trasparenza (deve sempre essere garantita la tracciabilità dei sistemi AI), rispetto della diversità ed equità umana (i sistemi di IA dovrebbero tenere in considerazione l'intera gamma delle capacità, delle competenze e dei bisogni umani ed essere accessibili), benessere sociale e ambientale, responsabilità (devono essere presenti meccanismi che garantiscano la responsabilità dei sistemi AI e dei loro risultati).
 
In collaborazione con Michele Calamaio

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