La Dichiarazione di Niigata sarà adottata dagli Stati che hanno preso parte al G7 dell’Agricoltura. Per l’Italia era presente il ministro Maurizio Martina.
Presieduto dal ministro dell’Agricoltura giapponese, Hiroshi Moriyama, hanno partecipato al vertice Stati Uniti (col segretario del Dipartimento dell’Agricoltura Tom Vilsack), Unione europea (con il commissario Phil Hogan), Germania (col ministro federale Christian Schmidt), Canada (col ministro Lawrence MacAulay), Gran Bretagna (col ministro George Eustice), Francia (con l’ambasciatore in Giappone Thierry Dana), Fao (col vicedirettore generale Daniel J. Gustafson), Ocse (col direttore della Direzione commercio e agricoltura, Ken Ash).
I grandi temi presi in considerazione sono tre e riguardano la rivitalizzazione delle aree rurali e l’incremento dei redditi degli agricoltori; aumentare la sostenibilità delle produzioni agricole e la produttività e la capacità della filiera agroalimentare; realizzare la sostenibilità dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca.
Entrando più nello specifico, questi sono una sintesi dei contenuti del documento punto per punto.
G7 Dichiarazione di Niigata
Rivitalizzare le aree rurali e aumentare il reddito degli agricoltori
Ci siamo impegnati a espandere le opportunità in agricoltura e a rivitalizzare le aree rurali. Avremo un’agricoltura tanto più forte quanto più manterremo e rafforzeremo servizi e infrastrutture adeguati nelle comunità rurali.
Ci impegniamo, inoltre, a promuovere le seguenti azioni:
- Rafforzare l’agricoltura: agricoltori motivati, esperti e intraprendenti sono essenziali per la crescita del settore agricolo. Aiuteremo gli agricoltori a migliorare la loro capacità e abilità promuovendo il trasferimento volontario della conoscenza; agevolando l’accesso alle comunicazioni digitali, all’agricoltura di precisione e alle innovazioni in agricoltura. Incoraggeremo nuovi ingressi in agricoltura e nel comparto agroalimentare e individueremo modelli di business che forniscano loro opportunità.
- Migliorare le opportunità per le donne e i giovani nel settore agricolo.
L’uguaglianza di genere e il rafforzamento delle donne così come dei giovani nel settore agricolo e agroalimentare possono trasformare le aree rurali e stimolare una crescita inclusiva.
Promuoviamo e desideriamo di dare rafforzare le donne e i giovani agevolando una partecipazione diretta alla proprietà delle aziende, alla loro gestione, al mercato e alle altre attività legate ai comparti agricolo e agroalimentare, assicurando allo stesso modo le medesime opportunità nell’accesso alla terra e agli altri beni, in modo tale da implementare i redditi e i mezzi di sussistenza.
Per raggiungere tali scopi e per ottenere gli obiettivi sulla parità di genere in un’ottica di sviluppo sostenibile, organizzeremo un forum internazionale per condividere le informazioni sulle sfide politiche pertinenti e sui risultati delle misure destinate ai giovani e alle donne. - Incrementare la partecipazione degli agricoltori nella catena del valore della filiera agroalimentare.
Stabilire e promuovere i collegamenti locali, regionali e internazionali nella catena del valore dell’agroalimentare, nonché di migliorare la redditività in agricoltura e nelle aree rurali, incoraggiando gli agricoltori a partecipare ai processi di filiera, dell’agroalimentare, della distribuzione e dei servizi.
Sosterremo gli agricoltori nella missione di massimizzare il valore dei loro prodotti, includendo le organizzazioni e le cooperative, che possono assicurare che i margini di valore siano distribuiti nelle aree rurali e agli agricoltori. - Investimenti globali e commercio per incrementare il valore della filiera.
Un investimento globale responsabile nell’agroalimentare è importante per migliorare il reddito della filiera agroalimentare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.
Condividiamo la visione secondo cui è importante che agricoltori, trasformatori e distribuzione dovrebbero trarre benefici da un tale investimento. Ci impegneremo affinché siano meglio riconosciuti a livello internazionale il lavoro, gli standard sociali e ambientali, i principi e gli impegni degli accordi globali sui “Principi per un investimento responsabile in agricoltura e nell’agroalimentare (Cfs-Rai)”.
Organizzeremo un forum del G7 per investire nel settore agroalimentare e per definire indici di buone pratiche, scambiare esperienze politiche sull’accesso al credito e facilitare investimenti responsabili in agricoltura e nell’agroalimentare, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, coinvolgendo tutte le parti interessate.
