Mentre il Consiglio regionale della Basilicata è al lavoro per approvare una legge di sistema sugli usi civici, il 26 maggio 2017 vi è stata l'audizione pubblica della cittadinanza nell'Aula consiliare del Comune di Lavello (Pz) sulla perizia demaniale del territorio comunale, che consentirà ai cittadini di riscattare le terre di proprietà pubblica soggette ad usi civici: oltre mille ettari di suoli agricoli.

La definizione dei titoli di possesso di questi terreni aprirà così le porte dei bandi del Psr Basilicata 2014-2020 agli agricoltori che le occupano, spesso da generazioni. Il parere favorevole definitivo all'approvazione della perizia demaniale generale del Comune di Lavello è stato espresso lo scorso 3 aprile dal Comitato tecnico usi civici della regione.
La perizia demaniale è stata adottata dalla Giunta comunale di Lavello.

Manca solo un ultimo passaggio: l'approvazione della Giunta regionale. Le terre civiche che resteranno nella disponibilità del Comune avranno una superficie di circa 250 ettari.

"Non accadeva da un decennio che in Basilicata si arrivasse alla redazione ed approvazione di una perizia demaniale generale comprendente un intero territorio comunale, come nel caso del Comune di Lavello, primo comune ad aver avviato le procedure di legittimazione dei beni immobili gravati da usi civici" sottolinea Luca Braia, assessore regionale alle Politiche agricole e forestali.

"L'esame favorevole della perizia è un passaggio importante che avvia il percorso per la successiva approvazione da parte della Giunta regionale, dopo un periodo di pubblicazione presso il Comune di Lavello durante il quale la cittadinanza, gli imprenditori agricoli, le associazioni di categoria, i sindacati e il mondo dei professionisti e tecnici possono esprimere le loro osservazioni" spiega Braia
 
La perizia di Lavello riguarda la sistemazione definitiva di tutte le questioni demaniali rimaste irrisolte sin dall'epoca delle leggi eversive della feudalità del 1806 ed era stata presentata nel 2007, ma a causa di una serie di difficoltà burocratiche non era stata mai compiutamente esaminata dall'Organismo tecnico regionale, ricostituito nel febbraio del 2017.
 
"Si portano a legittimazione quindi alla liberazione dal vincolo della demanialità e della inalienabilità, oltre mille ettari di terreno dislocati in svariate località dell'agro di Lavello, per una stima di valore dei beni di oltre 1,4 milioni di euro" conclude Braia. "In tempi brevi saranno valutate anche le altre dieci perizie presentate che, tra l'altro, una volta definite, consentiranno a moltissimi agricoltori di legittimare il possesso dei terreni occupati senza titolo o con titolo nullo".