Il rischio meteo in agricoltura non è mai stato così evidente come negli ultimi anni. Il realizzarsi di eventi estremi, l'innalzamento delle temperature, la scarsità d'acqua o le gelate improvvise, intaccano la produttività agricola e di conseguenza il reddito dell'agricoltore. Per il futuro bisogna attendersi un ulteriore incremento delle temperature e un accentuarsi degli eventi meteorologici avversi. Di adattamento al cambiamento, mitigazione degli effetti e creazione di modelli si è parlato durante un evento al Distal di Bologna.
Tutte le colture risentono del cambiamento climatico in termini di produttività e di qualità. In viticoltura, per esempio, si assiste ad alterazioni di biosintesi degli antociani e a una produzione in eccesso di flavonoidi nella buccia; cambia il comportamento degli insetti e quindi l'interazione pianta/insetto con possibili impatti sul servizio di impollinazione, c'è poi un problema di diffusione di insetti esotici.
Diversi gruppi di ricerca al Distal di Bologna stanno cercando strategie di adattamento e mitigazione: per quanto riguarda le colture a pieno campo si punta su strategie di agricoltura conservativa, in frutticoltura si sta cercando di sviluppare varietà tolleranti e si lavora sul condizionamento del microclima in frutteto, oltre a sviluppare sistemi di supporto alle decisioni basati su sensori di monitoraggio della pianta.
Lo sviluppo, la diffusione e l'implementazione di modelli in grado di fare previsioni meteo a medio e lungo termine sarà sicuramente utile a fare analisi di scenario che permetteranno poi di compiere le scelte politiche necessarie per contrastare il cambiamento climatico e allo stesso tempo permetteranno all'agricoltore di prendere le scelte opportune di management. Al Distal di Bologna si lavora sullo sviluppo di modelli e sulla verifica di quelli già disponibili in modo da capire il funzionamento dei fenomeni e da prevederne gli impatti futuri.