Favorendo l’ambiente per la creazione di posti di lavoro e sostenendo nel percorso di crescita del comparto i Paesi in via di sviluppo è possibile alleviare le cause dell’esodo dalle campagne e l’immigrazione irregolare. Il commercio, inoltre, può contribuire a ridurre la volatilità dei prezzi. - Uso ottimale e sostenibile dei beni nelle aree rurali.
Migliorare la produzione agricola sostenibile e il valore aggiunto nel settore agroalimentare non potrà essere raggiunto senza un accesso sicuro e un uso efficienti dei beni in agricoltura. L’uso sostenibile delle risorse naturali come la terra, il suolo e l’acqua, sono la base essenziale per le attività agricole ad alta prestazione.
Apprezziamo il paesaggio e la cultura alimentare di ogni singola comunità rurale.
Siamo impegnati a migliorare la produzione agricola e la produttività in ottica sostenibile per contribuire alla sicurezza del cibo e al suo valore nutrizionale, rispondendo alle richieste differenti dei consumatori di tutto il mondo e alle sfide sul fronte dell’alimentazione, come anche all’invecchiamento degli agricoltori e ai cambiamenti climatici.
Vogliamo su questi temi adottare le seguenti azioni:
- Promuovere ricerca e sviluppo e tecnologie.
Soddisfare le esigenze future di cibo affrontando le sfide della sostenibilità e del miglioramento della qualità della vita delle persone richiede strategie e investimenti in ricerca e sviluppo, tecnologie, innovazione, conoscenza, competenze e il loro trasferimento agli agricoltori su base volontaria.
L’agenda della ricerca internazionale in agricoltura deve crescere in ottica interdisciplinare ed essere orientata alla pratica. Promuoveremo ulteriormente ricerca e sviluppo, inclusa la ricerca per risorse proteiche alternative nella catena dell’alimentazione animale, utilizzando per esempio risorse bioetiche inutilizzate come gli insetti nell’acquacoltura e faciliteremo il lavoro in un quadro multilaterale come il Gruppo consultivo di ricerca internazionale sull’agricoltura (Cgiar), Wheat initiative e il Programma di ricerca con l’Ocse sulla gestione della risorsa biologica per i sistemi di agricoltura sostenibile. - Lotta alle malattie degli animali e delle piante e alle minacce biologiche.
La circolazione delle malattie animali possono costituire una seria minaccia all’agroalimentare e direttamente anche per la salute umana. Ribadiamo l’impegno del G7 ad aiutare le nazioni a implementare i regolamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, anche attraverso l’Agenda sulla sicurezza globale e gli obiettivi comuni fissati nel 2014. - Lotta alla resistenza antimicrobica.
La resistenza agli antimicrobici è una minaccia confermata e molto seria per la salute globale, la produzione di cibo e l’ambiente. Abbiamo deciso di rispondere al problema della resistenza agli antimicrobici a livello mondiale, regionale e nazionale.
Sosteniamo pienamente il recente Piano adottato contro la resistenza agli antimicrobici. Svilupperemo, rivedremo e incrementeremo i nostri piani di azione nazionali e sosterremo le altre nazioni affinché sviluppino i loro piani nazionali.
Incoraggeremo gli sforzi per assicurare un uso prudente degli antibiotici nei settori umano e animale e in agricoltura. - Istituire un quadro di cooperazione.
Abbiamo deciso di definire un quadro di cooperazione per condividere informazioni tecniche tra le autorità veterinarie del G7 per accelerare il completamento di un meccanismo esistente verso un approccio di Salute unica, per affrontare le sfide comuni in materia di salute pubblica e animale, come la diffusione internazionale delle malattie, le minacce biologiche e la resistenza agli antibiotici.
Accogliamo con favore la volontà del Giappone di ospitare la prima sessione. - Ridurre la perdita e lo spreco di cibo.
I ministri dell’Agricoltura del G20 avevano sottolineato l’entità della perdita e dello spreco di cibo come un problema globale di grande significato in chiave economica, ambientale e sociale.
Diamo il benvenuto alla presentazione alla Piattaforma tecnica sul calcolo e la riduzione della perdita di cibo e dello spreco alimentare, che il G20 ha invitato la Fao e l’Istituto di ricerca internazionale per le politiche alimentari (Ifpri) a sviluppare. Invitiamo i membri del G7 a usare tale piattaforma per condividere strategie utili per ridurre la perdita e lo spreco di cibo. - Soddisfare le esigenze per la nutrizione.
