L'agricoltura italiana merita maggior credito. Ne è convinta Intesa Sanpaolo che, sulla scia dell'accordo siglato con il Mipaaf nel 2016 e spinta dai risultati ottenuti, con un nuovo accordo aumenta il plafond per il periodo 2017-2019 da sei a otto miliardi.
 
Alla base della decisione i risultati raggiunti nel corso del 2016: oltre ai 2,2 miliardi di credito erogato, con una forte accelerazione in tutte le regioni del territorio nazionale, sono state realizzate moratorie ad hoc migliorative rispetto a quanto proposto mediamente dal sistema bancario e sottoscritti accordi di collaborazione con le principali associazioni di categoria, volti a facilitare l'accesso ai fondi Psr e ai contributi Pac.

Dal lancio del Programma filiere, poi, oltre 420 aziende capo-filiera hanno aderito al programma, di cui 110 appartenenti al settore agroalimentare, che rappresentano un giro d'affari complessivo di circa 15 miliardi di euro e che, a loro volta, coinvolgono oltre 4mila imprese fornitrici.
Di indiscutibile peso sono inoltre stati i numeri del settore agroalimentare nazionale in generale, che negli ultimi due anni ha mostrato una ripresa del valore aggiunto, un recupero dell'occupazione del 38% nel comparto agricolo e una crescita dell'export verso i mercati internazionali dell'11,7%.
I segnali incoraggianti registrati nel primo trimestre 2017, infine, hanno confermato il forte apprezzamento del made in Italy alimentare di qualità.
 
L'impatto delle iniziative messe a punto da Intesa Sanpaolo e Mipaaf potranno potenzialmente generare oltre 10 miliardi di nuovi investimenti.
Il nuovo accordo prevede investimenti per la valorizzazione e lo sviluppo delle filiere produttive italiane anche con l'obiettivo di agevolare i processi di internazionalizzazione; investimenti per favorire il ricambio generazionale nel settore, la digitalizzazione e l'e-commerce, ma anche per lo sviluppo di ricerca, sperimentazione, innovazione tecnologica e valorizzazione dei prodotti, nonché di strumenti volti a facilitare il ricorso alle misure incentivanti messe a disposizione dall'Unione europea a cominciare dai Psr.

Nell'ottica di confermarsi nel ruolo di banca di riferimento del settore agroalimentare italiano e in collaborazione con il Mipaaf, nel 2017 Intesa Sanpaolo lancerà nuove iniziative, focalizzate su tre pilastri:
  • accesso al credito, anche grazie a una serie di iniziative dedicate al settore come l'anticipo Pac, il Programma sviluppo filiere, nonché interventi ad hoc a sostegno delle aziende colpite dal terremoto;
  • conoscenza approfondita del settore attraverso un questionario per le aziende di autovalutazione della propria competitività, creato in collaborazione con Ismea e valorizzato anche nel modello di rating della banca, con benefici di accesso al credito e pricing. In pratica un nuovo sistema di valutazione che tiene in considerazione l'aspetto qualitativo oltre a quello quantitativo legato agli asset dell'azienda;
  • supporto innovativo al settore con polizze assicurative dedicate realizzate da Intesa Sanpaolo Assicura (polizza tutela business agricoltura, polizza per tutela raccolto protetto, polizza per il mancato ricavo) e attivazione del pegno rotativo non possessorio sui prodotti lattiero-caseari a lunga stagionatura a favore dei produttori di formaggio: una nuova opportunità per le aziende interessate di beneficiare dei vantaggi del pegno, senza dover rinunciare al possesso dei beni, e far fronte così alle esigenze finanziarie del ciclo produttivo. Previsto anche l'aumento da 417 a 530 delle 'filiali green', in cui trovare consulenti specializzati nel credito agrario.

Tutto questo con l'obiettivo dichiarato di soddisfare i bisogni espressi dal comparto con un approccio a 360°.
 
"Il sistema agroalimentare italiano è sempre più motore della ripresa economica e del rilancio dell'occupazione nel nostro paese" ha commentato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina"E' fondamentale supportare il settore attraverso un accesso al credito migliore per le imprese che vogliono continuare a investire. Grazie all'accordo con Intesa Sanpaolo si è avviata una nuova stagione nel rapporto tra aziende, istituti di credito e istituzioni. Aver superato le previsioni di investimento del 2016 e vedere un aumento importante fino al 2019 sono segnali positivi sui quali dobbiamo continuare a lavorare concretamente".

"E' importante lavorare anche su elementi qualitativi, perché al settore serve qualità di approccio e questi lavori favoriscono un salto di qualità per fare impresa in agricoltura", ha concluso il ministro, che ha anche sottolineato come le polizze possano essere l'architrave di un nuovo modello di agricoltura derivato da elementi come la volatilità dei prezzi e i cambiamenti climatici e ha annunciato l'imminente firma della circolare con i bandi per i contratti di filiera, che attiveranno investimenti per circa 500 milioni e che vedono risorse, dal Cipe circa sei mesi orsono, finalizzate per 70 milioni in conto capitale e 200 milioni in conto interessi.
 
"Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in questo primo anno di attività congiunta con il Mipaaf. Abbiamo ampliato a 8 miliardi il plafond previsto per il periodo 2017-2019 e lanceremo ulteriori iniziative per accompagnare, supportare e valorizzare le aziende eccellenze del made in Italy" ha dichiarato invece Carlo Messina, ad e ceo di Intesa Sanpaolo.
"Il paese deve tuttavia fare i conti con un problema strutturale: quello del debito pubblico. Una crescita dell'1% in Italia è in linea con i dati storici del paese, ma non è più sufficiente in quanto non consente di riassorbire la disoccupazione. Oltre agli investimenti privati, dunque, se si vuole fare il salto dall'1 al 2% è indispensabile tagliarlo drasticamente".