Dal Governo italiano nello scorso fine settimana pervengono due notizie importanti per il settore agricolo: con la rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci saranno molti più soldi per i contratti di filiera, 2,3 miliardi di euro in più, che finanzieranno progetti dal campo alla tavola passando per la ricerca e l'innovazione di prodotto e di processo.

 

Inoltre, sono state quantificate le aste per gli indigenti che aiuteranno la filiera del Pecorino Romano Dop a superare la delicata fase legata all'aumento dei dazi Usa: con due bandi per complessivi 12,8 milioni di euro saranno ritirati dal mercato e destinati ad enti caritativi quantitativi sufficienti di formaggio per sostenere il prezzo di mercato e sgombrare caseifici e locali di stagionatura da un potenziale invenduto.

 

Il capitolo Pnrr

L'agricoltura e l'agroalimentare italiano potranno beneficiare di 2,3 miliardi di euro in più, grazie al via libera dell'Ue alla revisione del Pnrr: soldi che finiranno ad alimentare ulteriormente la misura dei contratti di filiera. Lo ha stabilito il Consiglio Ue che ha approvato in via definitiva il 27 novembre scorso la revisione del Pnrr italiano, confermando la dotazione finanziaria complessiva di 194,4 miliardi di euro, dando l'assenso alla rimodulazione dei fondi formulata dal Governo di Roma.

 

La decisione, che allinea il piano dell'Italia agli indirizzi della Commissione Ue espressi nella comunicazione "NextGenEU: the road to 2026", certifica la solidità del percorso intrapreso dal nostro Paese in vista della scadenza finale del 31 agosto 2026. Con il via libera formale alla rimodulazione, si sblocca l'iter per l'erogazione dell'ottava rata, pari a 12,8 miliardi di euro, attesa nei prossimi giorni. Questo versamento porterà il totale delle risorse europee incassate dall'Italia a oltre 153 miliardi. Palazzo Chigi ha inoltre confermato l'obiettivo di presentare la richiesta per la nona e penultima rata entro la fine dell'anno corrente.

 

Pnrr, 2,3 miliardi in più per i contratti di filiera

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha commentato secco: "All'inizio del mandato le risorse erano 3,6 miliardi. Oggi siamo a 8,9 miliardi. Una differenza che parla da sola: il Governo Meloni ha riportato il settore al centro delle scelte strategiche con i fatti. Avanti così". La dotazione di risorse del Pnrr di competenza del Ministero dell'Agricoltura è stata incrementata di 2,3 miliardi di euro, 300 milioni in più di quanto richiesto a  settembre.

 

A beneficiarne è la misura dei contratti di filiera, tale fondo avrà dunque una disponibilità di 4,3 miliardi di euro
Le risorse del Pnrr dedicate al settore primario sono state in tal modo più che raddoppiate dal Governo Meloni passando da 3,6 miliardi di euro previsti nel 2021 a 8,9 miliardi di oggi. I fondi da investire per lo sviluppo del sistema agricolo dal 2023 raggiungono circa i 15,3 miliardi di euro.

 

Le risorse per l'ulteriore finanziamento dei contratti di Filiera derivano dalla proposta di rimodulazione discussa lo scorso 26 settembre a Palazzo Chigi in sede di Cabina di Regia Pnrr convocata alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e presieduta dal ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti.

 

La decisione di rafforzare la misura era nata dal successo ottenuto dai contratti di filiera e dalla capacità del Ministero di spendere le risorse assegnate. Approvata con la rimodulazione del piano di gennaio 2024, l'Italia avrebbe dovuto sottoscrivere contratti per 1 miliardo di euro entro giugno 2025. L'obiettivo è stato raggiunto e superato di oltre il 25%, con 1,256 miliardi di euro di contratti sottoscritti. I progetti di filiera finanziati ad oggi sono 63 con 1.042 imprese coinvolte e 2 miliardi di euro di investimenti liberati, grazie al cofinanziamento previsto e all'accesso agevolato al credito e l'elevato moltiplicatore economico.

 

I contratti di filiera rappresentano uno strumento strategico per la crescita e la modernizzazione delle aziende e delle filiere agricole italiane. Le imprese potranno investire in digitalizzazione, innovazione ed efficientamento energetico, migliorando la produttività e riducendo sprechi e costi raggiungendo così l'obiettivo di una maggiore sostenibilità del comparto agricolo.

 

Pnrr, più soldi anche per il Parco Agrisolare

Nella rimodulazione ulteriori somme verranno dedicate alla misura Parco Agrisolare per soddisfare le numerose domande meritevoli di finanziamento. Con questo investimento ad oggi sono state finanziate oltre 23mila imprese e installati 800 MW di capacità rinnovabile. Il nuovo obiettivo è raggiungere 1,7 GW entro il 2026, superando il target concordato con Bruxelles (1,3 GW) e quadruplicando quello originario del 2021 fissato a 400 MW.

 

In questo caso si tratta di somme che sono state risparmiate da misure di competenza del Masaf che hanno soddisfatto tutte le domande pervenute utili a raggiungere i target concordati con la Commissione. Tale scelta è stata operata al fine di garantire il pieno assorbimento delle risorse e finanziare ulteriori progetti per la riduzione della bolletta elettrica delle imprese agricole.

 

Masaf sostiene il Pecorino Romano

A seguito degli incontri con il presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha condiviso la necessità di sostenere la filiera di produzione del Pecorino Romano Dop dedicando alcuni acquisti effettuati con i fondi per gli indigenti. In tal senso il Ministero ha previsto l'acquisto, con gare che partiranno a giorni, di 5,38 milioni di euro di Pecorino nel 2025 e di 7,4 milioni di euro nel 2026, portando così il sostegno alla filiera in questa singola partita a 12,8 milioni di euro.

 

"Diamo sempre massima attenzione alle nostre eccellenze e la diamo anche alla filiera del Pecorino Romano, sostenendola in un momento di potenziale difficoltà. Io personalmente e con l'azione del Governo abbiamo chiesto al commissario europeo al Commercio Maroš Šefcovic di tentare ogni azione possibile per portare i dazi americani a zero sui nostri prodotti di punta dell'agroalimentare di cui il Pecorino fa certamente parte. Nel frattempo sosteniamo la filiera concretamente", ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida.

 

"Ringrazio per l'attenzione costante dimostrata al nostro comparto in questo momento delicato e per la rapidità nel concretizzare gli impegni presi con il Consorzio", ha risposto il presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Gianni Maoddi. "Avere il supporto delle istituzioni è fondamentale per poter mettere a punto le contromisure necessarie, supporto che abbiamo trovato molto forte nel ministro Lollobrigida, con il quale abbiamo iniziato a ragionare su questo tema già a fine estate in diversi incontri".

 

"Attendiamo ora con fiducia che anche la Regione Sardegna intervenga, come ha assicurato una settimana fa a Roma, non solo finanziando a sua volta il bando indigenti ma anche con le altre misure annunciate proprio nell'incontro con il ministro Lollobrigida, il Fondo di Solidarietà, il Fondo di Rotazione della Sfirs e la promozione del prodotto. Lavorando tutti insieme - ha concluso Maoddi - possiamo in questo momento dare stabilità e prospettiva all'intera filiera, a tutela delle decine di migliaia di lavoratori del comparto e dei consumatori".