La malnutrizione rimane una sfida chiave e merita i nostri continui sforzi, in particolare nell’eliminazione della denutrizione. L’educazione al cibo e alla nutrizione gioca un ruolo importante nel contrasto ai problemi di salute, inclusi l’obesità e le malattie non trasmissibili, che peggiorano la qualità della vita e richiedono un incremento della spesa pubblica per la salute.
L’invecchiamento della popolazione e i gruppi più deboli hanno specifici bisogni nutrizionali e difficoltà ad accedervi.
Lo sviluppo di prodotti finalizzati a soddisfare tali bisogni nutrizionali possono rappresentare nuove opportunità di mercato. - Statistiche e dati affidabili per una politica di sicurezza in agricoltura e nel cibo.
Monitorare la capacità della nostra catena agroalimentare e prendendo coscienza del cambiamento della struttura della domanda di cibo e della sua distribuzione rappresentano le basi per una buona politica agricola.
Riaffermiamo il nostro supporto al Sistema di informazione del mercato agricolo (Amis), promuoviamo lo sviluppo di statistiche affidabili e comparabili fra tutti i Paesi.
Riconosciamo l’importanza dell’iniziativa del Global open data per l’agricoltura e la nutrizione, che rendono disponibili, accessibili e utili tali dati da parte degli interessati.
Ci siamo impegnati a supportare la sostenibilità dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca e a rivitalizzare le comunità rurali, riconoscendo la loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici, così come i loro effetti esterni positivi, come la conservazione della biodiversità.
Ci siamo inoltre impegnati a sostenere il rafforzamento di Agenda 2030, così come l’Accordo di Parigi.
Adotteremo perciò le seguenti azioni:
- Cooperazione nella ricerca internazionale sui cambiamenti climatici.
Una ricerca ad ampio raggio sui cambiamenti climatici, basata sui risultati, porta benefici al pianeta. Sosterremo l’Accordo globale per la ricerca sui gas serra (Gra) e riconosciamo l’importanza dell’Accordo globale sul clima per un’agricoltura intelligente (Gacsa) e altre piattaforme internazionali legate a cambiamenti climatici e agricoltura, con l’obiettivo di accrescere la cooperazione nella ricerca, condividere i risultati, facilitare l’effettiva conoscenza e il trasferimento di competenze sulla base di accordi volontari.
Sosterremo tali iniziative indirizzate ai temi dei cambiamenti climatici in maniera condivisa, mediante l’organizzazione di un G7 di monitoraggio durante la COP22. - Infrastrutture, terreni e foreste resilienti.
L’intensità e la frequenza degli eventi climatici estremi e le calamità naturali sono in aumento e stanno diventando una “nuova normalità”. Promuoveremo lo sviluppo e il recupero delle infrastrutture agricole, e della conduzione dei terreni, dei suoli, della biodiversità, dell’acqua e delle foreste, relativamente al rafforzamento della resilienza al cambiamento climatico e alle calamità naturali, mantenendo il potenziale produttivo in agricoltura. - Agricoltura ed ecosistemi.
Tutte le forme di agricoltura, incluse quelle attente al clima, al biologico e al rispetto dell’ecosistema, dovrebbero essere sostenibili e, dove possibile, contribuire alla biodiversità e alla salute dell’ecosistema universale. Ci siamo impegnati a condividere le migliore pratiche e i metodi di valutazione. - Conduzione sostenibile delle foreste ed eliminazione del disboscamento illegale.
La conduzione sostenibile delle foreste contribuisce allo sviluppo sostenibile, fornendo benefici di ordine sociale ed ambientale, come mezzi di sussistenza sostenibili, fornitura di materie prime preziose a emissioni zero, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, conservazione della biodiversità, gestione sostenibile del suolo e dei terreni, protezione dei bacini idrografici.
Continueremo a sostenere approcci integrati all’uso della terra per una gestione sostenibile delle foreste, includendo il rinnovo, l’imboschimento e l’uso di foreste piantate, per prevenire la forestazione, conservare e migliorare gli ecosistemi forestali e i servizi, includendo la conservazione delle foreste e delle terre umide. - Gestione sostenibile delle risorse della pesca.
L’utilizzo sostenibile delle risorse della pesca e il ricorso a pratiche sostenibili in acquacoltura contribuiscono alla sicurezza del cibo.
I ministri che sono responsabili per la pesca promuovono un’adeguata gestione delle scorte, attraverso misure a livello regionale e altri metodi di gestione internazionale.
Si impegnano a garantire gli sforzi per migliorare le misure e i regolamenti volti a prevenire la pesca illegale,non dichiarata e non regolamentata, e incoraggiano i Paesi terzi ad intensificare gli sforzi con le organizzazioni nazionali e internazionali.