“La biodiversità è una risorsa fondamentale per il futuro del pianeta - ha dichiarato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi -, perché costituisce un’indispensabile base genetica da cui attingere per costituire nuove varietà, migliori di quelle già conosciute, in grado di aumentare i raccolti e arricchire al contempo la biodiversità tra le specie coltivate, contribuendo così a fronteggiare le sfide per l’agricoltura di domani, come l’aumento della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici e la riduzione delle terre coltivabili”.
Il numero uno dell'Associazione ha continuato: “Tuttavia, questo serbatoio di diversità genetica deve essere governato attraverso un sistema semplice e accessibile a tutti i ricercatori pubblici e privati. Oggi, invece, si rischia una pericolosa sovrapposizione tra due sistemi di gestione delle risorse genetiche (Protocollo di Nagoya e Trattato internazionale Fao) che porterebbe confusione e un aggravio degli oneri burocratici”.
“Per questo motivo riteniamo sia necessario far confluire all’interno del campo di applicazione del Trattato Fao tutte le specie vegetali utilizzate a scopi agricoli e alimentari, escludendole invece dall’implementazione del Protocollo di Nagoya, che appare più complesso e macchinoso” ha aggiunto Carli.
Sempre nell’ottica della tutela della biodiversità, Assosementi ha recentemente aderito a Biodiversity Barcamp, il laboratorio itinerante organizzato dal Crea per diffondere una cultura sensibile a questa tematica, inaugurato la scorsa settimana a Pontecagnano, in provincia di Salerno.
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Fonte: Assosementi