C'è la startup che ha inventato la bottiglia commestibile, quella che ha messo a punto un contenitore per la pizza rivoluzionario e quella che ha sviluppato un sistema per l'agricoltura digitale. Che cosa accomuna tutte queste startup? Il fatto di aver partecipato a StartUp Initiative, il programma di accelerazione di Intesa Sanpaolo. Una piattaforma internazionale in cui le giovani imprese selezionate ricevono assistenza da coach con una lunga esperienza in campo imprenditoriale.

L'obiettivo è quello di partecipare ai pitch, incontri con investitori pronti a puntare sulle idee più innovative (e redditizie). E infatti durante Seeds&Chips, il summit internazionale che ha portato a Milano le menti più innovative in ambito Agrifood, le startup del programma di accelerazione di Intesa Sanpaolo hanno presentato i loro progetti ad un pubblico di investitori.

"Lo scopo di StartUp Initiative è quello di far crescere le startup mettendole in contatto con investitori finanziari o imprese che possono usare i loro prodotti per fare open innovation", spiega ad AgroNotizie Andrea Contri, responsabile ufficio offerta tech e match making di Intesa Sanpaolo. "Il made in Italy agroalimentare ha il potenziale per essere rivoluzionato dalla tecnologia, ma non in senso distruttivo. Una rivoluzione che costruisce, che aggiunge componenti, canali e mercati".


Sette le startup che hanno avuto la possibilità di parlare agli investitori. Skipping Rocks Lab ha messo a punto Ooho!, una bottiglia di forma sferica commestibile. Un contenitore a base di alghe che può racchiudere qualsiasi liquido ed essere ingerito senza rischi. Come Skipping Rocks Lab anche Libraway è una startup britannica e a Seeds&Chips, di cui AgroNotizie è media partner, ha presentato una innovativa piattaforma per aiutare le persone a mangiare in maniera più intelligente e sana.

Molto interessante è stata la proposta di Osvaldo De Falco che ha fondato Biorfarm. Si tratta di una piattaforma online in cui chiunque può adottare un albero da frutto. L'agricoltore, certificato biologico, si impegna a caricare sulla piattaforma notizie e foto sulla conduzione del frutteto. E al momento della raccolta il cliente può presentarsi in azienda per raccogliere la sua frutta oppure farsela spedire a casa.

"E' un modo intelligente per fare incontrare domanda e offerta", spiega ad AgroNotizie De Falco. "L'agricoltore può ottenere una giusta remunerazione per i suoi sforzi, mentre il cliente è sicuro di mangiare frutta genuina e biologica. Inoltre si sente partecipe del processo di crescita delle piante".

Un'altra startup italiana è Vinni Pizza Box. Mario Menzio ha sviluppato un contenitore per la pizza d'asporto in polistirene alimentare. Un contenitore che lascia fuoriuscire il vapore in modo che la pizza non si ammorbidisca ma rimanga sempre croccante, come appena sfornata. Inoltre si elimina il problema del cartone, che se riciclato può contenere composti cancerogeni.

Nell'indoor farming si è invece buttata Wallfarm, una startup di Roma che ha sviluppato un sistema di controllo per le coltivazioni idroponiche. "Con la nostra centralina di controllo abbinata ad un sistema di coltivazione indoor chiunque può gestire una coltivazione a casa propria", spiega ad AgroNotzie Ares Ferrigni, ceo di Wallfarm.
"Fornire alla pianta ciò di cui ha bisogno non è semplice se non si ha esperienza, la nostra cpu permette a chiunque di coltivare in casa il proprio orto spingendo un bottone".

Agricolus è invece un sistema per il precision farming. Una piattaforma in cloud di supporto all'agricoltore che grazie ai dati provenienti da satelliti, centraline meteo e altre fonti suggerisce all'azienda agricola come gestire al meglio il campo, che tipologie di trattamenti effettuare e allerta l'agricoltore in caso di rischi fitopatologici.

Delizialy è invece una startup milanese che ha creato una piattaforma di prenotazioni online che è anche un social network. L'idea di Giulia Maria Arpinati è stata quella di dare la possibilità ai food lovers di acquistare online una cena scegliendo tra menù esclusivi. Ma Delizialy è anche un social perché è lo chef che aderisce all'iniziativa a sottoporre alla community il suo menù dedicato per essere poi valutato e acquistato.